La situazione lavorativa alla Magneti Marelli di Sulmona continua a destare preoccupazione, con ulteriori riduzioni dei turni di lavoro previste anche per il mese di ottobre. La decisione di fermare i turni notturni, che impatta sulla retribuzione degli operai e sull’equilibrio economico delle famiglie locali, è legata ai rallentamenti produttivi degli stabilimenti collegati, in particolare quello di Sevel a Atessa. Le organizzazioni sindacali sollevano interrogativi sul futuro dell’occupazione nella zona, mentre i lavoratori si preparano ad intraprendere azioni di protesta.
Riduzione dei turni di lavoro e impatti economici
Il pessimismo aleggia tra i lavoratori della Magneti Marelli di Sulmona, in particolare a causa della decisione di continuare a lavorare esclusivamente durante le ore diurne. Il sindacato Cgil, rappresentato da Elvira Simona De Sanctis, ha espresso forte preoccupazione riguardo a questa situazione, sottolineando che il lavoro limitato alla mattina e al pomeriggio comporta una significativa diminuzione del salario per i dipendenti. L’assenza di turni notturni elimina anche le maggiorazioni previste per le ore lavorate durante la notte, aggravando una già precaria condizione economica.
A questo si aggiunge il contratto di solidarietà attivato per tutti i lavoratori, in vigore fino al primo agosto 2025, che ha già ridotto gli stipendi. Gli operai della fabbrica peligna trovano quindi difficile far fronte alle spese quotidiane, creando una situazione di tensione e incertezza nel settore. La sospensione dei turni notturni, in vigore da agosto, è una misura necessaria in seguito ai rallentamenti produttivi avvenuti presso lo stabilimento Sevel, con il quale la Magneti Marelli collabora per l’80% della sua produzione.
L’assenza di comunicazioni dalla direzione
Nonostante le preoccupazioni espresse dai lavoratori e dai sindacati, non ci sono state comunicazioni ufficiali dalla direzione della Magneti Marelli riguardo a un possibile ritorno ai turni notturni. La continua incertezza coinvolge i dipendenti e le loro famiglie, generando timori su ciò che riserverà il futuro prossimo. La situazione rimane sospesa e non ci sono dati certi sull’andamento della produzione per le settimane a venire.
Sulla base delle previsioni fatte dalle organizzazioni sindacali, una ripartenza della produzione potrebbe avvenire a metà ottobre, quando la fabbrica di Sevel potrebbe aumentare la propria produzione a circa 800 furgoni. Un incremento significativo che potrebbe far sperare in una ripresa dei turni notturni per la Magneti Marelli, ma per il momento, nulla è garantito. I sindacati continuano a monitorare la situazione e mantengono aperte le linee di comunicazione con i lavoratori.
Azioni sindacali e sciopero imminente
In vista della difficile condizione lavorativa, i sindacati hanno già programmato uno sciopero per il 18 ottobre. Questa mobilitazione avrà il proprio centro nella città di Sulmona e vedrà anche la disponibilità di mezzi pubblici, bus diretti verso la capitale, per consentire una partecipazione significativa. Gli organizzatori sperano che questa azione possa portare l’attenzione su una situazione che non riguarda solamente i lavoratori della Magneti Marelli, ma che riflette le difficoltà del settore automotive in tutta la regione.
Le iniziative sindacali mirano a sollecitare attenzione da parte delle istituzioni e della direzione dell’azienda, affinché si possano intraprendere azioni efficaci per garantire la stabilità occupazionale.
In questa prospettiva, è fondamentale che i dipendenti e i sindacati rimangano uniti, mobilitandosi per il riconoscimento dei propri diritti e per la salvaguardia del lavoro alla Magneti Marelli di Sulmona. La risposta della comunità e l’impatto di queste azioni saranno cruciali per il futuro dell’occupazione e della produzione nella zona.
Ultimo aggiornamento il 1 Ottobre 2024 da Marco Mintillo