La serie Maschi veri, in uscita su Netflix il 21 maggio 2025, propone una visione fresca e critica sulla mascolinità contemporanea attraverso otto episodi. Ispirata alla produzione spagnola Machos alfa, la trama si concentra su quattro uomini intorno ai quarant’anni che si confrontano con un mondo che ha cambiato le regole del gioco maschile. Tra ironia e scene leggere, la serie affronta gli stereotipi e i pregiudizi legati al maschio alfa e alle sue difficoltà di adattamento.
Raccontare il cambiamento con ironia e sarcasmo
Maschi veri sceglie una via narrativa divertente e allo stesso tempo riflessiva per affrontare temi come la mascolinità tossica, la parità di genere e il confronto con i pregiudizi insiti nella società. La serie è stata presentata al Circolo sportivo Ondina Generali di Roma, luogo dove sono state girate diverse scene. In un momento in cui le identità di genere si stanno ridefinendo, la commedia offre uno specchio critico sulla realtà, senza appesantire con drammi o moralismi eccessivi.
La sceneggiatura, firmata da Furio Andreotti, Giulia Calenda e Ugo Ripamonti, e la regia affidata a Matteo Oleotto e Letizia Lamartire, combinano umorismo e analisi sociale. Nel racconto emerge una lettura femminista dallo sguardo maschile, una contraddizione che permette di mostrare l’impatto della trasformazione sulle certezze degli uomini. La scelta di rappresentare le fragilità, le incertezze e le difficoltà senza rinunciare alla leggerezza contribuisce a coinvolgere lo spettatore, che può riconoscersi nel percorso dei protagonisti.
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I personaggi e le loro storie
Matteo Martari interpreta Massimo, il maschio alfa per eccellenza che incarna lo stereotipo dell’uomo di successo, ma che viene messo in crisi dalla perdita del proprio lavoro mentre la sua posizione viene affidata a una donna. La moglie Eva si mostra determinata a reinventarsi e a combattere per mantenere una certa stabilità familiare. Martari sottolinea un aspetto interessante sull’etimologia della parola “maschio vero”, che deriverebbe da termini sanscriti legati al pensiero critico e alla riflessione personale, elementi che vanno oltre la mascolinità tradizionale.
Pietro Sermonti è Luigi, il padre di famiglia impegnato nel gestire il caos tra lavoro, casa e figli. Luigi assume un ruolo che rappresenta la fatica quotidiana dei padri moderni, sempre sotto pressione ma pronti a prendersi cura dei propri cari. La presenza nella chat delle mamme della scuola è un dettaglio che evidenzia il suo impegno. Sermonti richiama l’importanza di parlare apertamente delle difficoltà, senza vergogna, una nota che richiama casi recenti emersi nelle cronache.
Quattro uomini e le sfide della mascolinità oggi
Il cuore della serie ruota attorno a quattro amici: Mattia, Massimo, Riccardo e Luigi. Questi personaggi incarnano diversi aspetti della mascolinità tradizionale, oggi messi in discussione da un contesto sociale in evoluzione. Tutti e quattro vivono relazioni con mogli o compagne, e sono costretti a confrontarsi con valori e modelli che non sembrano più rispondere alle loro aspettative. La tensione tra un passato maschile imposto e le nuove dinamiche di pari opportunità sociali e di genere emerge in ogni episodio.
La convivenza con compagne, colleghe e figlie propone ai protagonisti una riflessione continua sulle proprie certezze. Da uomini abituati a occupare ruoli di comando e superiorità, si trovano a rivedere il proprio comportamento e le proprie convinzioni. Nel corso della serie, gli attori Maurizio Lastrico, Matteo Martari, Francesco Montanari e Pietro Sermonti affrontano personaggi che si muovono tra crisi esistenziali, difficoltà di relazione e la necessità di trovare un nuovo equilibrio personale. Il cambiamento, pur accettato a fatica, li costringe a ridefinire cosa significhi essere maschio nel 2025.
Maschi veri: un ritratto della società maschile in trasformazione
La serie Maschi veri offre un quadro realistico e divertente delle sfide che confrontano gli uomini di oggi. Il racconto fotografa le tensioni tra ruoli tradizionali e nuove prospettive di genere, senza perdere il senso della realtà. La presenza di un cast affiatato e le ambientazioni romane contribuiscono a dare autenticità a un racconto capace di far riflettere senza risultare pesante. Il pubblico viene stimolato a vedere le fragilità dietro le maschere e a riconoscere il bisogno di cambiamento per superare vecchi pregiudizi. L’arrivo della serie su Netflix segna un punto di svolta per la narrazione italiana sul tema maschile, con uno sguardo che guarda avanti senza rinunciare all’ironia.
Le storie personali degli attori
Francesco Montanari veste i panni di Riccardo, il più leggero e traditore del gruppo. Il personaggio si scontra con la richiesta di una relazione aperta da parte della moglie Ilenia, evento che sconvolge il suo mondo ordinato e lo spinge a un confronto con le proprie insicurezze. Montanari racconta la sua esperienza personale con relazioni terminate e con una nuova storia stabile, che gli ha fatto capire il valore della fiducia e dell’ascolto nella coppia.
Maurizio Lastrico interpreta Mattia, l’intellettuale del gruppo che ha continuato a studiare e oggi lavora come guida turistica a Roma. Separato dalla moglie, con una figlia che lo sprona a guardare avanti, Mattia rappresenta la coscienza più sensibile e progressista. Il suo personaggio vive il conflitto tra il passato e il presente, osservando come le donne e gli uomini cambiano rapidamente intorno a lui, restando bloccato in un limbo emotivo.