Nuova fase eruttiva dell'etna con attività stromboliana dal cratere di sud-est e valori di tremore in aumento

Nuova fase eruttiva dell’etna con attività stromboliana dal cratere di sud-est e valori di tremore in aumento

L’Etna torna in attività stromboliana nel cratere di sud-est, con aumento del tremore vulcanico e emissioni dirette verso est-sud-est; l’INGV monitora costantemente senza impatti sull’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania.
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L’Etna ha ripreso l’attività stromboliana nel cratere di sud-est, con emissioni laviche e tremori in aumento; l’INGV monitora la situazione, mentre l’aeroporto di Catania resta operativo senza restrizioni. - Gaeta.it

L’Etna ha ripreso la sua attività eruttiva con una nuova fase stromboliana nel cratere di sud-est, registrata a partire dalle 19.30 del 2025. Questo fenomeno rappresenta la tredicesima manifestazione vulcanica degli ultimi mesi. I sistemi di monitoraggio dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia , osservatorio etneo di Catania, seguono costantemente l’evolversi della situazione. Il modello previsionale indica che le emissioni laviche e il possibile sviluppo di una nube eruttiva si dirigerebbero verso est-sud-est. Tuttavia, la presenza di una copertura nuvolosa limita l’osservazione precisa dei focolai eruttivi dalla sommità del vulcano.

Andamento del tremore vulcanico e attività infrasonica

Dalle 12 circa del giorno stesso, il livello dell’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato una crescita graduale, intensificandosi fino a raggiungere valori elevati intorno alle 19. A quell’ora, l’indice del tremore ha raggiunto l’intervallo che indica una forte presenza di magma in risalita e movimenti all’interno dei condotti magmatici sotto il cratere. Al momento, questo valore mantiene una tendenza all’aumento.

L’epicentro del tremore è localizzato nell’area del cratere di sud-est, a circa 2800 metri di altitudine sul livello del mare. In parallelo, dalle 19.30 si è registrata una leggera attività infrasonica, con piccoli impulsi a bassa ampiezza che testimoniano fenomeni esplosivi di modesta intensità. Le registrazioni sottolineano che finora non sono state rilevate variazioni importanti nelle deformazioni del suolo, un segnale che al momento le strutture della montagna restano stabili nonostante l’attività.

Dettagli sull’attività eruttiva e rilevamenti alle sommità

L’attività asimmetrica del cratere di sud-est si distingue per i fenomeni di tipo stromboliano, caratterizzati da esplosioni intermittenti che emettono cenere e lapilli. Dal tardo pomeriggio, i tecnici dell’INGV osservano un ritmo alternato di “stop and go” nella zona sommitale del vulcano. Il conteggio delle eruzioni registrate nel corso dei mesi fa di questa nuova fase la tredicesima, confermando come l’Etna mantenga una certa instabilità magmatica.

La nube eruttiva che si potrebbe formare si sposterebbe verso est-sud-est, direzione che coinvolge principalmente aree non densamente abitate. Nelle ore serali la visibilità diretta risulta difficoltosa a causa delle nuvole basse che coprono la sommità, impedendo una chiara osservazione delle bocche eruttive. Restano comunque attivi i sistemi di rilevamento a distanza, che permettono di monitorare l’andamento dell’attività senza rischi diretti.

Impatti sulle attività aeroportuali e aggiornamenti da ingv

L’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha aggiornato il bollettino VONA , portandolo al livello arancione. Questo livello indica una possibile imprevedibilità dell’attività eruttiva e si usa per mantenere alta l’attenzione sulle emissioni di cenere verso le rotte aeree. Nonostante questo, l’attività vulcanica attuale non ha provocato interruzioni o limitazioni operative allo scalo internazionale Vincenzo Bellini di Catania.

L’aeroporto continua a funzionare regolarmente, con controlli costanti e piani di intervento pronti in caso di peggioramenti. L’INGV resta impegnato a garantire dati aggiornati e precisi, offrendo alle autorità competenti tutte le informazioni necessarie per la sicurezza pubblica e il traffico aereo. La situazione evolve con cautela, ma senza segnali immediati di allarme gravissimo per la popolazione o le infrastrutture.

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