Niccolò fabi a 56 anni tra disinteresse sociale e il nuovo album libertà negli occhi

Niccolò fabi a 56 anni tra disinteresse sociale e il nuovo album libertà negli occhi

Niccolò Fabi presenta il nuovo album Libertà negli occhi, frutto di un’esperienza isolata in Val di Sole, con un approccio maturo e sincero alla musica, influenzato anche dalla collaborazione con Max Gazzè e Daniele Silvestri.
Niccolc3B2 Fabi A 56 Anni Tra Dis Niccolc3B2 Fabi A 56 Anni Tra Dis
Niccolò Fabi torna con l’album "Libertà negli occhi", frutto di un’esperienza creativa intensa in Val di Sole, che riflette la sua maturità artistica e personale a 56 anni, tra consapevolezza, libertà espressiva e relazioni umane profonde. - Gaeta.it

Niccolò fabi torna a parlare della sua musica e dello sguardo che ha sulla vita a 56 anni. Il cantautore romano ha appena pubblicato un nuovo album, libertà negli occhi, dopo cinque anni dall’ultimo lavoro. Questo disco nasce da un’esperienza intensa, vissuta lontano dalla routine, in un luogo isolato della val di sole in Trentino. Qui, insieme ai suoi musicisti, fabi ha dato forma a nove canzoni che raccontano una visione personale maturata nel tempo, anche attraverso un cambiamento nel modo stesso di affrontare la creatività e le relazioni.

L’evoluzione della passione musicale e il rapporto con le aspettative altrui

Niccolò fabi spiega di aver perso, rispetto a venti o trent’anni fa, parte del furore creativo che lo ha sempre accompagnato. A 56 anni riconosce un calo nella spinta iniziale, ma non ha mai smesso di voler fare musica. Anzi, continua a scrivere canzoni e il gesto stesso di comporle rappresenta per lui una forma di libertà espressiva, che dà senso alla sua vita artistica anche in questa fase più riflessiva. La sua consapevolezza è legata anche a una crescente distanza nei confronti delle aspettative poste dagli altri. Fabi parla di un “pericoloso disinteresse” che ora prova verso ciò che ci si aspetta da lui, un segno di maturità e anche di cambiamento profondo nel modo di porsi.

Questa attitudine più libera si riflette nelle sue scelte artistiche e di vita. Ha imparato a dire no più spesso di prima, selezionando ciò che lo fa stare bene senza rimpianti. La musica resta soprattutto un mezzo per raccontarsi, che mantiene una propria energia nonostante la minore urgenza iniziale. Le sue parole mostrano un equilibrio tra un passato fatto di grande passione e l’oggi di uno sguardo più pacato e consapevole, che non rinuncia però alla sincerità e all’onestà emotiva.

L’origine di libertà negli occhi e il suo contesto creativo

Il nuovo album nasce durante un periodo di isolamento insieme ai musicisti in una baita della val di sole, territorio che già aveva ispirato il film vermiglio, legato a questa zona. La scelta di affrontare il lavoro lontano da distrazioni e dalla cosiddetta comfort zone ha portato fabi e la sua band a confrontarsi con il disagio e la scomodità, condizioni che considerano il motore principale della creatività. Questo approccio si traduce in canzoni che, a giudizio del cantautore, “possono essere belle o brutte ma luccicano” perché vivono una dimensione sincera, priva di superficialità.

Libertà negli occhi contiene nove brani che raccontano un viaggio intimo e collettivo. Il fatto che sia un lavoro corale, costruito insieme a chi fa musica con fabi da tempo, è una caratteristica che ha influito fortemente sul suono e sulle atmosfere. Il disco è pronto per essere presentato ufficialmente il 14 giugno in val di sole, data seguita da una tournée nei teatri in autunno. Questo doppio momento di lancio si lega a una volontà di far conoscere la musica in contesti raccolti e intensi, che favoriscono il contatto diretto con il pubblico.

Il legame con il passato e l’esperienza condivisa con max gazzè e daniele silvestri

Libertà negli occhi arriva dopo cinque anni dall’ultimo album di fabi ma anche dopo il concerto al circo massimo con max gazzè e daniele silvestri, organizzato per celebrare i dieci anni de il padrone della festa. Questo evento ha lasciato un segno profondo nel modo di vedere la musica come momento di evasione e divertimento condiviso. Fabi definisce quella parentesi come una “meravigliosa terapia contro il solipsismo”, sottolineando come la collaborazione con i suoi compagni di viaggio artistico abbia contribuito a ridimensionare l’importanza personale, aprendo a un dialogo più ampio e autentico.

La relazione umana alla base del nuovo lavoro

L’intesa con gazzè e silvestri si è confermata anche nell’approccio al nuovo lavoro, dove l’elemento umano e la relazione tra musicisti hanno giocato un ruolo fondamentale. La loro storia comune riflette la necessità di trovare uno spazio di confronto e leggerezza all’interno di un mondo artistico che spesso rischia di isolare, specie per chi affronta percorsi lunghi o faticosi. La musica di fabi, quindi, non si esaurisce nel contenuto creativo ma vive anche nella relazione con chi lo accompagna sul palco e fuori.

Le riflessioni di un uomo vicino ai 60 anni tra esperienza e distacco

Niccolò fabi si definisce un uomo che guarda alle cose con la visione di quasi sessant’anni. Per lui ogni elemento, dai rapporti umani alle immagini della natura, assume un significato stratificato dalle esperienze accumulate. Questa prospettiva si traduce in canzoni che non cercano l’effetto superficiale ma esprimono una realtà vissuta e meditata. Accetta con serenità di dover rinunciare a molte cose, senza alimentare rimpianti. La forza di dire no si accompagna a una chiarezza nuova sulla propria identità e sui propri limiti.

Questa consapevolezza è una delle chiavi del suo attuale percorso artistico. Fabi non evita il confronto con temi importanti come i conflitti mondiali o le dinamiche umane complesse, ma li inserisce in un racconto che resta personale e accessibile. L’album libertà negli occhi riflette questo stato d’animo: meno impulsivo rispetto al passato, ma più profondo nel porre domande e nel cercare risposte sincere attraverso la musica.

Change privacy settings
×