Nove cittadini di Latina onorati con medaglia d’onore per le deportazioni nei campi nazisti

Nove cittadini di Latina onorati con medaglia d’onore per le deportazioni nei campi nazisti

Nella provincia di Latina, nove cittadini deportati nei campi nazisti ricevono la medaglia d’onore durante la Giornata della Memoria, un gesto che celebra il coraggio e la resilienza delle vittime.
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Nove cittadini di Latina onorati con medaglia d’onore per le deportazioni nei campi nazisti - Gaeta.it

Nella provincia di Latina, si celebra il riconoscimento di nove cittadini che furono deportati nei campi di sterminio nazisti a partire dall’Armistizio del 1943. L’assegnazione della medaglia d’onore, conferita dal Presidente della Repubblica, si è svolta in occasione della Giornata della Memoria presso il Teatro Ponchielli. L’evento ha visto la partecipazione della prefetta di Latina, Vittoria Ciaramella, e dei sindaci dei rispettivi comuni d’appartenenza. Questo gesto commemorativo è un’importante testimonianza del coraggio e della straordinaria resilienza di questi individui e delle loro famiglie, che hanno vissuto esperienze traumatiche durante la Seconda Guerra Mondiale.

I riconoscimenti assegnati e le storie degli insigniti

La cerimonia ha avuto luogo di fronte a una significativa presenza di autorità locali e cittadini, con la prefetta Ciaramella che ha esaltato l’importanza del ricordo e della memoria storica. I riconoscimenti riguardano una serie di storie toccanti di deportazione e internamento, che meritano di essere raccontate e tramandate.

Pietro Carpanese, nato a Monselice il 21 aprile 1908, serviva nel Regio Esercito ed è stato internato in Germania. Oggi la sua famiglia risiede a Latina.

Domenico Formicola, invece, nacque a Castelforte il 2 agosto 1921. Militante del Regio Esercito, dopo essere stato catturato in Grecia, fu internato prima in Ucraina e poi in Germania. La sua famiglia è attualmente residente a Castelforte.

Un’altra storia di deportazione è quella di Tommaso Merluzzo, militare della sanità, nato a Monte San Biagio l’11 febbraio 1910. Dopo la cattura e l’internamento in Germania, la sua famiglia vive oggi a Latina.

Il giovane Mattia Ricciardi, nato a Casolla di Caserta il 1° settembre 1924, fu deportato in un campo di lavoro austriaco e liberato solo nell’estate del ’45. La sua famiglia si è stabilita a Latina.

La storia di Pietro Testa, originario di Velletri , si distingue per la cattura avvenuta in Croazia e il successivo internamento in Germania. Oggi la sua famiglia risiede a Sermoneta.

Francesco Grasso, nato a Napoli il 17 febbraio 1923, fu catturato in Albania e deportato in Germania come militare del Regio Esercito. Attualmente, i suoi cari vivono a Gaeta.

Giulio Ricciardi, ancorato nella memoria dell’internamento civile, nacque a Brindisi il 13 marzo 1925 e tornò a Latina ad agosto del ’45, dove vive la sua discendenza.

La storia di Gaspare Gallinaro si intreccia con le esperienze di molti altri. Nato a Gaeta il 1° marzo 1912, fu catturato nel ’43 e internato prima in Polonia e poi in Germania. La sua liberazione avvenne nel ’45, e la sua famiglia continua a risiedere a Gaeta.

Infine, Giacomo Gaudino, internato militare della Regia Marina, nacque a Gaeta il 20 novembre 1916. Dopo essere stato catturato mentre prestava servizio sul cacciatorpediniere Solferino nelle acque greche di Creta, fu internato nel campo di Leopoli in Ucraina. Anche la sua famiglia vive oggi a Gaeta.

Il significato della Giornata della Memoria

La Giornata della Memoria assume un significato profondo, non solo come una commemorazione dei tragici eventi legati alla deportazione, ma anche come una celebrazione della vita e della resistenza di coloro che sono stati colpiti dalla barbarie della guerra. Le storie riportate durante la cerimonia di premiazione non sono solo narrazioni del passato, ma costituiscono moniti per le generazioni future. L’onorificenza di quest’anno a nove cittadini della provincia di Latina sottolinea l’importanza di tenere viva la memoria storica e di riconoscere il valore della dignità umana di fronte a esperienze disumane.

Ogni anno, questo tipo di celebrazioni promuove la consapevolezza sull’importanza del ricordo, contribuendo alla formazione di una società che possa imparare dai propri errori passati. Continuare a raccontare queste storie è fondamentale affinché non si ripetano atrocità simili in futuro.

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