La richiesta di nuove analisi scientifiche per il guerriero di capestrano con tecnologie avanzate

La richiesta di nuove analisi scientifiche per il guerriero di capestrano con tecnologie avanzate

Il regista Alessio Consorte chiede al Ministero della Cultura e alla Direzione Regionale Musei Abruzzo nuove indagini scientifiche sul Guerriero di Capestrano con tecnologie avanzate di Quantum Space AI.
La Richiesta Di Nuove Analisi La Richiesta Di Nuove Analisi
Il regista Alessio Consorte ha richiesto al Ministero della Cultura e ai musei abruzzesi l'autorizzazione per nuove analisi scientifiche avanzate sul Guerriero di Capestrano, coinvolgendo la società Quantum Space AI per verificarne l’autenticità con tecnologie non invasive. - Gaeta.it

Il regista alessio consorte ha annunciato l’invio di una richiesta formale al ministero della cultura e alla direzione regionale musei abruzzo per eseguire nuove indagini sul guerriero di capestrano. L’obiettivo è ottenere l’autorizzazione per utilizzare strumenti scientifici di ultima generazione, al fine di chiarire alcuni aspetti sull’autenticità delle statue. Nel progetto è coinvolta la società americana Quantum Space AI, specializzata in analisi non invasive e supportate dall’intelligenza artificiale.

La richiesta formale e il ruolo delle istituzioni abruzzesi

A pescara, oggi, il regista alessio consorte, assistito dall’avvocato luca presutti del foro di sulmona, ha reso noto l’invio di una richiesta ufficiale indirizzata al ministero della cultura e alla direzione regionale musei abruzzo. Questa domanda mira a ottenere il via libera per condurre nuovi studi scientifici sul guerriero di capestrano, rinvenuto nel 1934 e considerato uno dei reperti più importanti del territorio.

Consorte ha sottolineato l’assenza di documenti scientifici ufficiali che possano confermare l’autenticità delle opere, mettendo in evidenza una relazione del commissario ad acta nominato dal tar dell’abruzzo. Il commissario aveva rilevato l’assenza di analisi chimiche XRF effettuate e validate in modo formale, motivo per cui si ritiene necessario appurare con rigore la natura e la storia delle statue. La collaborazione con gli enti che custodiscono i reperti sarà fondamentale per portare avanti queste indagini.

La tecnologia avanzata proposta da quantum space ai per l’analisi delle opere

Quantum Space AI, società americana coinvolta nell’iniziativa, offre tecnologie sofisticate per la documentazione e l’analisi scientifica non invasiva delle opere d’arte. La loro esperienza si basa sull’uso dell’intelligenza artificiale insieme a sistemi brevettati di rilevamento e comparazione archivistica. L’azienda mette a disposizione strumenti come XRF , XRD , spettroscopia Raman e FT-IR, in collaborazione con esperti indipendenti del settore.

Il metodo proposto consente di analizzare dettagli come la policromia, le crepe e le parti ricostruite delle sculture, oltre a mettere a confronto i reperti di capestrano con opere autentiche simili per materiali, epoca storica e contesto culturale. Quantum Space AI punta a offrire dati tecnici concreti e replicabili, privi di interpretazioni soggettive, per supportare musei e studiosi nelle decisioni relative alla conservazione e studio delle opere.

Le motivazioni e gli sviluppi dietro l’indagine sul guerriero di capestrano

Il regista consorte ha sempre dichiarato che le statue oggetto di studio siano state realizzate nel 1934, anno in cui vennero trovate, idee che hanno trovato spazio anche nel documentario “Il guerriero mi pare strano”. L’intento della nuova indagine è verificare scientificamente questi sospetti, utilizzando strumenti aggiornati e non invasivi che permettano di raccogliere dati oggettivi.

Alberto finanri, co-founder e ceo di Quantum Space AI, ha confermato la disponibilità della società a mettere a disposizione le proprie tecnologie per lo studio delle opere. Finadri ha spiegato che “il loro sistema produce dati tecnici basati su modelli matematici, replicabili e verificabili, senza alcuna interpretazione soggettiva.” Questo approccio intende rafforzare la fiducia nella ricerca, offrendo un contributo concreto alla conoscenza storica e culturale degli artefatti.

Utilizzare la tecnologia come strumento di indagine evita interventi invasivi sulle opere, rispettandone l’integrità. Inoltre, queste tecniche consentono di aggiungere informazioni importanti sulla composizione dei materiali e sui processi di conservazione già applicati. La speranza è che questo nuovo studio porti a chiarire dubbi che da tempo accompagnano il guerriero di capestrano e a fissare basi solide per futuri approfondimenti nella tutela del patrimonio culturale abruzzese.

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