Nel cuore del Vallo di Diano e della Valle del Calore, a sud di Salerno, un’iniziativa significativa sta prendendo vita grazie al Progetto Sveva. Questa iniziativa, promossa dalla Cooperativa Sociale Il Sentiero, coinvolge donne migranti provenienti da diversi paesi e ha come obiettivo la realizzazione di turbanti e copricapo per donne che affrontano la battaglia contro il cancro. I modelli portano i nomi di Rebecca, Vivian, Samya, Jamila, e Chantal, rappresentando non solo il talento delle creatrici ma anche una forte connessione umana con le beneficiarie.
Le protagoniste: donne migranti e creatrici di valore
Le donne coinvolte nel progetto sono di origine ucraina, nigeriana, ivoriana, tunisina, camerunense, afghana e guineana, tutte residenti nella regione. Queste artiste tessili non solo qualificano il loro lavoro, ma contribuiscono attivamente all’integrazione sociale. Il Progetto Sveva non si limita alla produzione di copricapi, ma si propone anche come un’importante opportunità per sensibilizzare la comunità locale sulle sfide quotidiane che affrontano le donne migranti e sull’importanza della solidarietà, soprattutto in un contesto così delicato come quello delle patologie oncologiche.
I laboratori di sartoria: spazi di creatività e supporto
La creazione dei turbanti avviene in laboratori di sartoria appositamente attrezzati a Sala Consilina e Bellosguardo. Qui, le donne lavorano con macchine da cucire professionali, in un ambiente che stimola la creatività e favorisce il supporto reciproco. Coordinato da Lucia Petrone e Mariangela Cestaro, il progetto offre un luogo di lavoro e condivisione, dove ciascuna partecipante può esprimere le proprie abilità artistiche e contribuire al benessere di chi attraversa momenti difficili a causa della malattia.
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Materiali e qualità: scelta consapevole per il benessere
Per la realizzazione dei copricapi, le stiliste utilizzano tessuti di alta qualità, come jersey di cotone, bambù e viscosa. Questi materiali sono scelti per le loro caratteristiche morbide e delicate, ideali per chi ha la pelle sensibile, come spesso accade per le pazienti oncologiche. Ylenia Di Filippo, stilista e guida dei laboratori, spiega che la scelta di stampare tessuti etnici e colorati non è solo un scelta estetica, ma che ogni tessuto è dotato di peculiarità antimicrobiche, antibatteriche, antisettiche e anti-radiazioni UV. L’obiettivo è fornire non solo un accessorio pratico, ma anche un simbolo di bellezza e dignità per donne che vivono situazioni di fragilità.
La diffusione dei turbanti: un gesto di altruismo
Ogni turbante e copricapo creato nei laboratori del Progetto Sveva trova la sua strada verso le associazioni che assistono donne oncologiche nella provincia di Salerno. Questi doni rappresentano un segno tangibile di solidarietà e sostegno. Le pazienti, spesso impegnate in cicli di chemioterapia che comportano la caduta dei capelli, possono trovare conforto indossando queste creazioni, che non solo coprono ma valorizzano la loro identità e il loro spirito, fornendo un sostegno morale e pratico durante un percorso di cura difficile.
Questa iniziativa non rappresenta solo un’azione di supporto, ma una vera e propria rete di connessione tra culture e storie, in un contesto dove la condivisione e l’emozione si intrecciano per proporsi come un faro di speranza.