L’assemblea del consiglio di amministrazione di mediobanca ha respinto con fermezza l’offerta pubblica di acquisto e scambio lanciata da mps. Il giudizio si concentra sull’assenza di una logica industriale chiara e sui rischi finanziari che la proposta comporta, soprattutto per chi detiene azioni dell’istituto milanese. Il documento emesso dal cda mette anche in luce aspetti poco trasparenti che riguardano le soglie previste per la riuscita dell’operazione e stima diversi milioni di euro in dissinergie.
Il cda di mediobanca definisce l’offerta di mps “ostile e non concordata”
A piazzetta cuccia, durante la recente seduta del consiglio di amministrazione, la proposta di mps è stata definita “ostile e non concordata”. Il cda ha sottolineato come l’offerta risulti del tutto priva di una strategia condivisa o di un razionale industriale valido. Non solo l’iniziativa è giudicata sconveniente per gli azionisti di mediobanca, ma anche il prezzo offerto per l’acquisizione è ritenuto insufficiente e inadeguato rispetto al valore reale del titolo.
La posizione del cda è netta: la proposta non offre alcun vantaggio concreto e non si basa su numeri convincenti. Gli amministratori, confrontando le due realtà bancarie, hanno escluso ogni compatibilità industriale che potrebbe giustificare una fusione o un’acquisizione proficua. In più, l’offerta è arrivata senza alcun preavviso o negoziazione preventiva, segno che si tratta di un tentativo di acquisizione senza il supporto del management di mediobanca.
Leggi anche:
Le soglie poco chiare dell’ops e le preoccupazioni sul controllo dell’assemblea
Un punto centrale del documento riguarda la doppia soglia prevista nell’offerta. Mps ha fissato un quorum al 66,67% delle azioni, ritenuto necessario per controllare l’assemblea straordinaria dei soci. Tuttavia, è presente una seconda soglia più bassa del 35%, che non è solo una condizione, ma una “irrinunciabile”. Questa decisione ha sollevato sospetti sulla trasparenza dell’operazione, perché rende poco chiaro quale sia la reale intenzione di mps.
Mediobanca ha precisato che questa soglia più bassa potrebbe permettere comunque a mps di portare avanti l’operazione, anche di fronte a rischi importanti relativi all’eventuale fusione. La scelta di mantenere due livelli così distanti indica un tentativo di spingere l’offerta fino alla fine, probabilmente anche senza avere piena certezza delle sinergie e dell’efficacia del progetto industriale. Questi elementi creano dubbi significativi tra gli investitori e tra gli osservatori finanziari.
Stima delle dissinergie e rischi economici dietro l’operazione
Un altro aspetto messo in luce da mediobanca riguarda le possibili dissinergie. Il cda ha calcolato che in caso di fusione la perdita di valore complessiva si aggirerebbe attorno ai 460 milioni di euro, una cifra consistente che pesa notevolmente sulle prospettive dell’istituto. Se invece la fusione non dovesse realizzarsi, le perdite stimate potrebbero salire fino a 665 milioni, con una penalizzazione ancora più marcata.
Questi numeri non sono certo incoraggianti. Le dissinergie indicano una mancata compatibilità tra le due banche e la possibilità che i costi o i problemi gestionali non giustifichino la scelta di una fusione. Mediobanca segnala il rischio concreto di una perdita di valore per gli azionisti, che rischierebbero di subire un danno economico evidente.
La reazione del mercato e i prossimi sviluppi
Dopo la decisione del cda, le azioni di mediobanca hanno registrato oscillazioni significative, mentre gli investitori si interrogano sulle conseguenze di questa bocciatura. La posizione ufficiale del consiglio crea un precedente importante: dimostra come l’offerta di mps sarà ostacolata senza un nuovo dialogo o una revisione sostanziale del progetto.
Nelle prossime settimane il confronto tra le due banche sarà seguito con attenzione dagli analisti, dal mercato e dagli organismi di controllo. È probabile che mps debba rivedere la sua proposta o presentare nuovi elementi che possano convincere gli azionisti e il cda di mediobanca. Il nodo delle soglie, delle dissinergie stimate e del prezzo sarà al centro di questa partita delicata.
Il futuro di questo tentativo di acquisizione resta appeso a queste valutazioni. Cambiamenti strutturali o proposte migliorate potrebbero modificare la situazione, ma per ora mediobanca mantiene una posizione ferma, lasciando aperta la possibilità di un confronto più approfondito solo a condizioni diverse.