Mario cuffia, figura di riferimento nel mondo della scuola e della cultura locale del Canavese, è venuto a mancare venerdì scorso nella sua abitazione a Cuceglio. Il suo impegno ha attraversato decenni, intrecciando la vita pubblica con la promozione della tradizione vitivinicola e la tutela del patrimonio storico. Il funerale, celebrato lunedì 5 maggio nella chiesa dei Santi Pietro ed Eusebio, ha radunato una larga comunità di colleghi, allievi e amministratori, segno dell’importanza che ha avuto nella zona.
Il contributo di mario cuffia alla scuola e al territorio
Mario cuffia ha dedicato gran parte della sua vita all’insegnamento in diversi comuni del Canavese, come Forno Canavese, Agliè, Foglizzo e Rivarolo. La sua carriera iniziò come insegnante negli istituti scolastici locali, per poi diventare preside nei medesimi territori. Il suo approccio era sempre improntato a una pedagogia attenta e rispettosa, capace di coinvolgere studenti e insegnanti nella crescita culturale comune.
Oltre alla scuola, cuffia si è impegnato nella politica locale, ricoprendo il ruolo di vicesindaco. In questa veste ha promosso iniziative volte a rafforzare il senso di comunità. La sua azione si è vista anche nella presidenza della Cantina sociale di Canavese, dove ha sviluppato progetti importanti legati alla viticoltura e alla valorizzazione del territorio attraverso la tradizione del vino.
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La cultura popolare e le radici storiche
La sua attenzione verso la cultura popolare si è tradotta in numerose iniziative di promozione storica e sociale, che hanno contribuito a mantenere vive le radici della zona. Cuffia era un uomo attento alle suggestioni del passato, capace di trasformarle in proposte concrete per il presente.
La valorizzazione del vino e della cultura contadina
Mario cuffia ha rappresentato un punto di riferimento per la qualità e la tradizione vinicola nel Canavese. Sotto la sua guida la Cantina sociale ha collaborato con l’università di Torino a progetti di ricerca sull’Erbaluce di Caluso DOC. Tra le sperimentazioni più significative c’è stata la crioconservazione delle uve, tecnica innovativa per migliorare la produzione enologica.
Questo lavoro non si limitava solo a scelte tecniche, ma puntava a conferire dignità a un prodotto radicato nella cultura contadina della regione. Cuffia ha sempre sostenuto che la valorizzazione delle risorse locali passa attraverso la conoscenza e la cura. Per lui il vino non era solo un bene economico, ma un elemento centrale della storia e dell’identità del territorio.
Tradizione e innovazione agricola
Come presidente della Cantina, ha coordinato progetti orientati a rendere visibile e accessibile il contributo della viticoltura al Canavese, facendo dialogare tradizione e innovazione anche nella produzione agricola.
Impegno civico e tutela del patrimonio storico a cuceglio
Oltre alla scuola e al vino, mario cuffia ha dedicato tempo ed energie alla vita civile di Cuceglio. Era parte attiva della bocciofila locale e si è impegnato nella tutela del patrimonio architettonico con il progetto “Vedremo”, nato nel 2006 per salvaguardare edifici storici minacciati dal degrado.
Il suo attaccamento al territorio si è manifestato anche nella cura del santuario della Beata Vergine Addolorata. Il comitato per il restauro, che ha guidato personalmente, ha raccolto fondi e sensibilizzato la comunità per salvare questo luogo sacro, simbolo della storia paesana.
Un modello di dedizione alla cosa pubblica
Cuffia partecipava sempre con fermezza a ogni iniziativa utile alla salvaguardia delle radici locali. Non si tirava indietro davanti a discussioni pubbliche o impegni impegnativi. La sua azione si fondava su studio e senso di responsabilità, un modello di dedizione alla cosa pubblica poco frequente al giorno d’oggi.
L’eredità culturale e sociale di mario cuffia nel canavese
La scomparsa di mario cuffia rappresenta una perdita per la comunità di Cuceglio e per l’intero Canavese. Era uno degli ultimi testimoni di un modo di vivere legato fortemente al territorio, alle radici e alla memoria collettiva. Il suo lascito si ritrova negli ex alunni che ha formato, nei vigneti curati e valorizzati durante la sua presidenza, nei libri di storia locale che ha contribuito a diffondere e nei restauri che ha promosso.
La sua figura ricorda come l’impegno concreto e accompagnato da passione possa lasciare tracce durevoli nella vita di una comunità. Ora spetta a chi resta proseguire sulla sua strada, mantenendo vivo il legame tra passato e presente che cuffia ha saputo così bene incarnare. La sua storia fa parte del tessuto sociale e culturale del Canavese, pronto a essere custodito e rinnovato.