A Trento, l’oratorio del Santissimo Sacramento si prepara a diventare un rifugio per le persone che durante le festività natalizie rischiano di trovarsi in strada. I volontari della Comunità di Sant’Egidio, attivi dal Natale di quattro anni fa, stanno organizzando una cena speciale per accogliere quaranta ospiti che altrimenti sarebbero soli. L’evento, in programma per questa sera, è frutto di un impegno costante volto a sostenere i più vulnerabili della comunità.
Un’iniziativa nata dal cuore
Giacomo Pontara, Francesco Passerini e Anna Chiara Pizzato sono solo alcuni dei volontari che dedicano il proprio tempo a questa causa. Giacomo, tornato da un’esperienza nella Comunità di Sant’Egidio a Roma, ha radunato un gruppo di amici per portare cibo caldo e regali a chi vive in strada. Da quella sera, l’impegno del gruppo è cresciuto e molti di quelli che erano ospiti ora partecipano attivamente, contribuendo alla preparazione della festa.
“Ci sono delle persone che abbiamo conosciuto quella sera che ancora ritornano alle nostre cene di Natale”, racconta Giacomo. Alcuni di loro sono riusciti a ricostruire una vita lontano dalla strada e vogliono restituire in qualche modo l’aiuto ricevuto in passato. La solidarietà è un valore che si tramanda e cresce attraverso le interazioni genuine e il supporto reciproco.
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Raccolta regali e preparativi
Negli ultimi giorni, gli organizzatori hanno lanciato un appello per la raccolta di regali natalizi. Francesco Passerini spiega che le parrocchie di San Giuseppe e del Santissimo hanno risposto con generosità, contribuendo a riempire i pacchi destinati agli ospiti. Le sale dell’oratorio verranno decorate e preparate con attenzione, creando un ambiente accogliente dove tutti si possano sentire a casa, anche se solo per una sera.
Anche i volontari stessi, circa quaranta, parteciperanno all’evento di questa sera, impegnandosi a servire la cena e a garantire che tutti si sentano accolti. È un momento speciale non solo per chi riceve, ma anche per chi offre, rafforzando il legame tra la comunità e coloro che vivono situazioni di difficoltà.
Un impegno che va oltre il Natale
Il lavoro della Comunità di Sant’Egidio non si ferma alla cena di Natale. Giacomo annuncia che il 25 sera ci sarà un’ulteriore iniziativa, con i volontari che visiteranno le persone che non hanno potuto partecipare alla cena della Vigilia. La missione è chiara: nessuno deve sentirsi abbandonato, nemmeno durante le festività.
Anche l’ultimo dell’anno prevede un evento chiamato “Capodanno per tutti“, che avrà luogo il 31 dicembre alle 19.30 in via Belenzani 53. Qui, i volontari andranno nuovamente in strada, portando un messaggio di solidarietà e speranza a chi soffre di solitudine e precarietà. L’invito è rivolto soprattutto ai giovani, creando opportunità per le nuove generazioni di impegnarsi direttamente nella comunità.
L’evoluzione della situazione di strada a Trento
Francesco Passerini fornisce una panoramica della situazione attuale delle persone senza dimora in Trento. Predominano uomini, ma anche alcune donne, e si osserva un cambiamento nelle origini nazionali di queste persone. “Negli anni, in strada incontravamo soprattutto persone di origini pakistane; ora invece troviamo tanti marocchini,” spiega. Queste osservazioni mettono in luce le diverse dinamiche sociali che caratterizzano la città e come il fenomeno della povertà e della marginalizzazione possa variare nel tempo.
La comunità che si forma attorno a queste iniziative è la riprova di quanto sia fondamentale il legame umano, specialmente nei momenti di difficoltà. Ogni mercoledì, i volontari escono in strada per incontrare le persone senza dimora, costruendo relazioni e offrendo supporto continuo. Assieme a loro, il Natale diventa un’opportunità per riflettere sul senso di comunità e sull’importanza dell’accoglienza.