Futuro delle infrastrutture sportive in Abruzzo tra sfide e nuove prospettive di gestione

Futuro delle infrastrutture sportive in Abruzzo tra sfide e nuove prospettive di gestione

Il seminario all’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara ha evidenziato criticità e opportunità nella gestione degli impianti sportivi in Abruzzo, con focus su progettazione, manutenzione, sostenibilità e finanziamenti.
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Il seminario sull’impiantistica sportiva in Abruzzo ha evidenziato criticità, dati e strategie per la riqualificazione e gestione sostenibile delle strutture, coinvolgendo esperti e istituzioni per valorizzare il patrimonio sportivo regionale. - Gaeta.it

La riqualificazione e la gestione degli impianti sportivi in Abruzzo rappresentano temi cruciali per lo sviluppo territoriale. Recentemente, un seminario dedicato ha portato alla luce dati chiave e nuove idee sul presente e futuro delle strutture sportive nella regione. L’evento ha riunito esperti del settore e professionisti, con l’obiettivo di tracciare una strada concreta per il miglioramento e il rilancio di queste infrastrutture fondamentali per le comunità locali.

Seminario su progettazione e gestione degli impianti sportivi: occasioni e protagonisti

Il seminario intitolato “Dalla progettazione alla gestione: le nuove frontiere dell’impiantistica sportiva” si è svolto all’auditorium del rettorato dell’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara. L’iniziativa ha visto come organizzatore principale l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Chieti, supportato da altri enti quali CONI Abruzzo, Provincia di Chieti e ANCI Abruzzo. Questo evento ha acceso i riflettori su tematiche di interesse pubblico collegati alla gestione delle strutture sportive, ponendo attenzione su bisogni reali e capacità progettuali nel contesto regionale.

Molti relatori di spicco hanno partecipato ai lavori, portando esperienze e competenze di livello nazionale e internazionale. Tra loro, si sono distinti Massimo Majowiecki, ingegnere conosciuto per la progettazione di strutture sportive note in tutto il paese come lo stadio delle Alpi a Torino e la copertura dello stadio olimpico di Roma. A seguire, Francesco Gianello, direttore del facilities management della Juventus e presidente di ESSMA, ha offerto una visione orientata alla gestione e manutenzione degli impianti. Hanno preso parola anche figure come Sergio Moltelpare, l’attuale comandante dei vigili del fuoco di Chieti, e Massimiliano Fratini dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, che ha toccato temi legati ai finanziamenti e agli investimenti nel settore sportivo.

Progettazione, manutenzione e sostenibilità al centro del dibattito

Le presentazioni hanno spaziato dalla progettazione innovativa e resiliente alla manutenzione programmata e strategie per garantire sicurezza e funzionalità a lungo termine. Non è mancata una riflessione su come integrare moderni criteri di sostenibilità e risparmio energetico nella costruzione e gestione degli impianti. Il dibattito ha mostrato la volontà forte di mettere in campo competenze tecniche e strumenti concreti per superare criticità diffuse e valorizzare il patrimonio sportivo della regione.

Censimento coni sugli impianti sportivi in abruzzo: dati e criticità sul territorio

Nel corso del seminario sono stati presentati i dati più recenti dell’ultimo censimento CONI relativo agli impianti sportivi distribuiti in Abruzzo. I numeri disegnano un quadro articolato: complessivamente risultano censite 1.815 strutture, di cui 1.555 operative. Queste si trovano in 305 comuni della regione, a dimostrazione dell’ampia diffusione delle infrastrutture sportive anche nei centri più piccoli.

Non tutte le strutture, però, sono in buono stato. Circa 260 impianti risultano non utilizzabili, soprattutto a causa di problemi legati alla manutenzione e allo stato di conservazione. Questo dato sottolinea l’urgenza di interventi mirati per recuperare e mettere in sicurezza spazi che oggi risultano abbandonati o inutilizzabili.

Categorie e proprietà delle infrastrutture sportive

Dal punto di vista della tipologia, il censimento identifica tre principali categorie: gli impianti sportivi generici , quelli scolastici e i cosiddetti playground , spazi all’aperto adatti a diverse discipline. La proprietà di queste infrastrutture è per lo più pubblica, con 1.246 impianti sotto controllo di enti territoriali e amministrazioni locali.

La distribuzione provinciale conferma Chieti come la zona con il maggior numero di strutture: 566 impianti complessivi. Seguono L’Aquila con 460, Teramo con 457 e Pescara con 332. Questi numeri mostrano un tessuto diffuso ma con disparità territoriali che richiedono una pianificazione attenta per garantire pari accesso alle opportunità sportive.

Riflessioni tecniche e prospettive future emerse dal confronto tra esperti

Gli interventi degli esperti hanno approfondito i problemi attuali e tracciato possibili soluzioni per lo sport in Abruzzo. Massimo Majowiecki ha illustrato esempi concreti di progettazione che mettono al centro la funzionalità e la durabilità delle strutture, sottolineando l’importanza di innovare senza perdere di vista l’efficacia e l’accessibilità.

Francesco Gianello si è concentrato sul ruolo cruciale della gestione degli impianti e del facilities management, ricordando quanto una manutenzione costante e studiata faccia la differenza nel mantenere vivi servizi preziosi per la comunità. Ha anche evidenziato come la tecnologia può supportare attività di monitoraggio e manutenzione predittiva.

Sono stati affrontati anche punti critici come la sicurezza, tema caro a Sergio Moltelpare che ha descritto protocolli e standard da rispettare per evitare rischi negli spazi dedicati allo sport. L’intervento di Massimiliano Fratini ha rimarcato il ruolo degli strumenti finanziari come leve per sostenere progetti di ristrutturazione e sviluppo degli impianti, offrendo dettagli su fondi e condizioni per accedere al credito.

Parole dal presidente dell’ordine degli ingegneri

Il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Chieti, Massimo Staniscia, ha definito l’incontro più di una semplice formazione: per lui è stato un manifesto per indirizzare il futuro dell’ingegneria sportiva nella regione. Secondo Staniscia bisogna far leva sulle competenze tecniche e orientare il lavoro verso uno sviluppo sostenibile, capace di trasformare difficoltà in opportunità concrete.

La discussione e gli spunti hanno evidenziato come servano continuità negli investimenti, pianificazione ben calibrata e un’attenzione particolare alle esigenze delle comunità. Solo così si potrà conservare e ampliare la rete di impianti sportivi abruzzesi, garantendo ambienti adeguati per lo sport praticato da tutte le età.

Il seminario resta una tappa significativa in un percorso che coinvolge amministrazioni locali, professionisti e società sportive. I contenuti emersi guideranno lavori futuri, mentre la regione lavora a strategie per rilanciare lo sport come volano di benessere e coesione sociale.

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