L’assessorato alle Attività Produttive della regione Abruzzo ha convocato una riunione per discutere del futuro dello stabilimento marelli suspension systems italy spa di sulmona. La fabbrica, legata da un contratto di esclusiva con il gruppo stellantis, è al centro di una questione importante che coinvolge il mantenimento dei posti di lavoro e la possibilità di trasferire alcune produzioni all’estero. La vicenda ha richiamato l’attenzione delle istituzioni locali e mette in luce le difficoltà di un’area industriale strategica, in particolare per la valle peligna.
Il contesto della riunione convocata a pescara sull’attività della marelli a sulmona
La riunione si è svolta negli uffici dell’assessorato alle Attività Produttive della regione Abruzzo a pescara e ha visto la partecipazione dei vertici aziendali della marelli suspension systems italy spa. L’azienda produce componenti per l’auto con un accordo di fornitura unica con il gruppo stellantis, che riguarda sia le commesse sia le linee produttive. L’assessore tiziana magnacca ha chiesto un aggiornamento sulle prospettive e sulle possibili modifiche al piano produttivo in corso.
L’attenzione si è concentrata sul rischio di trasferimento all’estero di alcune lavorazioni, in particolare quelle relative ai bracci oscillanti. Questo componente, pur non presentando complessità tecniche significative, è al centro di una decisione aziendale che tende a spostarne la realizzazione in india. La regione ha sollevato dubbi sulla scelta, soprattutto perché i prodotti continuerebbero a essere destinati allo stabilimento stellantis di atessa, in italia. Nel corso dell’incontro, è stata ribadita la necessità di mantenere l’attività a sulmona, con tutte le relative ricadute occupazionali e industriali.
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La posizione dell’assessore tiziana magnacca sulla decisione di spostare la produzione in india
L’assessore tiziana magnacca ha espresso un netto dissenso rispetto alla volontà della marelli di trasferire la produzione dei bracci oscillanti in india. Ha definito la scelta inaccettabile per la regione abruzzo e ne ha chiesto la revisione immediata, sostenendo che non sussistono motivazioni tecniche in grado di giustificare questa delocalizzazione. La lavorazione dei bracci non richiede tecnologie particolari o processi complessi che non possano essere svolti con successo proprio negli stabilimenti italiani.
L’assessore ha inoltre richiesto investimenti mirati nell’innovazione dei processi produttivi e nella manutenzione dello stabilimento, così da renderlo competitivo e sostenere la permanenza di tutte le attività nel territorio abruzzese. Questo passo appare fondamentale per evitare la perdita di posti di lavoro e il ridimensionamento della fabbrica, che rappresenta un polo importante per la valle peligna. La regione punta a tutelare la filiera industriale collegata al gruppo stellantis, salvaguardando le capacità produttive sul territorio e il futuro dell’occupazione locale.
Implicazioni per lo stabilimento di sulmona e il territorio della valle peligna
La conferma di un eventuale trasferimento della produzione in india comporterebbe ripercussioni rilevanti per lo stabilimento marelli di sulmona. Non solo si perderebbero posti di lavoro diretti, ma anche l’indotto legato all’attività produttiva subirebbe un contraccolpo negativo. La valle peligna, già coinvolta in dinamiche complesse sul fronte economico, potrebbe vedersi privare di una delle sue aziende strategiche legate all’industria dell’automotive.
La presenza di un singolo committente, il gruppo stellantis, lega in modo stretto il destino della marelli alle scelte del colosso automobilistico. Lo spostamento delle lavorazioni in india cambierebbe gli equilibri produttivi della regione e potrebbe determinare un calo significativo dell’attività economica locale. La richiesta da parte dell’assessorato, di una revisione della decisione e di un rilancio attraverso investimenti, appare come una risposta concreta per salvaguardare un sito produttivo e un sistema di lavoro ancora centrale in abruzzo.
Il confronto aperto con l’azienda sul futuro delle commesse
Il confronto aperto con l’azienda punta a mantenere vive le commesse e a impedire che produzioni importanti escano dalla filiera locale. Quest’attenzione istituzionale fa emergere le tensioni tra scelte industriali globalizzate e la necessità di proteggere gli interessi regionali, soprattutto considerando la continuità delle forniture e il rispetto degli accordi con gruppi internazionali.