L’università della calabria ospita l’assemblea generale 2025 di unimed con oltre 150 rappresentanti dal mediterraneo

L’università della calabria ospita l’assemblea generale 2025 di unimed con oltre 150 rappresentanti dal mediterraneo

L’Università della Calabria ospita l’assemblea generale 2025 di Unimed con oltre 150 partecipanti da venti Paesi del Mediterraneo, per discutere coesione regionale, innovazione, accoglienza e cambiamento climatico.
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L’Università della Calabria ospita il 9-10 luglio l’assemblea generale 2025 di Unimed, riunendo oltre 150 rappresentanti accademici e istituzionali del Mediterraneo per discutere coesione regionale, innovazione, accoglienza, intelligenza artificiale e cambiamenti climatici. - Gaeta.it

L’Università della Calabria si prepara ad ospitare il 9 e 10 luglio uno degli appuntamenti più rilevanti per la cooperazione accademica nel Mediterraneo. L’assemblea generale 2025 di Unimed, l’Unione delle Università del Mediterraneo, vedrà la partecipazione di oltre 150 rettori, accademici e rappresentanti istituzionali provenienti da venti Paesi dell’area euro-mediterranea. L’incontro si concentra su temi cruciali come la coesione regionale, l’innovazione e la collaborazione tra università e società civile.

Unimed e l’importanza dell’assemblea generale all’università della calabria

Dal 9 luglio l’ateneo calabrese diventerà il centro delle discussioni accademiche per l’intera area mediterranea. L’assemblea generale di Unimed coinvolgerà rappresentanze da Paesi come Palestina, Libano, Tunisia, Algeria, Marocco, Iraq, Spagna, Portogallo, Francia, Italia e le nazioni del Golfo. Questo evento sottolinea il ruolo delle università non solo come centri di istruzione ma anche come motori di dialogo e collaborazione internazionale nell’area mediterranea.

Apertura ufficiale e partecipanti di rilievo

Il rettore dell’Università della Calabria, Nicola Leone, ha aperto i lavori insieme a Kherieh Rassas, presidente di Unimed, e Hmaid Ben Aziza, segretario generale dell’organizzazione. Presenti anche figure politiche di rilievo, come Roberto Occhiuto, presidente della regione Calabria e della Commissione Intermediterranea, a dimostrare il legame tra politica regionale e accademia in queste iniziative.

Figure di spicco e focus tematici al centro dell’assemblea

L’evento ha richiamato personaggi di grande esperienza istituzionale e politica. Tra gli ospiti spiccano l’ex presidente del Consiglio e della Commissione europea Romano Prodi e l’ex ministro dell’università Francesco Profumo, che terrà una keynote lecture dedicata al ruolo della conoscenza e all’innovazione come strumenti di coesione nel Mediterraneo.

Non a caso, questi temi sono cruciali nell’ambito del trentennale del Processo di Barcellona, fondamento della cooperazione eurMediterranea. Il momento è segnato anche dall’annuncio di un nuovo “Patto per il Mediterraneo” promosso dalla Commissione Europea, con un messaggio in apertura dell’evento da parte della commissaria Dubravka Šuica. Questo patto indica un percorso di nuovo impegno per la stabilità e lo sviluppo nell’area.

I temi affrontati nell’assemblea

Tematiche affrontate: accoglienza, intelligenza artificiale e cambiamenti climatici

In diverse sessioni si discuterà del rapporto tra università e società civile, necessario per rafforzare legami e sviluppare soluzioni concrete. Un tema urgente è l’accoglienza di rifugiati e studiosi a rischio, che trova nelle università un punto di riferimento per garantire un futuro anche a chi fugge da conflitti o situazioni di pericolo.

La sfida dell’intelligenza artificiale sarà analizzata dal punto di vista accademico e sociale, puntando a capire come questa tecnologia influenzi formazione, ricerca e comunità. Allo stesso modo si parlerà di innovazione medica, in un momento in cui la salute pubblica resta una priorità globale.

Il cambiamento climatico potrà contare su progetti e collaborazioni accademiche capaci di offrire risposte e sviluppare tecnologie per mitigare gli impatti ambientali nel Mediterraneo. Le nuove alleanze nate all’interno di Unimed mirano ad aggregare risorse e conoscenze per rispettare gli impegni verso lo sviluppo sostenibile.

Progetti, firme e collaborazione tra università e organizzazioni internazionali

Il programma prevede anche la firma di un protocollo d’intesa tra Unimed e la Fao, passo importante per integrare formazione, ricerca e politiche di sviluppo sostenibile soprattutto nel settore agroalimentare. Questo accordo testimonia una crescente collaborazione tra il mondo accademico e le organizzazioni internazionali che lavorano per lo sviluppo dell’area mediterranea.

La seconda giornata sarà dedicata alla presentazione di progetti promossi da Unimed e sessioni parallele su temi specifici. Tra questi spiccano iniziative tecnologiche per il clima, programmi di imprenditorialità giovanile e servizi dedicati agli studenti rifugiati. Saranno messe in luce anche le reti per l’innovazione, punto di partenza per nuove sinergie tra università e territori.

L’assemblea generale di Unimed all’Università della Calabria si conferma così un momento cruciale per l’area euro-mediterranea, che coinvolge non solo il mondo accademico ma anche politica, società civile e organizzazioni internazionali. Gli scambi di idee e i progetti presentati forniranno spunti concreti e collaborazioni per affrontare le sfide della regione.

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