Il virus della sindrome respiratoria mediorientale, noto come mers, ha causato un nuovo focolaio in Arabia Saudita. Tra il primo marzo e il 21 aprile 2025 sono stati registrati nove casi confermati, con due pazienti deceduti. Le autorità sanitarie saudite hanno comunicato la situazione all’organizzazione mondiale della sanità , che ha emesso un avviso sottolineando come il virus rappresenti ancora una minaccia nei Paesi dove circola nei dromedari.
Dettagli sul focolaio e contagio tra operatori sanitari a riyadh
Il cluster di mers evidenziato a riyadh coinvolge sette persone, di cui sei sono operatori sanitari e assistenziali che hanno contratto l’infezione assistendo un unico paziente positivo al virus. Il tracciamento dei contatti e i relativi test hanno permesso l’identificazione del focolaio. Tra i sei operatori, quattro sono risultati asintomatici, mentre due mostravano sintomi lievi e non specifici. Questo indica una trasmissione non solo da pazienti sintomatici ma anche da persone che possono apparire in buone condizioni.
Solo uno dei nove casi complessivi aveva un contatto indiretto con cammelli, mentre gli altri pazienti non avevano avuto nessun legame noto con gli animali. Questo dato è rilevante perché conferma che la diffusione può avvenire anche indipendentemente dall’esposizione diretta ai dromedari, attraverso la trasmissione tra esseri umani, soprattutto in ambito sanitario.
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Cronologia e diffusione dei casi di mers dal 2012 a oggi
L’Arabia Saudita ha segnalato per la prima volta la mers nel 2012. Da allora, 27 Paesi hanno confermato all’Oms un totale di 2.627 casi di mers con laboratorio certificato. I decessi associati sono stati 946, con un tasso di mortalità del 36%, anche se il dato potrebbe essere sovrastimato visto che molti casi lievi non vengono registrati.
La maggior parte delle infezioni resta concentrata nell’Arabia Saudita, che detiene l’84% dei casi riportati fino a oggi . Dal 2019, i paesi al di fuori del Medio Oriente non hanno segnalato nuove infezioni umane. Questo fa pensare a una circolazione principalmente regionale, anche se continuo monitoraggio e segnalazione rimangono vitali per la prevenzione di focolai importanti.
Valutazione del rischio e raccomandazioni per il controllo dell’epidemia
Secondo l’Oms, il rischio globale e regionale relativo al mers resta moderato. La recente segnalazione dei casi in Arabia Saudita non ha modificato questa valutazione, ma offre un nuovo esempio di come il virus possa ancora colpire e diffondersi soprattutto dove i cammelli portatori circolano normalmente.
L’agenzia sanitaria raccomanda soprattutto di rafforzare le misure di prevenzione e controllo delle infezioni negli ospedali e nelle strutture sanitarie. L’obiettivo principale è evitare la trasmissione legata all’assistenza, che in questo caso ha portato a un ampio contagio tra operatori sanitari. La sorveglianza e l’adozione di protocolli sanitari mirati restano strumenti fondamentali per contenere la diffusione e proteggere la popolazione.