Durante una breve visita allo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha consegnato un mazzo di fiori ai lavoratori presenti. Questo gesto si inserisce in un contesto di mobilitazione sindacale e ripercorre un episodio storico legato al sindacato italiano.
Il gesto simbolico di landini davanti ai cancelli di pomigliano
Maurizio Landini ha concluso un breve incontro stampa davanti ai cancelli dello stabilimento Stellantis con una consegna insolita per un segretario sindacale: un mazzo di fiori ha raggiunto i lavoratori presenti sul posto. Questo dono, che in apparenza può sembrare semplice, porta con sé una forte carica simbolica legata ai rapporti tra sindacato e fabbrica.
L’azione di regalare fiori nella cornice di una realtà industriale come quella automobilistica richiama una sorta di riconoscimento e rispetto verso la fatica e la presenza continua degli operai. Non si è trattato di un gesto improvvisato, ma frutto di una precisa scelta comunicativa, accompagnata dal ritorno di Landini in uno stabilimento che non visitava da molti anni.
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L’origine del mazzo di fiori: un legame storico con la cgil sannita
Il mazzo di fiori donato da Landini è stato consegnato nel corso della mattinata a Benevento, durante l’assemblea generale promossa dalla Cgil della provincia sannita. Questa iniziativa fa parte della campagna a favore dei 5 sì ai referendum che si sarebbero tenuti l’8 e 9 giugno, una data importante per la mobilitazione sindacale.
Il bouquet è arrivato a Landini dalla signora Pina Mansueto, una figura con un legame storico profondo con la Cgil. Nel 1957, Mansueto aveva già fatto un dono simile a Giuseppe Di Vittorio, allora leader della Cgil. Quel gesto era stato compiuto durante un comizio nel capoluogo sannita, Benevento. Il richiamo a quell’episodio rappresenta una continuità nell’attenzione e nella cura verso i lavoratori, attraverso simboli semplici ma potenti. Il regalo in 2025 richiama una lunga tradizione sindacale e una memoria collettiva che ancora oggi coinvolge i dirigenti e i mezzi di comunicazione del mondo del lavoro.
Il ritorno di landini alla fabbrica di pomigliano: un segnale oltre il gesto
Landini non visitava lo stabilimento automobilistico di Pomigliano da molti anni. La sua presenza ha riacceso un’attenzione particolare sulla realtà produttiva campana, in cui si intrecciano questioni economiche, sociali e politiche di rilievo nazionale. Nelle ultime stagioni, lo stabilimento ha attraversato fasi complesse legate a operazioni industriali e a tensioni sindacali che spesso hanno caratterizzato il settore automotive.
L’evento ha rappresentato quindi un momento di verifica simbolica e reale sullo stato dei lavoratori e delle condizioni di lavoro. L’incontro con i dipendenti e il gesto del mazzo di fiori hanno sottolineato un’attenzione continuativa verso la fabbrica e chi vi opera, senza la retorica e con il peso di una storia condivisa. Lo sappiamo, situazioni come queste possono influenzare la percezione dei lavoratori sul ruolo del sindacato, specie in un momento in cui settori strategici attraversano fasi di trasformazioni importanti.
Uno sguardo sul tessuto sociale ed economico
Pomigliano, con questa visita, torna a essere al centro di un dialogo di natura sindacale che riguarda non solo la fabbrica ma l’intero tessuto sociale ed economico, dando così corpo anche a richieste e aspettative di chi lavora nel comparto auto italiano.