Neonato salvato dopo parto nascosto in casa a torino: la madre sotto indagine per tentato omicidio

Neonato salvato dopo parto nascosto in casa a torino: la madre sotto indagine per tentato omicidio

Nel torinese, una giovane madre ha partorito in segreto un neonato trovato in condizioni critiche; la procura indaga per tentato omicidio mentre esperti spiegano il fenomeno della negazione della gravidanza.
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Un neonato è stato trovato in condizioni critiche nel bagno di un appartamento a Torino, dopo un parto nascosto e solitario da parte di una giovane madre che negava la gravidanza. Le indagini sono in corso, mentre emergono riflessioni sui meccanismi psicologici dietro questo caso drammatico. - Gaeta.it

Nel cuore della cintura nord di Torino, una notte tra il 24 e il 25 marzo ha segnato la vita di alcuni abitanti di un comune residenziale. Un neonato è stato trovato vivo, ma in condizioni critiche, nel bagno di un appartamento. La madre, una ragazza di vent’anni, ha partorito da sola e in segreto, tra silenzi e difficoltà rimaste per ora senza risposte. Gli investigatori e gli esperti si interrogano su come sia stato possibile un evento così nascosto e drammatico.

Il ritrovamento del neonato e l’intervento dei soccorritori

Erano le ore tardissime di quella notte quando i nonni, ancora ignari della loro nuova condizione, hanno chiamato il pronto soccorso per un dolore apparentemente localizzato alla pancia della figlia. L’appartamento comune nell’hinterland torinese si è trasformato rapidamente in scena di soccorso. La giovane madre, sola e in stato evidente di shock, è stata trovata seduta a terra, esausta e confusa. Il bambino era immerso nell’acqua del water, quasi tre chili ancora sporco, con il cordone ombelicale che non aveva avuto il tempo di essere reciso.

Gli operatori del 118 hanno soccorso il neonato che mostrava segni di vita, anche se molto precari. Trasportato rapidamente all’ospedale Maria Vittoria, il piccolo ha superato la fase critica ed è stato affidato a una famiglia. Ogni gesto dei soccorritori ha contato, salvando una vita che sembrava destinata a spegnersi in un ambiente non adatto alla nascita.

Negazione della gravidanza: una spiegazione medica al silenzio della giovane madre

Il caso ha subito attirato l’attenzione degli psichiatri, chiamati a spiegare il comportamento della ragazza e l’isolamento che ha preceduto il parto. Il primario Vincenzo Villari delle Molinette ha spiegato come la negazione della gravidanza rappresenti un fenomeno in cui la mente rifiuta di percepire i cambiamenti del corpo. Non è una condizione legata solo a malattie psichiatriche, ma può colpire donne senza diagnosi pregresse.

In questi casi, il ciclo mestruale può apparire regolare e la pancia non necessariamente evidente. Il cervello costruisce una barriera che impedisce di vedere – o accettare – la gravidanza. Questo processo coinvolge anche l’ambiente circostante, dato che amici, familiari e partner spesso ignorano del tutto lo stato interessante della donna. Non è raro che la gravidanza resti nascosta fino al momento del parto, come accaduto qui.

L’inchiesta della procura e le ipotesi sul parto nascosto

La procura di Torino ha aperto un fascicolo affidato alla pm Antonella Barbera. L’ipotesi principale è quella del tentato omicidio, con la giovane madre unica indagata. Al momento non sono stati effettuati test del dna sul bambino, ma il padre è stato identificato: un coetaneo totalmente ignaro di quanto stava accadendo.

Gli interrogativi restano numerosi. Non è chiaro se il neonato sia caduto accidentalmente nel water o se ci sia stato un tentativo di soffocamento intenzionale. La giovane potrebbe anche essere svenuta, incapace di gestire una situazione estrema. Quel che si sa è che il bambino è nato a termine, vivo e con condizioni che gli hanno permesso di sopravvivere al trauma.

Il silenzio e l’isolamento della madre dopo il parto

Subito dopo il parto e il ritrovamento, la giovane ha mostrato consapevolezza del figlio, riconoscendolo e guardandolo. Ma quell’attenzione è durata poco. Poche ore dopo, si è chiusa in un silenzio totale. Nessuna domanda ai medici, nessuna richiesta di informazioni sul bambino, nessuna visita. Come se l’evento non fosse mai accaduto.

Chi viveva con lei non si era accorto della gravidanza. I genitori, gli amici, i colleghi e persino i vicini non avevano visto segni evidenti di una attesa. Probabilmente la giovane ha coperto la pancia con abiti larghi e distanziato sguardi indiscreti. L’area di segretezza ha permesso al fatto di svilupparsi nascosto fino allo scoppio drammatico di quella notte.

I meccanismi psicologici dietro un parto nascosto e i rischi per la vita del neonato

Il dottor Villari spiega che il bambino viene vissuto come estraneo, non atteso, e finisce per essere rimosso o trascurato. La paura di diventare madre, la tensione di un cambiamento radicale possono portare a ignorare completamente una gravidanza. Diventa un blackout psichico che si conclude con una nascita improvvisa e senza supporti.

Questa situazione e le sue conseguenze mettono a rischio la vita del bambino. I casi come questo, seppur rari, esistono e la loro emergenza rivela le fragilità della rete sociale e sanitaria. In attesa degli sviluppi giudiziari, il fatto resta un monito sul disagio invisibile che certe donne possono attraversare e sulle vite che da esso dipendono.

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