Un’ondata di caldo anomalo sta per investire Napoli, dove si prevede che le temperature domenica raggiungano punte tra i 18 e i 19 gradi. Questa previsione, che sorprende per la sua rilevanza, è stata comunicata dall’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, che ha analizzato le mappe meteorologiche fornite dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine . Mentre il clima in molte regioni ha presentato degli squilibri, generalmente si assisterà a condizioni più miti rispetto a quelle di altre città mediorientali come Il Cairo e Riyad, dove il termometro si fermerà attorno ai 17 gradi.
Un inverno anomalo per il Mediterraneo
La sorprendente situazione climatica di Napoli si inserisce in un quadro più ampio di eventi meteorologici estremi che hanno interessato la Penisola. Il caldo anomalo è stato definito dall’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue come una “primavera fuori stagione“. Questo fenomeno estivo anticipato giunge dopo una serie di nubifragi che hanno colpito la Sicilia Nord-Orientale e la Calabria Ionica, creando preoccupazione tra esperti e cittadini. La mappa del Mar Mediterraneo rivela temperature sorprendentemente elevate, oscillanti fra i 16 gradi delle coste meridionali italiane e i 18 di quelle greche, magrebine e nordafricane.
Questa situazione genera timori riguardo la possibilità di eventi meteorologici estremi, alimentati dalle temperature marine anomale. L’attesa è ora rivolta all’arrivo imminente di un fronte temporalesco, i cui effetti potrebbero manifestarsi a breve in Sicilia e Calabria, per poi spostarsi verso le regioni settentrionali. In questo periodo dell’anno, l’inaspettata escalation di calore e le piogge torrenziali pongono molte domande sulla salute del nostro ambiente e sulle misure di protezione attuate.
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La critica che non tace
Francesco Vincenzi, presidente di ANBI, esprime forti preoccupazioni riguardo all’approccio italiano nella gestione delle crisi climatiche attuali. La sua denuncia si concentra sull’atteggiamento di “colpevole distrazione” da parte delle autorità nel contrasto ai fenomeni estremi. La critica principale riguarda la mancanza di interventi preventivi, con il Paese che sembra privilegiare le soluzioni d’emergenza senza una visione a lungo termine delle problematiche ambientali.
Vincenzi invita a riflettere sull’importanza di affrontare proattivamente la situazione climatica, anziché limitarsi a intervenire quando i danni sono già stati fatti. É un tema che solleva preoccupazioni per il futuro dell’ambiente ma anche per la sicurezza dei cittadini. Le piste da seguire includono una migliore pianificazione delle risorse idriche e strategie più incisive per la salvaguardia del territorio, che devono diventare priorità essenziali per tutti.
Con una situazione climatica sempre più imprevedibile, esperti e cittadini attendono misure più concrete, certi che il momento di agire sia ora.