Monsignor thibault verny presidente della pontificia commissione per la tutela dei minori nominato da papa leone xiv

Monsignor thibault verny presidente della pontificia commissione per la tutela dei minori nominato da papa leone xiv

monsignor thibault verny nominato presidente della pontificia commissione per la tutela dei minori, con l’obiettivo di rafforzare la lotta agli abusi nella chiesa attraverso ascolto delle vittime e collaborazione internazionale
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Monsignor Thibault Verny è stato nominato presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, portando la sua esperienza francese nella lotta agli abusi nella Chiesa, con l’obiettivo di rafforzare ascolto, prevenzione e sostegno alle vittime a livello globale. - Gaeta.it

La nomina di monsignor thibault verny a presidente della pontificia commissione per la tutela dei minori rappresenta un passaggio significativo nella lotta della chiesa contro gli abusi. Proveniente dalla diocesi di chambéry, verny porta con sé un’esperienza solida maturata in francia, dove ha guidato diversi progetti contro la pedocriminalità ecclesiastica. La sua nuova funzione, conferitagli da papa leone xiv, punta a rafforzare il lavoro già avviato dal cardinale sean patrick o’malley su scala globale. Questo incarico lo mette al centro di un delicato confronto con le sfide della chiesa contemporanea in materia di tutela e ascolto delle vittime.

Il profilo di monsignor thibault verny e la sua esperienza in francia

Monsignor thibault verny è arcivescovo di chambéry e vescovo di maurienne e della tarentaise, in savoia. Prima di questa nomina vaticana, era impegnato in francia come presidente del consiglio per la prevenzione e la lotta contro gli abusi nella conferenza episcopale francese. Questo ruolo lo ha visto in prima linea nella gestione diretta dei casi e nel dialogo con le vittime, accompagnandole nei loro percorsi di recupero e giustizia. Ha inoltre collaborato attivamente con le autorità civili, contribuendo a stabilire protocolli condivisi tra chiesa e istituzioni pubbliche.

L’esperienza in francia è stata caratterizzata dall’avvio di iniziative che vanno dall’ascolto delle vittime fino alla creazione di strutture di sostegno, come la ciase, la commissione indipendente istituita per indagare gli abusi sessuali all’interno della chiesa francese. Il rapporto elaborato dal presidente jean marc sauvé e l’istituzione dell’inirr, un organismo dedicato alla riparazione e al risarcimento, sono stati tappe fondamentali di quel percorso. Monsignor verny ha seguito con attenzione queste evoluzioni, riconoscendo l’importanza di una risposta strutturata e trasparente. Il consolidarsi di queste misure in francia ha segnato la sua formazione come esperto in materia di tutela.

Ruolo e responsabilità nella pontificia commissione per la tutela dei minori

La pontificia commissione per la tutela dei minori, istituita da papa francesco nel 2014, ha come compito fondamentale promuovere e coordinare le misure a favore dei minori vulnerabili nella chiesa cattolica mondiale. Mons. verny succede al cardinale sean patrick o’malley, che ha guidato l’ente per molti anni e ha portato alla luce nuovi strumenti di collaborazione tra le diverse diocesi e le autorità.

Monsignor verny assume il ruolo con un forte senso di responsabilità, convinto che l’ascolto e l’accompagnamento delle vittime rimangano centrali nel lavoro della commissione. Intende mantenere un dialogo aperto con tutti i membri, rafforzare i progetti già esistenti e favorire una rete di sostegno tra i paesi. Vuole anche pubblicare linee guida precise per aiutare le chiese territoriali a mettere in atto pratiche di protezione valide e condivise, facilitando così un impegno comune contro abusi e negligenze.

La sua priorità include l’assistenza concreta a chi ha subito violenze, sia attraverso progetti di accoglienza sia a livello di formazione del personale ecclesiastico. Il progetto memorare, per esempio, mira proprio a sostenere le comunità cristiane nella gestione sensibile dei casi e nel rafforzamento delle misure protettive.

Il rapporto con le vittime e l’importanza dell’ascolto empatico

Monsignor verny ha ribadito l’importanza di mantenere al centro dell’impegno ecclesiale le vittime degli abusi. La pontificia commissione non sostituisce le strutture locali, ma lavora per sensibilizzare le diocesi e le congregazioni a garantire ascolto e supporto adeguati. La presenza all’interno della commissione stessa di vittime e familiari è considerata indispensabile per mantenere vivo il confronto con la realtà vissuta.

Secondo verny, costruire una cultura della tutela deve diventare parte del comportamento quotidiano della chiesa, così come della famiglia e della società. Occorre diffondere una mentalità nuova, che metta al primo posto la protezione dei minori e la prevenzione degli abusi. Il dialogo con le vittime tiene viva la consapevolezza del problema e spinge a elaborare risposte concrete, senza delegare ad altri il compito morale e pratico di affrontare questo tema.

Per lui, ascoltare non significa solo raccogliere testimonianze, ma accompagnare le persone soprattutto nel percorso di ricostruzione personale e nel confronto con la giustizia. Il legame con le autorità civili è un elemento fondamentale per assicurare che la risposta della chiesa sia efficace e rispondente alle esigenze del territorio.

La percezione pubblica e la sfida della riconciliazione in chiesa

Monsignor verny ha toccato anche il rapporto tra chiesa e opinione pubblica sul tema degli abusi. Preferisce parlare di «esigenza» anziché ostilità, sottolineando la domanda crescente di trasparenza e di comportamenti che rispecchino la responsabilità morale della chiesa. La comunità ecclesiale deve riconoscere le responsabilità passate per poter guardare avanti con maggiore credibilità.

Il lavoro della commissione ha radici importanti sia nel contesto romano sia nelle chiese locali, le quali ne devono recepire le indicazioni per rendere solido l’impegno. I rapporti annuali pubblicati dalla commissione rappresentano un elemento di rendicontazione utile a mantenere viva l’attenzione e la verifica.

Non va però dato per scontato che la fiducia sia recuperata facilmente. Secondo verny si tratta di un processo lungo e quotidiano: la chiesa deve continuare ad ascoltare senza cercare vie di fuga. Solo così il vangelo potrà tornare a essere credibile e capace di dialogare con le realtà di oggi. Riconciliare chi ha sofferto resta una delle sfide più complesse della istituzione ecclesiale. Il nuovo presidente della commissione è chiamato a guidare questo percorso delicato.

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