Il mondo della scienza e dell’industria spaziale ha perso una delle sue figure più importanti. Candido Fracassi, ingegnere elettronico e delle comunicazioni, è morto nel sonno a 48 anni, senza avvisaglie. La notizia ha profondamente scosso colleghi, istituzioni e la comunità di Pescina, dove abitava con la famiglia. Fracassi era tra i protagonisti dello sviluppo del sistema Galileo, il navigatore satellitare europeo.
Il percorso di candido fracassi nell’industria spaziale europea
Nato ad Avezzano, Candido Fracassi era entrato in Telespazio nel 2007, azienda controllata da Leonardo e Thales, dedicata ai servizi spaziali. Fin dall’inizio ha lavorato allo sviluppo di Galileo, sistema europeo di navigazione satellitare diventato il più preciso al mondo per localizzazione. Fracassi partecipò attivamente ai test in orbita del satellite sperimentale Giove B, una tappa fondamentale del progetto.
Ruolo chiave nel centro spaziale del fucino
Il suo lavoro lo portò a ricoprire il ruolo di Responsabile del Galileo Control Centre Italia, situato nel Centro Spaziale del Fucino. Questo centro è uno dei nodi cruciali per il controllo e il monitoraggio del sistema Galileo in tutta Europa. In quel ruolo, guidava un team tecnico nel garantire la funzionalità e sicurezza della rete satellitare. La sua esperienza tecnica era riconosciuta a livello continentale.
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Nel corso degli anni, Fracassi si è distinto per la capacità di risolvere problemi complessi e mantenere operativi i satelliti, assicurando gli standard di precisione del sistema. Non a caso il suo nome era noto tra gli specialisti delle infrastrutture spaziali e nella comunità scientifica italiana. Aveva contribuito a diversi aggiornamenti del controllo satellitare e nuove procedure di monitoraggio.
Il legame di fracassi con pescina e l’impatto sulla comunità
Candido Fracassi non aveva mai dimenticato le sue origini nel marsicano. Nonostante lavorasse in un contesto internazionale, conservava un forte rapporto con Pescina, la città dove abitava con la famiglia. Erano in molti a conoscerlo come una persona riservata, seria e concreta, che metteva passione nel proprio lavoro ma non perdeva il contatto con il territorio.
La sua scomparsa ha colto tutti di sorpresa. Era in buona salute e non aveva mostrato segnali di malore. L’improvviso lutto ha portato messaggi di cordoglio da ogni parte: colleghi, enti locali, amici. Luigi Soricone, vice sindaco di Pescina, ha descritto Fracassi come “una persona squisita, educata, rispettosa”. La sua morte ha lasciato un vuoto anche nella vita quotidiana della cittadina, che si è fermata, sconvolta.
Testimonianze e ricordi recenti
Nelle ultime ore sono arrivate numerose testimonianze che raccontano di un uomo attaccato al lavoro ma sempre disponibile, capace di far convivere la complessità del ruolo tecnologico con umanità e semplicità. La comunità locale si prepara a dargli l’ultimo saluto, mentre il mondo tecnico ne ricorda le competenze e l’impegno.
L’effetto sulla vita pubblica a pescina e il rinvio di eventi locali
La morte di Candido Fracassi ha causato immediate ripercussioni negli appuntamenti civici della zona. Tra questi il dibattito pubblico “Che fine farà il Giovenco? Vogliamo provare a salvarlo?” organizzato dal consigliere comunale Alfonsino Scamolla per sabato 28 giugno 2025 in piazza Mazzarino a Pescina.
A causa dell’immane tragedia, Scamolla ha deciso di rinviare l’evento, sospendendo ogni attività in segno di rispetto per la cittadina colpita dal lutto. Il consigliere ha dichiarato di non poter proseguire con l’incontro previsto, sottolineando come la comunità stessa resti sotto choc per la perdita.
Il tema del Giovenco, un fiume simbolo del territorio marsicano e fonte di preoccupazione per questioni ambientali e gestionali, rimarrà da affrontare nei prossimi giorni. La priorità però adesso resta la vicinanza alla famiglia di Fracassi e il rispetto per il momento triste che tutti stanno attraversando a Pescina.
Il ricordo di Candido Fracassi resta vivo in chi lo conosceva, nei colleghi che ne apprezzavano il lavoro e nella città che lo ha visto crescere e impegnarsi fino all’ultimo.