L’ospedale dei Sibillini Beato Antonio di Amandola, inaugurato il 14 dicembre scorso, ha già raggiunto risultati significativi in termini di attività diagnostica e servizi offerti. La struttura sanitaria, gestita dall’azienda sanitaria di Fermo, si conferma un punto di riferimento per la comunità montana e per la vasta area che comprende tre province nelle Marche. Ecco i dati principali e le novità che caratterizzano questo nuovo polo sanitario.
Attività radiologica e diagnostica tra i più intensi della regione
Da inizio 2025, l’ospedale ha gestito un notevole volume di esami radiologici con numeri che riflettono una forte domanda locale e extra provinciale. In media mensile sono stati eseguiti circa 100 esami di risonanza magnetica, 150 di tomografia computerizzata , 100 ecografie, 1000 radiografie convenzionali e 30 screening mammografici. Questi numeri indicano come la struttura sia già diventata un punto di riferimento per diverse prestazioni diagnostiche.
Le risonanze magnetiche a basso campo, definite “aperte”, offrono una valida alternativa alle apparecchiature tradizionali, rendendo più accessibile l’esame anche a pazienti con particolari esigenze. Le tomografie computerizzate vengono eseguite con o senza mezzo di contrasto, con la presenza di un anestesista almeno un giorno a settimana, per garantire sicurezza nelle procedure più complesse. Altri esami come ortopantomografie, teleradiografie del cranio ed ecografie completano l’offerta diagnostica, assicurando una copertura ampia delle necessità del territorio.
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Servizi ambulatoriali e piani per il reparto di medicina interna
Il nosocomio non si limita alla diagnostica; sono attivi diversi ambulatori specialistici che coprono le principali branche mediche. Psicologia, fisiatria, ortopedia, oculistica, dermatologia, gastroenterologia, odontoiatria, cardiologia e ginecologia sono già presenti e operativi nel presidio. Questi servizi permettono di offrire assistenza più mirata e rapida senza dover spostarsi fuori dal territorio montano.
In particolare, la direzione sta lavorando per riportare nel nosocomio il reparto di medicina interna, attualmente trasferito ad Amandola in seguito agli spostamenti imposti dal sisma che ha colpito la zona. La volontà è di garantire ai cittadini un completo servizio ospedaliero anche per le patologie complesse, riducendo le difficoltà di mobilità e sostenendo la continuità assistenziale.
Ampliamento del personale e rafforzamento delle risorse umane
Per sostenere il volume crescente di attività, l’azienda sanitaria territoriale di Fermo ha previsto un piano di potenziamento del personale. Sono stati già inseriti 12 infermieri e 6 operatori socio-sanitari per supportare le attività assistenziali. Sul fronte medico, l’organico sarà aumentato con l’arrivo di tre nuovi medici, di cui due sono già entrati in servizio tra aprile e maggio 2025.
A giugno farà il suo ingresso un fisioterapista, figura importante per il ripristino funzionale dei pazienti, specie in una zona con un’utenza prevalentemente anziana o con problematiche ortopediche. Questi inserimenti garantiscono un rafforzamento della qualità delle cure e contribuiscono a rendere il nosocomio una struttura sempre più autonoma e completa nelle risposte sanitarie.
Un presidio sanitario al servizio di un territorio vasto e complesso
L’ospedale dei Sibillini rappresenta un progetto mirato a offrire un presidio sanitario qualificato in una zona montana che si estende su tre province marchigiane. Non a caso, molti utenti provengono da fuori provincia di Fermo, attratti dalla disponibilità e dalla varietà dei servizi offerti.
La direzione generale, guidata dal dottor Roberto Grinta, ha sottolineato l’impegno costante del personale e la volontà di rendere il nosocomio un polo di riferimento per tutta la comunità appenninica. La sfida resta quella di mantenere l’offerta in crescita e di soddisfare le esigenze sanitarie di un territorio vasto e complesso, offrendo prestazioni rapide e accessibili.