Milano invecchia: gli over 65 sono il 20% della popolazione e cambia il welfare cittadino

Milano invecchia: gli over 65 sono il 20% della popolazione e cambia il welfare cittadino

Milano affronta l’invecchiamento della popolazione con un piano welfare 2025-2027 che potenzia assistenza domiciliare, supporto ai caregiver e interventi contro isolamento sociale, salute mentale e disabilità.
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Milano affronta l’invecchiamento della popolazione con un nuovo Piano di Welfare 2025-2027, che potenzia assistenza domiciliare, strutture residenziali e supporto alla salute mentale per rispondere alle crescenti esigenze degli anziani e delle persone vulnerabili. - Gaeta.it

Milano si confronta con un aumento costante dell’età media dei residenti, un fenomeno che riflette tendenze nazionali ma con caratteristiche proprie. Il Comune ha pubblicato nuovi dati sull’invecchiamento demografico, annunciando un piano di welfare mirato a sostenere una città dove gli anziani rappresentano una quota crescente. Questo cambiamento richiede risposte specifiche per affrontare sfide sociali e sanitarie con una popolazione sempre più anziana.

L’invecchiamento demografico a milano e le cause principali

Milano conta oggi una percentuale di residenti over 65 che arriva al 20% della popolazione totale. Il dato segna un incremento, anche se l’età media è aumentata solo leggermente passando da 45,4 anni di venti anni fa agli attuali 46. Questa evoluzione si spiega con due fattori: la riduzione del numero di nascite e l’allungamento della vita media. A questi si aggiunge il fatto che anche gli stranieri residenti, che ammontano al 21% del totale, iniziano ad invecchiare. In effetti, la comunità straniera è quasi triplicata nell’ultimo ventennio, modificando il profilo demografico della città.

Composizione e impatti sociali

La composizione della popolazione si riflette nel contesto sociale milanese, dove le generazioni più anziane sono sempre più numerose e spesso vivono da sole. Questi spostamenti demografici influenzano non solo la domanda di servizi assistenziali, ma anche la struttura stessa della comunità cittadina.

Le sfide del welfare tra non autosufficienza e assistenza familiare

Il Comune stima che circa 78 mila anziani, prevalentemente donne , vivano oggi a Milano in condizioni di non autosufficienza. Questa situazione espone i servizi sociali a pressioni crescenti. In larga parte, sono i caregiver familiari a prendersi cura di queste persone, mentre le strutture residenziali pubbliche e private, sebbene offrano una copertura più ampia rispetto alla media nazionale, non bastano a rispondere alla domanda crescente.

Il sostegno agli anziani non autosufficienti richiede quindi un potenziamento delle soluzioni domiciliari e residenziali, un tema centrale per il Piano di sviluppo del Welfare 2025-2027. Il quadro si complica ulteriormente se si considera l’incidenza della solitudine tra gli over 65, un fenomeno che aumenta il rischio di isolamento sociale e di peggioramento dello stato di salute.

Isolamento sociale, salute mentale e disabilità: nuove emergenze a milano

La solitudine cresce nella popolazione milanese in modo significativo. I nuclei familiari monocomponenti sono saliti dal 45% al 57% negli ultimi venti anni. Anche la quota di persone celibi o nubili ha raggiunto il 50%, contro il 40,2% di venti anni fa. Questi dati indicano un aumento di chi vive senza legami familiari o connessi, una situazione che incide direttamente sul benessere psico-fisico.

Il Comune ha stimato che oltre 48 mila persone sopra i 15 anni soffrano di disturbi depressivi. Parallelamente, risultano circa 62 mila i loro concittadini che convivono con disabilità di varia natura. Questi numeri indicano come le esigenze di supporto vanno oltre la cura degli anziani non autosufficienti, coinvolgendo un ampio spettro di soggetti vulnerabili.

Interventi previsti

Il Piano del Welfare previsto dal Comune punta a sviluppare interventi mirati alla salute mentale e all’inclusione sociale, riconoscendo il legame stretto tra isolamento e malessere. L’obiettivo è allargare la rete di assistenza, coinvolgendo operatori socio-sanitari ed enti del privato sociale.

Il piano del welfare 2025-2027: nuove strategie per una città che invecchia

La giunta milanese ha approvato un Piano di sviluppo del Welfare per il triennio 2025-2027. Questo documento fissa le direzioni e definisce gli interventi essenziali per adattare i servizi sociali ai mutamenti demografici della città. L’assessore al Welfare e Salute, Lamberto Bertolé, ha sottolineato che “il piano non dimentica le basi costruite nel precedente triennio ma incorpora le esigenze emergenti provocate dai cambiamenti rapidi della popolazione.”

Le strategie includono il rafforzamento delle cure domiciliari, la promozione di iniziative contro la solitudine e l’incremento della capacità delle strutture residenziali, specie per gli anziani non autosufficienti. Si punta anche a coinvolgere maggiormente le reti di supporto familiare, attraverso azioni concrete di sostegno ai caregiver.

Il piano riconosce poi l’importanza di affrontare i disturbi mentali e le disabilità come priorità, con programmi dedicati che coinvolgano territori e associazioni. Le politiche sociali si orientano verso una maggiore integrazione tra servizi sanitari e sociali, con l’obiettivo di rispondere a bisogni eterogenei e complessi.

A Milano, insomma, la crescita della popolazione anziana impone scelte precise e investimenti mirati su assistenza, inclusione e benessere sociale. Il Piano del Welfare prova a offrire una cornice per gestire queste sfide, nel tentativo di mantenere la città accessibile e vivibile per tutti.

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