La mattina del 13 maggio 2025, in via degli Aromi a Pietralata, si è svolta una protesta organizzata dal comitato “si al parco no allo stadio” contro la costruzione del nuovo stadio dell’a.s. Roma. Circa cento persone si sono radunate per impedire ai tecnici e agli operai di accedere al cantiere. L’azione ha causato l’interruzione temporanea delle lavorazioni, alimentando un dibattito acceso tra istituzioni, manifestanti e rappresentanti politici.
La protesta e il blocco degli operai nei cantieri di via degli Aromi
La manifestazione aveva l’obiettivo di ostacolare i sondaggi archeologici preliminari previsti nel progetto dello stadio a Pietralata, fase necessaria per l’avvio dei lavori. Intorno alle 8:30, all’arrivo degli operai incaricati dall’impresa appaltatrice, i manifestanti hanno occupato la strada bloccando l’accesso all’area. Le forze di polizia intervenute hanno istituito un cordone per contenere il gruppo, senza però ricorrere a strumenti come gli scudi, limitandosi a frapporsi fisicamente.
L’azione dei manifestanti ha provocato la decisione spontanea dei dipendenti di rinviare le attività a una data da definire. La questura di Roma ha confermato che sono in corso verifiche per accertare eventuali responsabilità penali legate all’occupazione della sede stradale. L’episodio segna un contesto di forte tensione tra chi sostiene la realizzazione dell’impianto e chi invece ne critica l’impatto ambientale, sociale ed economico.
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Posizione dell’assessore all’urbanistica del comune di roma sulle attività sospese
Maurizio Veloccia, assessore comunale all’urbanistica e alla città, ha commentato l’accaduto sottolineando l’importanza del rispetto delle normative e del diritto al lavoro. Ha ribadito che i sondaggi archeologici devono svolgersi entro le regole vigenti e che “non è accettabile che iniziative improvvise ne impediscano l’esecuzione.”
L’assessore ha spiegato che, per evitare ulteriori tensioni, l’amministrazione ha deciso di sospendere temporaneamente le attività propedeutiche al cantiere. Veloccia ha sottolineato la necessità che il dissenso si manifesti senza ostacolare le opere autorizzate e ha invitato tutte le parti a mantenere “un comportamento responsabile e pacifico nei prossimi giorni.” Questa posizione mira a mantenere l’equilibrio tra diritti dei cittadini e gli adempimenti amministrativi.
Reazioni e critiche da parte del movimento potere al popolo e altre forze politiche
Potere al Popolo ha espresso solidarietà verso i manifestanti e ha definito la protesta come “una resistenza contro quella che ritiene una speculazione immobiliare nell’area boschiva di Pietralata.” Il movimento ha denunciato l’intervento delle forze dell’ordine come repressivo, evocando un clima di criminalizzazione del dissenso dovuto anche ad alcune normative vigenti a livello nazionale.
Secondo Potere al Popolo, l’amministrazione Gualtieri favorirebbe interessi privati a discapito delle esigenze della cittadinanza, mentre le opposizioni comunali risultano assenti e complici. Il gruppo ha chiamato alla mobilitazione con iniziative pubbliche come un consiglio comunale aperto, una conferenza stampa e manifestazioni in Campidoglio, per opporsi alla trasformazione urbanistica che coinvolge l’area di Pietralata.
Il punto di vista di azione sulla necessità di stadi moderni e sviluppo urbano
Il partito Azione, attraverso il consigliere regionale Alessio d’Amato e i consiglieri comunali Flavia de Gregorio e Antonio de Santis, ha commentato la vicenda rimarcando il ritardo di Roma nel dotarsi di impianti sportivi adeguati per squadre come Roma e Lazio. Hanno definito importante realizzare strutture moderne per lo sviluppo della città, sottolineando che rallentare o bloccare progetti come quello di Pietralata rischia di ostacolare opportunità fondamentali.
Nel loro discorso è stata riconosciuta la legittimità di proporre miglioramenti riguardo il verde cittadino e la mobilità, ma hanno condannato la politica dei no tout court che, a loro avviso, paralizza la crescita locale. Il loro appello invita a “non fermare iniziative autorizzate,” evidenziando un contrasto netto rispetto agli oppositori e alle modalità scelte durante le proteste.
Lo scontro intorno al cantiere di Pietralata resta acceso, con posizioni nette tra chi difende il cantiere e chi ne chiede la sospensione o il blocco. Il futuro del progetto dipenderà dalle scelte politiche, amministrative e dall’evoluzione del clima sociale nel territorio.