Il fenomeno migratorio alle Pelagie continua a destare preoccupazione, con nuovi sbarchi segnalati nelle ultime ore. La situazione nei centri di accoglienza diventa sempre più critica, mentre le forze dell’ordine intensificano il controllo del territorio per affrontare le emergenze legate all’immigrazione.
Sbarchi a Lampione e soccorsi in mare
Nelle ultime ore, un gommone con trenta migranti, in gran parte egiziani e tunisini, ha raggiunto l’isolotto di Lampione. Questo evento si inquadra in una serie di sbarchi che ha caratterizzato la stagione estiva, continuando a mettere a dura prova le risorse disponibili. Nonostante il numero elevato di arrivi, le operazioni di soccorso si sono svolte senza particolari incidenti, grazie anche all’intervento delle motovedette della guardia di finanza.
Ma l’attività di soccorso non si è fermata qui: un altro barcone di dieci metri è stato avvistato e soccorso, portando a bordo 57 migranti, tra cui algerini, bengalesi, egiziani, eritrei, pakistani e sudanesi. Questo porta il totale degli arrivi nelle Pelagie a 87 persone in poche ore, con tutte le nuove immissioni già trasferite all’hotspot di Lampedusa. Qui, al momento, la situazione risulta critica, con 194 migranti già presenti e le strutture che iniziano a mostrare segni di sovraffollamento.
Trasferimenti programmati dalla prefettura di Agrigento
In risposta all’aumento dei flussi migratori, la prefettura di Agrigento sta attivando un piano per il trasferimento dei migranti dal centro di accoglienza di Lampedusa. È previsto l’impiego di un traghetto di linea per trasferire un gruppo di migranti a Porto Empedocle. Questa azione si rende necessaria per alleviare la pressione sull’hotspot e garantire condizioni di accoglienza dignitose per coloro che sono in cerca di sicurezza e protezione in Italia.
La pianificazione dei trasferimenti rappresenta una parte essenziale della gestione delle emergenze legate all’immigrazione. Le autorità locali stanno cercando di coordinarsi con le organizzazioni di soccorso e le istituzioni nazionali per affrontare in modo efficace la situazione e garantire un adeguato supporto ai migranti.
Arresti di tunisini: violazione dei decreti di espulsione
La situazione di emergenza non si limita solo agli sbarchi. Due tunisini sono stati arrestati dalla polizia della squadra mobile di Agrigento per aver fatto ritorno a Lampedusa, nonostante fossero oggetto di decreti di espulsione e respingimento. Queste misure, adottate dalle autorità italiane nel tentativo di tenere sotto controllo il fenomeno migratorio, non sembrano aver avuto l’effetto desiderato su alcuni individui, che hanno cercato di rientrare nel territorio dopo essere stati già respinti.
Dopo l’arresto, entrambi sono stati posti agli arresti domiciliari presso l’hotspot di contrada Imbriacola, seguendo le istruzioni del sostituto procuratore di turno ad Agrigento. Questi eventi evidenziano le sfide che le forze dell’ordine devono affrontare nel tentativo di gestire la migrazione irregolare e il rispetto delle normative nazionali e internazionali in materia di asilo e protezione.
Le autorità continuano a monitorare la situazione e a cooperare con altre istituzioni per garantire la sicurezza dei confini e la protezione dei migranti, ma le difficoltà restano significative.
Ultimo aggiornamento il 1 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano