La tensione nel quartiere Mercato-Pendino di Napoli è nuovamente esplosa con l’episodio di un negozio di parrucchiere colpito da cinque proiettili. Le indagini iniziali non indirizzano verso un avvertimento dell’organizzazione criminale, ma piuttosto verso un errore nel bersaglio, in un contesto già segnato da violenze recenti. La situazione nel centro città continua a essere allarmante, con richieste pressanti di maggiore sicurezza da parte della comunità.
L’episodio della sparatoria
Nella mattinata di venerdì, attorno alle 5, diversi residenti del quartiere hanno allertato la polizia dopo aver udito distinti colpi d’arma da fuoco. Gli agenti, giunti rapidamente sul posto in via Casciari, hanno trovato un negozio di parrucchiere con fori evidenti sulla vetrina. Dai controlli effettuati, sono stati recuperati cinque bossoli di un’arma calibro 22, segno di un episodio che riaccende i timori di una comunità già colpita da tragici eventi.
L’obiettivo primario della sparatoria non sarebbe stato il negozio stesso, ma un giovane indagato in relazione all’omicidio di Emanuele Tufano, un quindicenne ucciso solo due settimane fa. Nonostante le distanze tra gli edifici nel centro di Napoli siano ridotte, il colpo perso dimostra quanto possa essere pericoloso il clima di vendetta e ritorsione che caratterizza le bande locali. La polizia sta ora analizzando le immagini delle telecamere di sicurezza per identificare i responsabili e ricostruire i dettagli dell’accaduto.
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Un clima di paura
L’allerta in zona non è nuova. L’omicidio di Emanuele Tufano ha generato una reazione a catena, evidenziando una vera e propria guerra tra bande rivali. I residenti si sono abituati a sentire rumori simili a esplosioni di bombe carta nelle stesse strade, segnali di una tensione che non sembra voler diminuire. Le pattuglie della polizia hanno intensificato le perlustrazioni, ma per molti residenti la sicurezza si sente ancora lontana.
In un’intervista, Gianfranco Wurzburger, presidente dell’associazione Asso.Gio.Ca e vicepresidente del Forum territoriale Mercato Orefici, ha lamentato l’assenza di controlli efficaci. Nonostante i piani dell’amministrazione comunale per rivitalizzare Piazza Mercato attraverso eventi culturali e commerciali, la necessità di una maggiore presenza delle forze dell’ordine è stata sottolineata come fondamentale per garantire la sicurezza di tutti.
Richiesta di maggiori misure preventive
Wurzburger ha lanciato un appello all’attenzione delle autorità, chiedendo interventi concreti per arginare un clima di paura che si è ormai radicato tra i residenti. La preoccupazione è palpabile, con i genitori che esprimono ansia per il coinvolgimento dei propri figli in sparatorie come quella avvenuta. Le notizie di colpi sparati nelle vicinanze di luoghi frequentati da giovani hanno accresciuto tensioni e paure, rendendo il bisogno di una risposta delle istituzioni sempre più urgente.
Questa ultima sparatoria non fa altro che mettere in evidenza le sfide che fronteggiano le forze dell’ordine e le amministrazioni locali nel tentativo di garantire un ambiente più sicuro per la comunità. Senza azioni risolute e tempestive, la spirale di violenza potrebbe continuare a minacciare la vita quotidiana dei napoletani nel quartiere Mercato-Pendino.