Mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia: primi dati 2025 evidenziano crescita nei contratti stabili e stabilizzazioni

Mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia: primi dati 2025 evidenziano crescita nei contratti stabili e stabilizzazioni

Nel primo trimestre 2025 il mercato del lavoro dipendente in Friuli Venezia Giulia mostra crescita nei contratti a tempo indeterminato e stabilizzazioni, con differenze settoriali e un saldo occupazionale positivo di 17 mila unità.
Mercato Del Lavoro In Friuli V Mercato Del Lavoro In Friuli V
Nel primo trimestre 2025 il mercato del lavoro dipendente in Friuli Venezia Giulia mostra crescita stabile, con aumento significativo dei contratti a tempo indeterminato e delle stabilizzazioni, soprattutto tra donne e giovani, nonostante differenze settoriali. - Gaeta.it

Il mercato del lavoro dipendente del Friuli Venezia Giulia ha evidenziato segnali di crescita nel primo trimestre del 2025. Gli avviamenti complessivi si sono mantenuti stabili rispetto all’anno precedente, con un leggero aumento rispetto al 2019. In particolare si registra una crescita significativa dei contratti a tempo indeterminato e delle stabilizzazioni, con un miglioramento del saldo tra assunzioni e cessazioni. I dati provengono dall’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro e mostrano tendenze differenziate tra i vari settori e gruppi demografici.

Andamento generale degli avviamenti nel primo trimestre 2025

Nei primi tre mesi del 2025 le assunzioni dipendenti nel Friuli Venezia Giulia hanno superato quota 53 mila unità, con un incremento contenuto dello 0,4% rispetto al primo trimestre 2024. Guardando più indietro nel tempo, rispetto al 2019 si registra una crescita ben più marcata, pari al 12,4%. Questo dato indica come il mercato del lavoro regionale, pur affrontando sfide legate al contesto economico globale e alle tensioni geopolitiche, abbia saputo mantenere una certa tenuta.

Crescita dei contratti stabili e stabilizzazioni

Un dato particolarmente significativo riguarda i contratti a tempo indeterminato, saliti a quasi diecimila solo nel trimestre, con un aumento del 4,2% rispetto all’anno precedente e di circa l’1% rispetto al 2019. Questo evidenzia una tendenza al rafforzamento del lavoro stabile, importante per la stabilità economica dei lavoratori e per la tenuta complessiva del sistema produttivo regionale. Le stabilizzazioni, ossia le trasformazioni di contratti a termine in rapporti permanenti, superano invece quota 6.800, con un aumento dell’8,7%.

Questi numeri mostrano che il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia sta puntando più sul consolidamento delle posizioni lavorative rispetto a un semplice ricambio. L’Osservatorio regionale sottolinea come la domanda di personale rimanga elevata, spingendo le imprese a offrire condizioni d’impiego più favorevoli per attrarre e trattenere le risorse umane necessarie.

Dinamiche settoriali del lavoro: tra manifattura, turismo e terziario

Analizzando i diversi settori produttivi emergono tendenze divergenti. La manifattura continua a mostrare segnali contrastanti. Le assunzioni totali nel comparto crescono del 4,2%, ma si osserva una flessione nelle assunzioni stabili e nelle stabilizzazioni . Nonostante questo la manifattura mantiene un indice di stabilità contrattuale del 23%, un valore superiore alla media regionale fissata attorno al 13,5%. Questo conferma come le aziende del settore mantengano una propensione più marcata a offrire contratti a tempo indeterminato, almeno rispetto ad altri contesti lavorativi locali.

Trend nel settore turistico e terziario

Nel comparto turistico, le assunzioni complessive scendono dell’8,9%, ma in modo ribaltato il tempo indeterminato cresce a ritmi sostenuti e ancor di più le stabilizzazioni, che aumentano del 30%. Questo suggerisce una trasformazione significativa nel settore, che storicamente si appoggiava su contratti temporanei e stagionali ma che ora punta a una maggiore continuità. Il terziario in generale rivela una vitalità crescente, superando nel traino la manifattura. Qui l’incremento del lavoro stabile è particolarmente visibile e contribuisce al rafforzamento dell’intero mercato regionale.

Differenze di genere e saldo occupazionale in friuli venezia giulia

Un aspetto rilevante riguarda la distribuzione del lavoro tra uomini e donne. Le assunzioni complessive registrano un aumento del 5,4% per gli uomini mentre fra le donne si osserva una riduzione del 5,5%. Tuttavia, nel lavoro stabile la situazione appare diversa. I contratti a tempo indeterminato tra le donne crescono del 7,9% e le trasformazioni in stabilizzazioni toccano l’11,9%, superando per entrambi gli indicatori i valori registrati fra gli uomini.

Questi dati sono importanti perché mostrano un riequilibrio nel mercato del lavoro, con una maggiore apertura nei confronti delle donne, in particolare nei segmenti più stabili dei rapporti di lavoro. Tutto ciò avviene in un contesto in cui il saldo tra nuove assunzioni e cessazioni migliora: nei primi tre mesi del 2025 si registra un saldo positivo di circa 17 mila unità, che segna un progressivo rafforzamento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Il mese di gennaio si distingue per una dinamica particolarmente favorevole, con incrementi su base annua delle assunzioni totali , dei contratti stabili e delle stabilizzazioni . Marzo invece segna un rallentamento.

Osservazioni dell’osservatorio regionale sul mercato del lavoro

Carlos Corvino, responsabile dell’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro, ha commentato i dati evidenziando come “la crescita del lavoro stabile coinvolga sempre più donne e giovani, anche in settori tradizionalmente caratterizzati da forme contrattuali più flessibili”. La domanda di lavoro in regione si mantiene superiore all’offerta, costringendo le imprese a migliorare le condizioni di lavoro per assicurarsi il personale necessario. “Questo scenario suggerisce che il Friuli Venezia Giulia stia vivendo una fase di aggiustamento verso rapporti di lavoro più duraturi e meno precari.”

L’attenzione dell’osservatorio resta concentrata sull’evoluzione del mercato del lavoro in questo contesto difficile, dominato da variabili economiche e geopolitiche complesse. I dati tracciati si inseriscono in un quadro più ampio di trasformazioni a livello regionale e nazionale legate a nuove forme di occupazione, a politiche occupazionali e allo sforzo di coniugare esigenze produttive e domanda di stabilità da parte dei lavoratori.

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