La famiglia Trump torna a investire in immobili all’estero, con una serie di nuovi progetti che riguardano il medio oriente e l’Europa. Dopo una pausa dovuta ai timori di conflitti di interesse, le iniziative della Trump Organization sono riprese con forza grazie al peso politico di Donald Trump, che ora sfrutta anche nel privato. Le principali novità coinvolgono un resort e un campo da golf in Qatar, ma anche cantieri aperti in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Oman, Albania e Serbia, dove la famiglia cerca di mettere radici più profonde da punti di vista economici e simbolici.
Progetto per resort e campo da golf in qatar: una mossa strategica
Mercoledì 14 febbraio 2025 Eric Trump, figlio del presidente Donald Trump e vicepresidente della Trump Organization, ha illustrato un piano per costruire un nuovo resort di lusso e un campo da golf sul territorio qatariota, a nord di Doha. Il progetto, che includerà anche un parco a tema, si svilupperà su terreni statali di proprietà del governo del Qatar, noto per il suo ruolo chiave come alleato degli Stati Uniti in medio oriente.
La costruzione sarà realizzata in collaborazione con Qatari Diar, società immobiliare del fondo sovrano qatariota, e Dar Global, controllata dal fondo sovrano saudita. Tale alleanza rafforza i rapporti con i principali investitori locali e con governi strettamente legati agli Usa. La base militare americana presente in Qatar rende questa area particolarmente sensibile sotto il profilo geopolitico e del commercio di armi, cui il Qatar partecipa attraverso acquisti autorizzati dal governo statunitense.
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Il modello di business previsto per il nuovo complesso prevede che la Trump Organization fornisca i diritti sul marchio e partecipi alla gestione, mentre l’onere finanziario per costruzione e sviluppo spetta ai partner locali. Documenti ufficiali indicano che nel 2024 questa formula ha fruttato circa 10 milioni di dollari alla famiglia Trump. Il progetto si aggiunge a altri investimenti già presenti nella zona, consolidando così la presenza americana nelle infrastrutture ricettive di alta fascia.
Nuovi cantieri in arabia saudita, emirati e oman: grattacieli e campi da golf
Il piano di espansione procede anche in altri Paesi arabi. Due edifici emblematici chiamati Trump Tower sono in via di realizzazione a Jeddah, in Arabia Saudita, e a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Entrambi i grattacieli si inseriscono in contesti urbani con forte vocazione turistica e finanziaria, ambiti chiave per la Trump Organization nei prossimi anni.
In Oman la società ha ottenuto l’approvazione per un campo da golf e un resort, continuando a tessere rapporti con la regione del golfo attraverso investimenti immobiliari che guardano al mercato del lusso e del turismo internazionale.
Fondamentale in questa catena di accordi è la presenza di Dar Global, una società saudita legata direttamente alla famiglia reale. I rapporti tra la presidenza Trump e l’Arabia Saudita sono sempre stati particolarmente stretti. La prima visita ufficiale di Donald Trump da presidente fu proprio in questo Paese, che ha annunciato volumi di investimenti negli Stati Uniti molto elevati, anche se economisti manifestano dubbi sulla concreta realizzazione di queste promesse, considerando le recenti difficoltà finanziarie e l’impegno in progetti enormi sul piano interno.
Fra quindici giorni Donald Trump partirà per una visita ufficiale che toccherà Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, occasione cruciale per rafforzare i legami economici e politici che si riflettono direttamente nelle operazioni della Trump Organization.
Investimenti in europa: albania e serbia tra nuove sfide e polemiche
Oltre ai progetti medio orientali, la famiglia Trump sta spingendo per radicarsi anche in Europa sud-orientale. Jared Kushner, genero di Donald Trump ed ex consigliere speciale, ha promosso iniziative immobiliari significative in Albania e Serbia. L’anno scorso è stato annunciato un resort turistico in Albania e un grattacielo a Belgrado, capitale serba.
Queste operazioni hanno suscitato dibattiti intensi sia sulla stampa che nell’opinione pubblica locale, dove l’ingresso di investitori legati a figure politiche americane genera domande sui possibili conflitti tra interessi privati e pubblici.
La presenza di Kushner nell’impresa conferma come la famiglia Trump stia utilizzando varie società e relazioni personali per consolidare una rete internazionale che va oltre gli Stati Uniti. Le mosse europee si aggiungono quindi al quadro più ampio, caratterizzato da strette collaborazioni con governi stranieri e da accordi che spesso coinvolgono enti pubblici.
Dichiarazioni ufficiali e le tensioni sui conflitti di interesse
Eric Trump ha ribadito a più riprese che le nuove iniziative immobiliari all’estero non creano conflitti di interesse perché, secondo lui, la Trump Organization non tratta direttamente con i governi stranieri. “Tuttavia, l’intreccio con società controllate da fondi sovrani e il ruolo politico del padre rendono la questione controversa.”
Giovedì Eric era a Dubai per una conferenza sulle criptovalute, altro campo di grandi affari per la famiglia Trump negli ultimi anni e anch’esso sotto la lente per possibili conflitti d’interesse. Le attività di Trump in questo settore si sommano quindi ai progetti immobiliari, delineando un profilo di espansione economica internazionale che mescola politica e finanza privata.
Le tensioni su questi temi restano alte, soprattutto in vista delle visite ufficiali e dei nuovi accordi in arrivo, che potrebbero modificare equilibri economici e diplomazici nei Paesi coinvolti.