Il concorso “L’Artusi senza confini” è stato lanciato a Milano, un’iniziativa che coinvolge chef e pastry chef giovani provenienti da paesi esteri e residenti in Italia. La presentazione si è svolta al Congusto Institute, in via Bernardo Davanzati, il 10 marzo. Questo evento segna un’importante intersezione tra tradizione culinaria italiana e nuove influenze gastronomiche.
L’idea del concorso: un piatto che unisce tradizione e creativitÃ
L’iniziativa è promossa da Surgital in collaborazione con Casa Artusi e Italian Gourmet, che partecipa come media partner attraverso il magazine Grande Cucina. Il concorso si fonda sull’ideazione di un piatto a base di pasta fresca, ispirato a una ricetta iconica del famoso libro di Pellegrino Artusi, “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene”. L’obiettivo è reinterpretare queste antiche ricette in chiave moderna, combinando tradizione e creatività , e valorizzare la pasta come ingrediente versatile.
I partecipanti dovranno realizzare un piatto originale utilizzando una delle tipologie di pasta del brand Laboratorio Tortellini® di Surgital. Non c’è un limite per quanto riguarda gli altri ingredienti e le modalità di preparazione; i giovani chef possono scegliere di presentare un antipasto, un primo piatto, un secondo o anche un dessert. Questo approccio mira a dimostrare che la pasta non è limitata a un ruolo di semplice portata principale, ma è piuttosto un palcoscenico per l’espressione culinaria, capace di attraversare confini temporali e geografici.
Il processo di selezione: come partecipare al concorso
Le domande di partecipazione devono essere inviate entro il 10 aprile tramite il sito dedicato italiangourmet.it/lartusisenzaconfini. La giuria, composta da esperti del settore, sarà presieduta dallo chef Luca Marchini, noto per il suo ristorante L’Erba del Re di Modena. Al fianco di Marchini ci sarà un team selezionato di professionisti, tra cui Andrea Gianotti, professore universitario a Bologna, Martina Liverani, una giornalista esperta in gastronomia, e altri leader di settore legati a Surgital e Casa Artusi.
I candidati saranno valutati in base ai loro curriculum e a un breve questionario che testerà le loro competenze culinarie. I dieci migliori chef saranno invitati a una finale il 12 maggio a Casa Artusi a Forlimpopoli, dove presenteranno i loro piatti in una prova di cooking dal vivo. Qui, dovranno preparare un piatto ispirato a una ricetta di Artusi, utilizzando nuovamente la pasta Laboratorio Tortellini®.
I premi per i vincitori: opportunità per i giovani chef
I finalisti avranno l’opportunità di far parte di un ricettario digitale, che sarà pubblicato sul sito di Italian Gourmet a conclusione del progetto. Inoltre, i primi tre classificati riceveranno la possibilità di lavorare come guest chef presso il ristorante di Casa Artusi durante la XXIX Festa Artusiana di giugno a Forlimpopoli. Ma non finisce qui; il vincitore avrà accesso a un corso professionale one-to-one sul tema della pasta fresca, realizzato presso il Congusto Institute, una delle prime scuole di cucina di Milano.
Il concorso rappresenta un forte impegno nella valorizzazione della cultura gastronomica italiana all’estero. Elena Bacchini, Direttrice Marketing di Surgital, ha sottolineato l’importanza di progettare un’iniziativa che unisce tradizione e futuro, abbracciando anche nuove influenze. Anche Chiara Galbiati, Direttrice Generale di Casa Artusi, ha evidenziato come il progetto serva a modernizzare il brand Artusi, promuovendo una cucina territoriale e sana.
La visione per il futuro: abbattere barriere attraverso la cucina
Francesco Briglia, Direttore di Italian Gourmet, ha commentato il concorso come un’opportunità per promuovere una visione aperta della cucina italiana. Allontanarsi da una mentalità di chiusura e protezione, creando spazi per interazioni e contaminazioni culturali, è cruciale per il futuro della gastronomia. Anche Luca Marchini ha messo in risalto l’importanza di costruire collaborazioni e sinergie per sviluppare nuovi progetti culinari.
Il concorso “L’Artusi senza confini” non è solo una gara culinaria, ma un’importante occasione di crescita per giovani chef, che possono esprimere la propria creatività e ampliare le proprie conoscenze gastronomiche, contribuendo al dialogo tra cultura e tradizione.