Meno ciliegie igp di Lari, la festa della tradizione si conferma nonostante il calo di produzione

Meno ciliegie igp di Lari, la festa della tradizione si conferma nonostante il calo di produzione

La produzione delle ciliegie Igp di Lari in provincia di Pisa cala del 20-30% a causa delle piogge e del fenomeno cracking, ma la sagra tradizionale si conferma evento culturale importante per la comunità.
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La produzione delle ciliegie Igp di Lari è diminuita a causa delle piogge intense e del fenomeno del cracking, ma la tradizionale sagra del frutto si terrà regolarmente, confermando il valore culturale e sociale per la comunità locale. - Gaeta.it

La produzione delle ciliegie Igp di Lari, una delle denominazioni protette più note della provincia di Pisa, ha subito un calo significativo a causa delle piogge abbondanti registrate nelle ultime settimane. Questo fenomeno ha messo a rischio la quantità di raccolto, ma la tradizionale sagra dedicata al frutto si svolgerà regolarmente il 24 e 25 maggio, raggiungendo la sua 67ª edizione, confermando il valore culturale e sociale dell’evento per la comunità locale.

L’impatto delle piogge sul raccolto e il fenomeno del cracking

Negli ultimi tempi, le precipitazioni eccezionali hanno compromesso parte della raccolta di ciliegie Igp a Lari, provocando un danno sui frutti attaccati agli alberi. La causa principale è il fenomeno chiamato cracking, che consiste nella rottura della buccia della ciliegia provocata da un rapido assorbimento d’acqua. In pratica, dopo una pioggia intensa, il frutto accumula liquidi più velocemente di quanto la sua buccia possa contenere, portando allo scoppio della stessa. Questo evento penalizza la qualità e la quantità del raccolto, riducendo il prodotto vendibile.

Le stime preliminari degli agricoltori indicano un calo della produzione tra il 20 e il 30 per cento rispetto a un’annata media. Nel territorio tra Lari e Casciana Terme, che ospita circa 60-65 ettari di coltivazione di ciliegie, la resa stimata di una stagione regolare si aggira intorno ai 200-250 quintali. Il maltempo di questo periodo interrompe quindi un ciclo produttivo tradizionale, creando incertezza sulle quantità e la qualità delle ciliegie disponibili.

Le difficoltà delle aziende agricole a fronte delle condizioni climatiche estreme

Marco Pacini, presidente di Coldiretti Pisa, ha sottolineato come le variazioni climatiche stiano condizionando profondamente la continuità delle aziende agricole della zona. Le condizioni meteo sempre più estreme ostacolano la coltivazione di terreni che già presentano caratteristiche difficili, soprattutto in presenza di limitata meccanizzazione e costi crescenti. “Il risultato è una produzione meno stabile e meno prevedibile, con un impatto diretto sulla sostenibilità economica degli agricoltori.”

Questo scenario rende ancor più fragile il futuro di molte imprese agricole che basano la loro sopravvivenza su colture di nicchia come quella della ciliegia Igp di Lari. In queste condizioni la biodiversità locale rischia di ridursi, togliendo elementi preziosi alla rete agroalimentare regionale. Diversi produttori segnalano la necessità di affrontare sfide legate al cambiamento climatico con strategie che possano preservare la qualità e la quantità dei raccolti.

La ciliegia di Lari Igp, un prodotto tutelato e simbolo della tradizione toscana

La ciliegia di Lari Igp rappresenta la sedicesima indicazione geografica protetta della Toscana ed è l’unica ciliegia a comparire nell’elenco delle specialità alimentari tradizionali della regione. Questo riconoscimento certifica l’origine e le caratteristiche specifiche del frutto, riconoscendo al prodotto un valore economico superiore rispetto alle ciliegie non certificate.

Secondo i dati disponibili, questa certificazione consente agli agricoltori di ottenere un valore aggiunto medio superiore al 38 percento rispetto a prodotti simili senza indicazione geografica tipica. In vista del successo che ancora oggi accompagna questa produzione, a Lari è stato programmato un secondo fine settimana dedicato alla ciliegia dal 31 maggio al 2 giugno 2025. La festa richiama appassionati e turisti, mantenendo viva una tradizione storica legata al territorio e ai suoi frutti, che resiste anche in anni segnati da condizioni climatiche avverse.

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