Maxi operazione della polizia svela traffico di contratti di lavoro falsi in Italia

Maxi operazione della polizia svela traffico di contratti di lavoro falsi in Italia

La polizia di stato ha smascherato un vasto giro di falsificazione di contratti di lavoro e documenti in Italia, arrestando nove persone e controllando 1.317 stranieri e 167 imprese coinvolte nel traffico illecito.
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La polizia di stato ha smantellato una rete criminale che falsificava contratti di lavoro e documenti per la regolarizzazione di migranti in Italia, arrestando nove persone e controllando oltre mille stranieri e numerose imprese in 23 province. - Gaeta.it

Un vasto giro di falsificazione di contratti di lavoro e documenti per ottenere la regolarità in Italia è stato smascherato dalla polizia di stato. L’inchiesta ha coinvolto 23 province italiane con il fermo di diversi responsabili e il controllo di numerosi stranieri e aziende. La rete criminale sfruttava migranti vulnerabili vendendo pratiche fraudolente a prezzi elevati, ingannando chi cercava condizioni di vita più sicure.

L’operazione e i risultati sul territorio nazionale

La polizia di stato, tramite il Servizio Centrale Operativo , ha organizzato un’imponente azione coordinata mettendo in campo le squadre mobili di 23 città italiane, che vanno da Bari a Milano fino a Reggio Calabria, supportate dai reparti prevenzione crimine e dagli uffici immigrazione delle questure locali.

Durante i controlli sono stati esaminati 1.317 stranieri e passate al vaglio 167 imprese sospettate di avere un ruolo nel meccanismo illecito. Le verifiche hanno portato a nove arresti tra soggetti accusati di far parte del sistema che falsificava documenti e contratti di lavoro.

Questa attività, definita dagli inquirenti “ad alto impatto”, ha coinvolto diverse realtà urbane, evidenziando quanto diffuso fosse il traffico e quante persone siano state attirate da promesse di stabilità economica e lavorativa tramite vie non autorizzate.

Il meccanismo del traffico di documenti falsi

Il sistema illecito si basava sulla creazione di false attestazioni di soggiorno e contratti di lavoro falsificati, messi in vendita a migliaia di euro. Chi si rivolgevano a questi intermediari pagavano tra i 1.000 e i 5.000 euro per ottenere documenti che garantissero un’apparente regolarità sul territorio nazionale.

Dietro questa truffa si nascondevano gruppi criminali organizzati, capaci di sfruttare le lacune del decreto flussi, strumento normativo pensato per regolare in modo legale l’ingresso e il lavoro degli stranieri in Italia. Tali gruppi agganciavano aziende autentiche o di comodo, simulando rapporti di lavoro inesistenti per creare pratiche di immigrazione fasulle.

Il circuito prendeva di mira coloro che, in fuga da guerre o condizioni di povertà, cercavano un’opportunità legittima nel nostro paese. La promessa di una vita regolare invece si traduceva in nuove forme di sfruttamento, con migranti costretti a pagare per un documento che poi non garantiva alcuna protezione effettiva.

Il ruolo degli intermediari e le implicazioni per le imprese coinvolte

Al centro dell’inchiesta ci sono gli intermediari che, presentandosi come assistenti o alleati, sfruttavano la disperazione dei migranti per trarne vantaggi economici. Questi soggetti, spesso in contatto con aziende compiacenti o inesistenti, garantivano l’elaborazione e la vendita di documenti falsi, ingannando sia i migranti sia le istituzioni.

Le aziende coinvolte sono ora sotto osservazione per accertare il livello di coinvolgimento effettivo. Sono in corso verifiche per capire se alcune realtà abbiano consapevolmente partecipato o se siano state a loro volta vittime di questo sistema fraudolento.

Accertare le responsabilità sarà fondamentale per evitare che simili pratiche possano ripetersi, danneggiando la fiducia nel sistema e la reale regolarità del mercato del lavoro.

Il contrasto della polizia al mercato nero della regolarizzazione

La polizia di stato si è impegnata con fermezza nel bloccare questo commercio illegale che mina le regole previste dal decreto flussi. Le indagini vogliono mettere fine a questa rete che alimenta la criminalità e sfrutta i migranti, cui vengono vendute illusioni dietro a prezzi elevati.

Il contrasto mira a difendere la credibilità di strumenti istituzionali pensati per gestire l’immigrazione in modo legale e trasparente. I controlli serrati e le operazioni sul territorio serviranno a garantire che chi arriva in Italia possa farlo seguendo i percorsi stabiliti, senza affidarsi a circuiti illeciti.

Le attività investigative continueranno per approfondire ogni aspetto e reprimere le violazioni, tutelando così sia i cittadini stranieri sia il sistema produttivo nazionale coinvolto.

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