Le molestie sul posto di lavoro all’interno del settore sanitario rappresentano una realtà inquietante, spesso taciuta a causa di ritorsioni e mancanza di fiducia nelle istituzioni. Questo fenomeno, che colpisce in particolare le donne, è stato messo in luce da una recente indagine condotta da Univadis Medscape, un portale dedicato ai professionisti della salute. L’indagine ha coinvolto un campione di 1.097 medici italiani e i risultati evidenziano un problema crescente nelle strutture ospedaliere, in cui il silenzio sembra regnare sovrano.
Dimensioni del problema: dati allarmanti
Dai dati emersi dalla ricerca, è chiaro che le aggressioni tra medici sono un tema serio e complesso. Il 34% delle donne intervistate ha riferito di essere stata direttamente colpita o di aver assistito a comportamenti inappropriati. In un panorama dove il 5% delle intervistate ha subìto molestie sessuali dirette e un altro 10% è stato testimone di abusi o molestie verso colleghi, è evidente la necessità di attenzione su questa tematica. È sorprendente, e alquanto preoccupante, che il 69% delle vittime non abbia scelto di denunciare l’aggressione. Questo dato potrebbe rivelare numerose barriere che frenano le persone dal farsi avanti: paura di ritorsioni, la sensazione che il sistema non possa tutelarle adeguatamente e una cultura del silenzio che, sebbene possa sembrare obsoleta, continua a imperversare in molti ambienti di lavoro.
Il 36% dei medici ha riferito di aver subito commenti a sfondo sessuale, e il dato sale al 66% per coloro che sono stati testimoni di simili situazioni. Altre forme comuni di molestie verbali includono la violazione dello spazio personale e proposte sessuali esplicite o implicite . Un tema rilevante è anche la questione delle promesse di vantaggi in cambio di favori sessuali, un aspetto che ha fatto capolino nel 10% delle risposte, evidenziando ulteriormente una cultura tossica che sembra radicarsi nei luoghi di lavoro.
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L’identikit dell’aggressore
L’indagine ha rivelato che nel 53% dei casi l’aggressore è un altro medico e nel 79% delle situazioni gli aggressori sono uomini. Questo mette in evidenza non solo il confronto di genere sul posto di lavoro, ma sottolinea anche un problema sistemico di comportamenti inappropriati da parte della componente maschile del settore. Daniela Ovadia, direttrice di Univadis Medscape Italia che ha diretto la ricerca, sottolinea la correlazione tra le molestie e le gerarchie di potere. Infatti, nel 53% dei casi, l’aggressore occupa una posizione di autorità rispetto alla vittima, illuminando un’area oscura dove l’abuso di potere si traduce in atti di violenza e intimidazione.
Le donne, rispetto agli uomini, mostrano una propensione minore a denunciare. Solo il 51% degli uomini ha scelto di farsi avanti rispetto al 64% delle donne. Motivazioni rilevanti per questa scelta includono timori di ritorsioni e la sensazione che non venga intrapresa alcuna misura concreta a fronte della segnalazione, entrambi al 33%. Il malcontento sembra radicarsi anche nella mancanza di supporto da parte dell’amministrazione e nella riservatezza inerente al processo di segnalazione.
Il ruolo delle istituzioni e delle politiche di prevenzione
I dati mostrano emergere una diffusa percezione di inefficacia nei sistemi di segnalazione e gestione delle molestie. Infatti, il 91% dei medici intervistati non ha accesso a formazione obbligatoria sulle molestie sessuali, una lacuna che parla di una reale insufficienza nelle politiche della salute. Solo il 9% ha dichiarato di ricevere tale formazione, dimostrando che esiste una carenza nella preparazione adeguata del personale per affrontare queste problematiche.
Il report suggerisce dunque che vi è un’urgenza di implementare politiche più incisive per prevenire e gestire le molestie e i comportamenti inappropriati. L’attenzione deve focalizzarsi in particolare sulla formazione di giovani professionisti e sulla sensibilizzazione perlopiù assente, specialmente in ambito ospedaliero. Di fatto, è fondamentale sviluppare programmi educativi obbligatori per migliorare la consapevolezza e la gestione delle molestie nei luoghi di lavoro, contribuendo a creare ambienti più sicuri e rispettosi per tutti i professionisti.