La Ukraine Recovery Conference 2025, svolta a Roma dal 10 luglio, ha riunito oltre 100 delegazioni governative e numerose organizzazioni internazionali sul tema della ricostruzione dell’Ucraina. In questo scenario si è svolta la firma di un accordo operativo importante per il rilancio del settore agroalimentare nella regione di Odesa, a cura del CIHEAM Bari in collaborazione con partner ucraini e la cooperazione italiana. Il progetto mira a sostenere produttori agricoli locali attraverso cooperazione, formazione e innovazione tecnologica.
L’impegno del CIHEAM Bari alla conference di Roma
La Ukraine Recovery Conference 2025 si è svolta a Roma con il patrocinio dei governi italiano e ucraino. L’evento ha rappresentato un momento centrale per discutere modalità concrete di ripresa e sviluppo dopo il conflitto. Oltre a governi, enti internazionali e imprese hanno preso parte attiva alle iniziative presentate nei diversi panel. In tutto, più di cento delegazioni nazionali e una trentina di organizzazioni si sono confrontate su temi che spaziano dall’economia all’ambiente, dalla governance locale alle infrastrutture.
Il CIHEAM Bari ha partecipato con una delegazione specifica dedicata al settore agroalimentare, presentando un progetto mirato a Odesa. L’istituzione ha chiarito come intendano passare da un ruolo di semplice osservatore a protagonista attivo sostenendo il recupero delle filiere agroalimentari. La cooperazione internazionale, secondo la delegazione, assume una funzione pratica e concreta che si fonda su iniziative di campo, non solo su accordi formali.
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Il progetto pro.ukr per rilanciare il comparto rurale di odesa
Firmando l’accordo operativo, il CIHEAM Bari ha dato il via al progetto Pro.UKR, concepito per favorire il recupero e lo sviluppo delle attività agricole nella regione di Odesa, una delle zone più colpite dal conflitto. Il finanziamento arriva dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo e prevede il coinvolgimento diretto del Ministero dell’Agricoltura e dell’Alimentazione ucraino, insieme al governo regionale di Odesa.
Il progetto supporta i piccoli e medi produttori agricoli con interventi che includono la creazione di cooperative, la fornitura di attrezzature agricole moderne, programmi di formazione tecnica e servizi di consulenza specialistica. Queste azioni dovrebbero consolidare il tessuto economico rurale e valorizzare capacità locali, facendo leva su modelli consolidati in Italia, dove la cooperazione agricola ha un ruolo di primo piano.
Il progetto Pro.UKR si pone quindi l’obiettivo di dare slancio a un settore fondamentale per l’economia regionale, puntando non solo al recupero immediato ma anche a una prospettiva duratura di sviluppo.
Le parole del ministro delle politiche agrarie dell’ucraina su cooperazione e sviluppo
Vitalii Koval, ministro delle Politiche Agrarie e dell’Alimentazione dell’Ucraina, ha sottolineato l’importanza cruciale della cooperazione in questo momento. Ha spiegato come in Italia il settore agricolo sia in larga parte organizzato in forme cooperative, mentre in Ucraina, seppur esistano molte cooperative agricole, queste necessitano di rinnovamento per aumentare la competitività.
Rafforzare le cooperative rappresenta quindi una delle priorità strategiche per sostenere l’agricoltura e migliorare la qualità della vita nelle aree rurali. Il ministro ha evidenziato che il progetto Pro.UKR rispecchia questa esigenza e potrebbe rappresentare un esempio replicabile in altre regioni.
L’intervento del ministro ha anche messo in rilievo la necessità di collegare il rilancio agricolo al processo di riforme e all’avvicinamento dell’Ucraina all’Unione Europea. Questo collegamento è determinante per costruire un modello agricolo sostenibile e integrato nei mercati europei.
Contesto più ampio della conferenza e attenzione al patrimonio culturale
La firma del progetto Pro.UKR si inserisce in un quadro più vasto offerto dalla Ukraine Recovery Conference 2025. La conferenza ha svolto un ruolo di piattaforma per discutere il rilancio delle economie locali, la coesione dei territori e le riforme necessarie per l’adesione futura all’Unione Europea.
Al centro degli interventi ci sono temi come la ricostruzione urbana, la rigenerazione delle comunità colpite dal conflitto, il miglioramento dei servizi pubblici, oltre alla salvaguardia del patrimonio culturale. La tutela dei beni culturali e delle tradizioni locali ha ricevuto attenzione specifica, un elemento spesso trascurato in situazioni di crisi ma fondamentale per mantenere l’identità e la memoria collettiva.
Si è parlato anche di nuove opportunità di lavoro e di sviluppo economico nelle regioni di frontiera, come Odesa, da cui dipende gran parte della ripresa agricola e commerciale. L’accordo sottoscritto oggi si configura quindi come una risposta concreta e concreta dentro un sistema più ampio di azioni per ricostruire il paese.