Il Milan si prepara alla finale di Coppa Italia puntando su jovic come attaccante centrale, mentre l’allenatore del Bologna vincenzo italiano schiera le novità holm e ndoye tra i titolari. La partita, che rappresenta un appuntamento chiave della stagione, vede due formazioni con scelte diverse per affrontare l’incontro decisivo.
La scelta di conceicao: jovic preferito a gimenez come centravanti del milan
Sergio Conceicao ha deciso di affidare il ruolo di centravanti a luka jovic in vista della finale di Coppa Italia. Questa scelta implica la conferma in panchina di gimenez, che aveva segnato due gol preziosi nella gara di campionato giocata venerdì scorso contro il Bologna. Il tecnico rossonero punta quindi su un attaccante che conosce bene i meccanismi offensivi della squadra, forse per garantire maggiore equilibrio o un gioco più adatto all’avversario.
Formazione e ruolo dei giocatori
Dietro a jovic, la difesa rossonera si presenta con tomori, gabbia e pavlovic a formare il terzetto arretrato. Al centrocampo, fafana ha riconquistato il posto e dovrebbe essere impegnato nel controllo del gioco e nella fase di interdizione. Sui lati del campo, la formazione vede leao sulla fascia sinistra mentre sull’altra, quella opposta, agirà pulisic, confermando così le scelte offensive di conceicao.
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L’impiego di jovic indica una volontà di sfruttare la sua capacità di finalizzazione e la sua presenza in area, forse per contrastare una difesa del Bologna abituata a reggere bene in fase arretrata. Ci sono inoltre segnali di una formazione che cerca concretezza e adattamento alle caratteristiche degli interpreti disponibili.
Le scelte di italiano con holm e ndoye titolari nel bologna
Vincenzo italiano, allenatore del Bologna, ha incluso due rientranti nella formazione iniziale della finale: holm in difesa e ndoye in attacco. La presenza di holm in retroguardia porta esperienza e solidità, con l’obiettivo di contenere le offensive rossonere e garantire copertura sulle zone chiave del campo.
In avanti, oltre a orsolini, italiano schiera anche castro come titolare, nonostante qualche dubbio manifestato la vigilia sulla sua condizione o sull’idoneità tattica. Castro avrà il compito di creare occasioni da rete, sfruttare spazi e dare sostegno a ndoye. Quest’ultimo è chiamato a fungere da riferimento offensivo, cercando di sfruttare velocità e abilità nel dribbling per mettere in difficoltà la difesa milanista.
Tra i giocatori di riserva spicca la panchina di odgaard, che invece non sarà impiegato dall’inizio in questa partita delicata. Italiano opta così per una rosa con alcune novità ma che mantiene equilibri consolidati, puntando sul rientro di elementi affermati dopo eventuali assenze o infortuni.
Ruolo e tattiche nel bologna
L’inserimento di holm e ndoye rappresenta una scommessa sull’esperienza e sulle qualità specifiche di questi giocatori, per garantire solidità difensiva e maggiore imprevedibilità in fase offensiva.
Indicazioni tattiche e possibili sviluppi della partita
Il Milan, con la sua difesa a tre e le ali leao e pulisic, punta a coprire ampie porzioni di campo, cercando di dialogare con jovic in area per finalizzare le occasioni. La presenza di fafana a centrocampo serve a rafforzare la fase d’interdizione, limitando le possibilità di ripartenza del Bologna.
Il Bologna, invece, sembra orientato a sfruttare una difesa organizzata con holm e una linea offensiva più mobile, con ndoye e castro chiamati a fare la differenza in attacco. Orsolini, sempre pericoloso, agirà probabilmente da ala o da seconda punta, con il compito di creare superiorità numerica e cross per i compagni.
Approcci a confronto
Questa finale presenta dunque un confronto tra due approcci diversi: il Milan con una struttura più schematica e una punta centrale ben definita, il Bologna che si affida a cambiamenti mirati e a giocatori di esperienza per rispondere sul piano tecnico e tattico. Sul campo di gioco sarà decisiva la capacità di contenere gli errori e di sfruttare ogni occasione da rete.
Da queste prime indicazioni emerge una partita equilibrata, che potrebbe dipendere dalla qualità degli interpreti e dalla capacità dei due tecnici di adattarsi durante i novanta minuti. Lo spettacolo non mancherà, con le squadre pronte a lottare per il trofeo.