La città di Venezia, patrimonio dell’umanità e simbolo della cultura italiana, continua a combattere contro il fenomeno dell’innalzamento del livello del mare. La messa in funzione del Mose, il sistema di barriere mobili progettato per proteggere la laguna dalle maree eccezionali, sta subendo delle modifiche importanti. Recentemente, il commissario straordinario Elisabetta Spitz ha annunciato un abbassamento della soglia per l’attivazione del Mose. Queste modifiche rappresentano un passo cruciale per preservare la bellezza e la storia di Venezia.
Il cambiamento della soglia del Mose
Le nuove direttive per l’attivazione delle barriere
Il Mose è stato progettato per intervenire in caso di maree eccezionali. Finora, la soglia per attivare le sue barriere era fissata a 120 centimetri. Tuttavia, a partire dal prossimo autunno, questa soglia verrà abbassata a 110 centimetri. La decisione è stata presa durante un incontro della cabina di regia che comprende anche il prefetto e il comune di Venezia, i quali hanno discusso della necessità di una risposta più tempestiva di fronte alle sfide del cambiamento climatico e dell’innalzamento del mare.
Elisabetta Spitz ha dichiarato che la prossima settimana si riunirà il Comitato tecnico amministrativo per approvare le nuove procedure di sollevamento. Questo cambiamento ha come obiettivo principale quello di garantire una protezione più efficace per la città, che da sempre affronta periodi di alta marea che mettono a rischio non solo le infrastrutture, ma anche il patrimonio culturale.
Lavori e coordinamento con le conche di navigazione
L’attivazione anticipata del Mose sarà accompagnata dall’entrata in funzione delle conche di navigazione di Malamocco e Chioggia. Queste opere porteranno a un miglioramento generale della gestione delle maree nella laguna, consentendo una maggiore sicurezza per i residenti e i turisti. Le operazioni saranno integrate per garantire che, anche in caso di eventi metereologici avversi, le operazioni siano sinergiche e tempestive.
L’importanza di una tale integrazione non può essere sottovalutata, poiché le conche di navigazione svolgono un ruolo fondamentale nel garantire una corretta gestione della laguna, evitando fanghi e sedimentazioni indesiderate che possono compromettere ulteriormente la situazione.
Protezione delle maree medio basse
Opere complementari per una sicurezza totale
Con l’aumento dei livelli di marea medio bassa, Venezia deve affrontare una nuova serie di sfide. Attualmente, gli enti competenti sono al lavoro per realizzare opere complementari al Mose, con l’obiettivo di proteggere le porzioni della città che si trovano a quote più basse. Queste opere, una volta concluse, dovrebbero ampliare significativamente il raggio d’azione del Mose, non limitandosi solo agli eventi di alta marea ma affrontando anche situazioni di bassa marea, che, seppur meno spettacolari, possono causare danni rilevanti.
Il lavoro per la protezione delle aree vulnerabili è fondamentale per garantire non solo la sicurezza dei cittadini, ma anche la salvaguardia di un patrimonio culturale inestimabile. La collaborazione tra enti locali e istituzioni nazionali risulta fondamentale in questo scenario. La sinergia tra le diverse azioni di protezione e gli investimenti previsti per le infrastrutture rappresentano un tassello importante nella lotta contro l’erosione e i danni ambientali che la città lagunare sta affrontando.
Il percorso per garantire un futuro sicuro e sostenibile a Venezia è lungo e complesso. Tuttavia, gli sforzi messi in campo per l’attivazione delle barriere e per la realizzazione di opere complementari rappresentano un segnale di speranza per la città e per tutti coloro che vi risiedono. Venendosi a creare una strategia di protezione integrata, Venezia potrà affrontare con maggiore determinazione le sfide legate alle maree e ai cambiamenti climatici.