I mercati azionari asiatici hanno mostrato andamenti contrastanti nella seduta odierna. Hong kong e la corea del sud hanno registrato guadagni evidenti, influenzati dalla spinta dei titoli tecnologici a wall street. Il giappone invece ha sofferto un calo, principalmente a causa del rafforzamento dello yen. Intanto, le borse cinesi di shanghai e shenzhen hanno registrato crescita moderata. L’entusiasmo generato dall’accordo temporaneo sui dazi tra stati uniti e cina appare indebolito, mentre gli investitori volgono l’attenzione ai prossimi round negoziali sul fronte commerciale.
Andamento dei mercati azionari in asia: guadagni e cali a confronto
La giornata borsistica in asia si è aperta con segni diversi sulle principali piazze finanziarie. Hong kong ha chiuso in rialzo dell’1,7%, sostenuta principalmente dall’effervescenza dei titoli tecnologici che hanno beneficiato delle buone performance americane. Allo stesso modo, la corea del sud si è apprezzata dell’1,23%, seguendo lo slancio proveniente da wall street. In contrasto, il giappone ha chiuso con un calo dello 0,14% nel nikkei 225. La causa risiede nel rafforzamento dello yen sul dollaro, che rende meno competitivi all’estero i prodotti nipponici e pesa sui titoli esportatori.
Borse cinesi: performance più contenuta
Le borse cinesi hanno invece avuto una performance più contenuta. Shanghai è cresciuta dello 0,63% mentre shenzhen dello 0,23%. Il fervore del rally, partito in seguito all’accordo temporaneo sui dazi tra stati uniti e cina, si è affievolito. Gli investitori mostrano segnali di prudenza e si concentrano sull’esito dei futuri negoziati commerciali tra le due potenze.
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Futuri e dati macroeconomici: aspettative e inflazione in europa e usa
Sul versante americano i future mostrano segno positivo, rafforzando l’ottimismo su possibili guadagni nella prossima giornata di contrattazioni. In europa invece si prevede un avvio negativo degli scambi. La seconda lettura ufficiale di aprile ha confermato un aumento dell’inflazione tedesca pari a +2,1%, in lieve diminuzione rispetto ai mesi precedenti. Nel dettaglio, dopo un +2,3% registrato a gennaio e febbraio e un +2,2% a marzo, il dato segnala un proseguimento del rallentamento. L’ufficio federale di statistica tedesco sottolinea che il prezzo dell’energia ha contribuito in modo evidente al calo dell’indice generale dei prezzi.
Dati attesi dagli stati uniti
Inoltre, sul piano macroeconomico, dagli stati uniti sono attese nel primo pomeriggio le stime sulle scorte settimanali di petrolio greggio. Questo dato sarà seguito con attenzione e potrebbe influenzare l’andamento delle materie prime e dei mercati finanziari nelle prossime ore.