La mozzarella di bufala rappresenta un simbolo indiscutibile della tradizione gastronomica campana, ma negli ultimi anni la sua produzione ha affrontato sfide significative. Con un aumento sostanziale nella produzione di mozzarella di bufala, è emersa una problematica legata all’utilizzo di latte di bufala disidratato e congelato. Coldiretti Campania lancia un grido d’allerta sulla questione, sollecitando l’attuazione di misure per proteggere la filiera locale e garantire ai consumatori prodotti di alta qualità.
L’incremento della produzione di mozzarella di bufala e le sfide emergenti
Negli ultimi anni, il mercato della mozzarella di bufala ha visto un notevole incremento nella produzione, particolarmente nella regione Campania, dove questo prodotto è un vero e proprio tesoro gastronomico. La mozzarella, che è un alimento simbolico della tradizione culinaria locale, ha contribuito non solo a sostenere l’economia locale, ma anche a far conoscere la Campania nel mondo.
Tuttavia, con l’aumento della domanda di mozzarella di bufala, è emerso un fenomeno preoccupante: l’utilizzo di latte disidratato e congelato nella produzione di formaggi non DOP. Coldiretti Campania ha rilevato un volume di circa 27 milioni di chilogrammi di latte reidratato pronto per essere utilizzato. Queste pratiche hanno destato inquietudine tra i produttori locali, i quali temono che la qualità del prodotto autentico ne possa risentire.
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La situazione non solo mette a rischio l’integrità del prodotto finale, ma mina anche la competitività di chi produce mozzarella di bufala con latte fresco. È essenziale mantenere elevati standard qualitativi, e questo non può avvenire se il mercato è invaso da prodotti che non seguono le stesse rigide norme di produzione.
Il rischio per la qualità e la percezione del consumatore
Coldiretti Campania ha espresso preoccupazione riguardo alle implicazioni dell’uso di latte disidratato nella produzione di formaggi. Tale pratica non compromette solo la qualità della mozzarella di bufala, ma può anche influenzare negativamente la percezione del consumatore. Infatti, esiste il rischio che il pubblico non sia adeguatamente informato sulle differenze tra mozzarella DOP e altre produzioni locali.
La necessità di educare il consumatore diventa cruciale in un contesto in cui l’industria lattiero-casearia è caratterizzata da una forte competitività. Gli acquirenti potrebbero trovare difficile discernere tra prodotti realizzati con latte fresco e quelli realizzati con latte di bufala disidratato, portando a una potenziale svalutazione della qualità percepita della mozzarella di bufala campana.
Secondo Coldiretti, i produttori di latte fresco hanno sempre mantenuto standard elevati e affrontano ora una sfida di concorrenza sleale da parte di chi utilizza latte di qualità inferiore ma a costi ridotti. Questo non danneggia solo i produttori, ma mina anche la fiducia dei consumatori nei confronti dei prodotti locali.
La richiesta di Coldiretti e le implicazioni istituzionali
Di fronte a queste problematiche, Coldiretti Campania ha lanciato un appello alle autorità competenti affinché venga adottato un divieto specifico all’utilizzo di latte disidratato e congelato. È fondamentale che venga fatta chiarezza sulle normative riguardanti l’impiego di questi prodotti e che vengano presi provvedimenti per tutelare i produttori locali e garantire la qualità della mozzarella di bufala.
L’organizzazione ha sottolineato che il Dipartimento di Qualità Agroalimentare aspetta una risposta dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali sulla questione della detenzione e dell’impiego del latte di bufala concentrato. Le attese si prolungano dal 2021, rendendo evidente la necessità di un intervento urgente.
La legislazione attuale, compresa la legge 138 del 1974 e le sue normative successive, sollecita l’attenzione del governo. Coldiretti ha spiegato che mentre i produttori di mozzarella di bufala Campana DOP sono protetti dalle regole in vigore, è altrettanto importante tutelare anche gli altri produttori che non rientrano sotto la denominazione di origine.
La tradizione come garanzia di qualità
Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania, ha messo in evidenza l’importanza della qualità e della tradizione nella produzione di mozzarella di bufala. Ogni boccone dovrebbe incarnare la passione e l’attenzione per il benessere animale, caratteristiche fondamentali che rendono unico questo prodotto. I produttori locali non solo creano un alimento, ma continuano a preservare una tradizione secolare.
La richiesta di Coldiretti di garantire la trasparenza nella provenienza e nei metodi di produzione dei formaggi è fondamentale per permettere ai consumatori di compiere scelte consapevoli. Se l’uso di latte di bufala disidratato è inevitabile nel mercato, è cruciale che tale informazioni vengano chiaramente indicate sulle etichette dei prodotti. Solo in questo modo si potrà mantenere la fiducia del pubblico e proteggere la reputazione della mozzarella di bufala campana.
Allo stesso modo, è essenziale continuare a sostenere i produttori locali per garantire che la mozzarella di bufala rimanga un simbolo di qualità e tradizione nel panorama gastronomico italiano.