Michelina Mariani ha spento le sue prime 100 candeline il 3 maggio 2025 a Manoppello, circondata da parenti, amici e dalle istituzioni locali. La sua lunga vita racconta una storia di emigrazione, lavoro e famiglia che attraversa il secondo dopoguerra, con radici profonde tra l’Abruzzo e il Belgio. Il sindaco e il vicesindaco hanno voluto testimoniare l’affetto dell’intera comunità con un omaggio presso la sua abitazione.
La vita di michelina mariani: dall’abruzzo al belgio e ritorno a manoppello
Michelina Mariani è nata il 3 maggio 1925 a Pineto, in provincia di Teramo. Giovanissima si è trasferita in Belgio dove ha vissuto per diversi decenni. A Liegi, città industriale importante per l’Europa, ha incontrato Raffaele D’Astolfo, un partigiano originario di Manoppello che dopo la guerra si era stabilito lì a lavorare nelle miniere. Raffaele combatteva nelle file partigiane durante la Seconda guerra mondiale, un’esperienza che ha segnato in modo profondamente la sua vita.
Un matrimonio e una famiglia cresciuta tra difficoltà
La coppia ha condiviso per anni la fatica di lavori duri e quotidiani. Michelina si è dedicata alla collaborazione domestica, mentre Raffaele ha svolto il mestiere di minatore. Il loro matrimonio è stato celebrato nel 1955, un momento importante dopo anni di fidanzamento lungo e complesso. Dal loro legame è nata Stefania, la figlia che sarebbe diventata parte fondamentale della famiglia.
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Il ritorno di Michelina a Manoppello è avvenuto in seguito al dramma della scomparsa del marito, vittima di silicosi, una malattia tipica dei minatori. La donna ha scelto di ricominciare nelle terre d’origine insieme alla figlia, al genero Luigi Stefanelli e alle nipoti Raffaela e Valeria. Oggi vive ancora nella sua casa di via dei Fiori, assistita con cura dai familiari che si prendono cura di lei ogni giorno.
Festa per i cento anni: il ruolo della comunità e le parole del sindaco
Il 3 maggio 2025, la comunità di Manoppello si è raccolta per celebrare le cento primavere di Michelina Mariani. Il sindaco Giorgio De Luca e il vicesindaco Giulia De Lellis hanno voluto partecipare personalmente alla ricorrenza, portando gli auguri ufficiali a nome dell’amministrazione comunale. Hanno consegnato una targa commemorativa e un mazzo di fiori, simboli di riconoscimento per una vita spesa tra sacrifici e affetto familiare.
Durante l’incontro avvenuto presso la casa di Michelina, il sindaco e il vicesindaco hanno ascoltato le sue narrazioni sulle esperienze passate. Michelina ha raccontato episodi legati al lavoro, alla guerra, e alla crescita della sua famiglia, rappresentando un pezzo di storia vissuta in prima persona. È stata un’occasione per rinnovare il valore della memoria e dell’appartenenza a una comunità che si prende cura dei suoi anziani.
Parole e gesti di riconoscimento istituzionale
La presenza delle istituzioni ha sottolineato il legame importante tra generazioni e il rispetto per chi ha contribuito con il proprio impegno a costruire il tessuto sociale locale. Le parole di De Luca e De Lellis hanno evidenziato l’importanza di dare voce alle storie dei grandi anziani, portatrici di ricordi, valori e insegnamenti.
Manoppello e i suoi centenari: un legame con la storia e la memoria collettiva
Michelina Mariani non è l’unica ultra-centenaria di Manoppello. In passato Antonietta Di Cristofaro, un’altra donna del paese, ha festeggiato i 101 anni a gennaio 2025. Questi traguardi segnano pagine rilevanti per la città, offrendo spunti di riflessione sul passato e sul modo in cui si trasmettono tradizioni e riferimenti culturali.
Famiglia e comunità: il ruolo centrale delle radici
La figura di Michelina è un punto di riferimento per la propria famiglia, che oggi comprende le nipoti Raffaela e Valeria, e le bisnipoti Noà e Asia. Riaffermano così il ruolo centrale della famiglia nella vita e nel benessere di chi raggiunge età avanzate. Le celebrazioni di queste ricorrenze coinvolgono parenti e amici, in un clima di festa che ricorda l’importanza del legame tra le persone.
La comunità di Manoppello continua a coltivare il proprio rapporto con la memoria attraverso eventi come questo, dimostrando attenzione e rispetto verso chi ha vissuto tempi difficili e ha contribuito alla crescita sociale. Rappresenta un modo per mantenere vivi i racconti, le esperienze e le tradizioni di un territorio che guarda al futuro senza dimenticare la propria storia.