Un grave episodio ha scosso la città di Torino la notte del 30 giugno 2025 con un incendio esplosivo che ha distrutto tre appartamenti e causato il crollo parziale di un edificio nel quartiere Lingotto. La tragedia ha provocato la morte di un giovane e il ferimento di altre persone, anche bambini. Le indagini hanno portato a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un uomo ritenuto responsabile del disastro con probabili motivazioni dolose.
L’incendio e il crollo nel quartiere lingotto
La notte tra il 29 e il 30 giugno 2025 un rogo improvviso è divampato all’interno di un condominio nel quartiere Lingotto di Torino. Le fiamme hanno rapidamente coinvolto tre unità abitative al quinto piano dell’edificio, provocando una violenta esplosione che ha fatto crollare parzialmente la struttura. L’intervento dei vigili del fuoco è stato tempestivo ma non è riuscito a evitare la perdita di vite umane. Un giovane ha perso la vita e numerosi occupanti, inclusi alcuni bambini, sono rimasti feriti e trasferiti in ospedale. L’evento ha scosso profondamente i residenti e l’intera comunità locale, impegnata a gestire le conseguenze immediate del disastro.
Sopralluogo e isolamento del punto d’innesco
Gli inquirenti hanno eseguito un attento sopralluogo per delimitare l’area più colpita dall’incendio e hanno isolato il punto d’innesco iniziale proprio in uno degli appartamenti al quinto piano. L’entità dei danni ha reso necessario evacuare l’intero edificio mentre le autorità attendevano di chiarire cause e responsabilità.
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I primi accertamenti e la svolta sulle cause dolose
All’inizio sembrava si potesse attribuire l’incendio a un incidente, con un’ipotesi di natura colposa. Le verifiche però hanno precisato un quadro diverso. La procura di Torino, diretta da Giovanni Bombardieri, ha coordinato le indagini affidate al commissariato Barriera – Nizza e alla squadra mobile della questura. I rilievi tecnici, le testimonianze raccolte, e soprattutto la collaborazione di colleghi di lavoro e familiari dell’indagato hanno suggerito motivazioni più gravi dietro l’incendio.
Gli elementi iniziali hanno fatto emergere un possibile movente premeditato. In particolare, alcune dichiarazioni rese da persone vicine all’indagato pochi giorni dopo l’evento hanno confermato sospetti già presenti tra gli investigatori. L’ipotesi di dolo ha cambiato indirizzo all’intero procedimento, portando alla richiesta e al successivo esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare. L’uomo arrestato è ora sotto interrogatorio per chiarire ogni dettaglio riguardante la dinamica che ha portato al rogo.
Approfondimento sulle indagini
Le fiamme si sono sviluppate precisamente nell’appartamento al quinto piano, ma capire cosa abbia scatenato tutto è stato un lavoro lungo e complesso. I vigili del fuoco hanno tracciato il focolaio iniziale che la polizia ha seguito con un’attività investigativa minuziosa. I detective si sono concentrati sugli occupanti di quell’appartamento raccogliendo testimonianze e analizzando diverse telecamere di sorveglianza nella zona.
Filmati e contributi di testimoni hanno permesso di ricostruire movimenti sospetti attorno all’edificio in quelle ore. Alcune persone vicine all’indagato hanno reso dichiarazioni importanti, elementi che hanno permesso agli inquirenti di siglare il nome di un presunto responsabile. Oltre alla custodia cautelare, le autorità stanno approfondendo la dinamica precisa del rogo e gli eventuali motivi che hanno spinto alla volontà di scatenare l’incendio.
Le indagini proseguono per definire le cause esatte e il contesto dell’accaduto. Al lavoro ci sono squadre specializzate che raccolgono prove e ascoltano testimoni rilevanti per completare il quadro probatorio.
Questo episodio rimane uno dei più gravi accaduti recentemente a Torino, lasciando importanti contraccolpi sulla sicurezza degli edifici e sulla sensibilità verso fenomeni che possono trasformarsi in tragedie improvvise, specialmente in zone urbane densamente abitate come il quartiere Lingotto.