Marco Maruca, condannato a 9 anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, ha subito una maxi confisca di beni a Roma. I carabinieri della compagnia di Frascati hanno eseguito la misura disposta dal tribunale di Roma, facendo luce su anni di attività legate allo spaccio nella periferia romana. Un sequestro che punta a colpire il patrimonio accumulato con i proventi illeciti, tra conti correnti, beni mobili e immobili.
La sentenza che ha imposto nove anni di carcere a marco maruca
Il 7 marzo dello scorso anno, Marco Maruca è stato condannato con sentenza definitiva a nove anni di reclusione. Il capo d’accusa è la costituzione, direzione e finanziamento di un’associazione dedita al traffico di droga. Secondo la sentenza, Maruca non solo organizzava l’attività criminale ma garantiva anche i mezzi finanziari necessari per far proseguire lo spaccio. Il tribunale ha riconosciuto la responsabilità penale maturata in un arco temporale che copre oltre quattro anni, un periodo in cui l’organizzazione ha messo radici nel quartiere di Tor Bella Monaca a Roma.
La decisione definitiva ha sancito la gravità delle azioni di Maruca e dei suoi complici, fornendo una base per procedere con misure contro i beni accumulati. La sentenza si è basata su accertamenti specifici e indagini approfondite condotte dal 2016 al 2021, periodo in cui le attività criminali si sono intensificate e consolidate. Il provvedimento giudiziario, che ha trovato conferma in appello e in Cassazione, rappresenta un passo importante per smantellare le strutture economiche dell’organizzazione.
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L’operazione alcatraz, 35 arresti e un giro di droga nel quartiere romano
L’attività investigativa che ha portato alla condanna di Marco Maruca è strettamente legata all’operazione denominata Alcatraz. Nel maggio 2021 questa azione coordinata ha permesso di eseguire 35 misure cautelari, un colpo forte al traffico di stupefacenti nella Capitale. La compagnia dei carabinieri di Frascati ha svolto un ruolo centrale, sviluppando le indagini che hanno messo in luce un sistema ben organizzato per lo spaccio nell’area di via G. Camassei, cuore di Tor Bella Monaca.
L’inchiesta ha rivelato come Maruca fosse il punto di riferimento dell’organizzazione, garantendo il controllo sulla piazza di spaccio e la distribuzione della droga. Nel corso delle indagini sono emerse diverse modalità con cui il gruppo riusciva a gestire le attività illecite, con un sistema ben strutturato per coordinare i rifornimenti e per evitare l’attenzione delle forze dell’ordine. Grazie agli arresti, gran parte della catena dello spaccio è stata interrotta, ma è l’azione sui patrimoni il passo successivo per limitare il ritorno alla criminalità.
La maxi confisca, oltre un milione euro tra conti, due barche e una ricevitoria
Il provvedimento di confisca, eseguito recentemente, riguarda beni per un valore superiore a un milione di euro. Tra gli asset sequestrati ci sono conti correnti, due imbarcazioni di lusso e una ricevitoria, tutti riconducibili a Marco Maruca. Il tribunale di Roma, su richiesta della direzione distrettuale antimafia, ha emesso il decreto per colpire il patrimonio accumulato con le attività illecite.
Le indagini economico-finanziarie hanno ricostruito il percorso con cui il denaro derivante dallo spaccio veniva reinvestito e occultato. L’inserimento di barche e attività commerciali nella rete dei beni confiscati dimostra la volontà di coprire i proventi illegali dietro attività apparentemente lecite. La scelta della ricevitoria, ad esempio, può servire come veicolo per movimentare fondi o nascondere l’origine dei guadagni. L’azione di confisca mira a sottrarre risorse preziose al gruppo e a impedire che ritornino nelle mani della criminalità organizzata.
Ruolo decisivo dei carabinieri della compagnia di frascati nella confisca
A eseguire la maxi confisca sono stati i carabinieri della compagnia di Frascati, un reparto con esperienza nelle indagini antimafia e di contrasto alla criminalità diffusa. Dal 2016 la loro attività ha seguito da vicino l’evoluzione del gruppo criminale guidato da Maruca, partendo da routine investigative fino alle grandi operazioni come Alcatraz. La stretta collaborazione con la magistratura ha permesso di arrivare fino al cuore dell’organizzazione, smontandola pezzo dopo pezzo.
I militari hanno raccolto elementi che hanno provato come il patrimonio confiscato fosse direttamente collegato alle attività illecite. La loro azione non si limita alle misure cautelari personali ma punta a colpire anche i mezzi che permettono alla criminalità di prosperare. I risultati di questa operazione testimoniano l’impegno delle forze dell’ordine per arginare il traffico di droga e l’infiltrazione criminale nelle periferie di Roma. La confisca rappresenta un segnale chiaro contro chi prova a sfruttare il territorio per attività illegali.