L’estate 2025 si preannuncia intensa per il turismo balneare italiano, con una crescita delle presenze soprattutto grazie agli stranieri. Secondo l’osservatorio Panorama Turismo – Mare Italia di Jfc, il sistema balneare nazionale vedrà milioni di turisti e visitatori giornalieri, generando un fatturato importante. Ma il rincaro dei costi resta un fattore che pesa sulle scelte dei vacanzieri. Vediamo nel dettaglio come si configura questo scenario.
Presenze turistiche in aumento, il traino degli stranieri
Le previsioni per la stagione estiva mostrano un leggero incremento complessivo delle presenze turistiche nelle località marine italiane, con 406 milioni e 176 mila presenze stimate. Questo dato segna un +0,3% rispetto all’estate precedente ma mantiene un valore inferiore del 1,4% rispetto al periodo pre-Covid. La crescita è sostenuta quasi esclusivamente dall’afflusso degli stranieri, che raggiungono circa 100 milioni 898 mila presenze, con un aumento rispetto al 2024 del 5%.
Dal lato opposto, la clientela italiana registrerà un calo, segnalando una differente dinamica nel mercato turistico nazionale. Gli stranieri scelgono infatti le spiagge italiane sempre di più per le proprie vacanze, contribuendo alla vivacità del settore marittimo.
Leggi anche:
Il fatturato previsto supera quota 33 miliardi 714 milioni di euro, con incrementi del 2,3% sulla stagione precedente e del 5,8% rispetto al 2019. Queste cifre confermano l’importanza economica delle località balneari per il turismo italiano.
Rincaro dei prezzi, le tariffe crescono ma meno rispetto al passato
Tra le note dolenti si confermano gli aumenti tariffari, che benché in rallentamento, restano significativi nella stagione 2025. Dopo due anni di balzi consistenti, il costo medio per una vacanza al mare salirà del 5,5% pro capite in confronto all’estate 2024. Pur rappresentando un incremento sostenuto, si tratta di un dato inferiore rispetto alla crescita media del 20,5% su base biennale registrata nei due anni precedenti.
Analizzando i singoli settori, si notano differenze tra le diverse tipologie di struttura e servizio. Gli hotel nelle località del centro-nord aumentano i prezzi del 3,5%, mentre nel Sud Italia e nelle isole l’aumento raggiunge il 5,2%. Le strutture plein air, come campeggi e villaggi turistici, crescono del 4,3%, mentre gli alloggi extra-alberghieri, tra cui b&b e agriturismi, registrano una crescita più contenuta al 2,7%. Complessivamente il settore dell’ospitalità mostra un +3,9%.
I costi dei servizi in spiaggia crescono del 4,2%, mentre la ristorazione fa registrare un aumento più intenso, toccando il +6,6%. La spesa per il viaggio presenta un aumento complessivo del 7,3%, con il segmento trasporti per raggiungere la località protagonista di un +9,1%. Il costo dei mezzi pubblici si impenna meno, al +4,4%. Le attività di svago, comprese visite ed escursioni, crescono mediamente del 4,3%, così come i consumi nei bar e gelaterie, che segnano un +5,7%.
Le destinazioni balneari più votate: jesolo e la riviera romagnola in evidenza
Jfc pubblica una classifica delle mete balneari più apprezzate per l’estate 2025, basata sui voti dei turisti e dei visitatori. Jesolo conquista il primo posto con un totale di 3.421 preferenze. La località veneta prende così il posto di Rimini, che si ferma seconda con 3.347 voti, piazzandosi comunque molto vicino.
Le altre posizioni vedono confermati i successi della riviera romagnola, con Riccione e Cervia Milano Marittima rispettivamente terza e quarta. Questi dati confermano la forte attrattiva delle destinazioni emiliano-romagnole nel panorama estivo e mostrano come le preferenze si consolidino in determinati poli turistici italiani.
Le località di mare continuano quindi a rappresentare un elemento chiave per il turismo italiano, beneficiando di un afflusso straniero crescente e di nuovi servizi mirati a diversificare l’offerta, nonostante il permanere di aumenti nei costi complessivi per il turista.
I flussi e l’interesse dei visitatori
L’estate 2025 porterà dunque flussi rilevanti sulle coste italiane, un segnale importante per gli operatori e le comunità locali. I rincari osservati non sembrano frenare l’interesse dei visitatori internazionali, ma rappresentano un dato da monitorare con attenzione in vista delle prossime stagioni. La competizione tra le destinazioni italiane resta viva, con alcune mete tradizionali che si confermano le preferite. L’equilibrio tra accessibilità economica e qualità dei servizi resterà centrale per mantenere questa tendenza.