L’olio extravergine d’oliva prodotto in Abruzzo si prepara a ottenere un riconoscimento importante che ne sancirà ufficialmente la qualità e il legame con il territorio. L’Indicazione Geografica Protetta «Olio d’Abruzzo» rappresenta non solo un marchio di tutela ma anche un’opportunità per gli agricoltori locali e l’intera regione. Questa certificazione arriva dopo anni di lavoro condiviso e coinvolge autorità regionali, organizzazioni di categoria e produttori olivicoli.
Iter amministrativo per la concessione dell’igp olio d’abruzzo
La proposta per l’istituzione dell’Indicazione Geografica Protetta “Olio d’Abruzzo” ha ricevuto il via libera dalla Regione Abruzzo con la determinazione n. 19/140 del 12 giugno 2024. Questo atto è stato ufficialmente pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo ordinario n. 26 del 3 luglio 2024. Si tratta di un passaggio cruciale perché testimonia l’adesione formale della regione al riconoscimento, ora il dossier passerà all’esame del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste .
Cosa significa l’IGP
L’IGP, secondo la normativa europea, identifica prodotti originari di una specifica area geografica, le cui caratteristiche dipendono dall’ambiente naturale e dall’intervento umano. L’olio d’Abruzzo rientra perfettamente in questi parametri, poiché riflette il clima, il terreno e le pratiche tradizionali diffuse tra gli olivicoltori della regione. La concessione dell’IGP permetterà agli operatori di imprimere un marchio riconosciuto a livello nazionale ed europeo, offrendo una nuova spinta al settore olivicolo locale.
Leggi anche:
Significato e impatti dell’igp sulla produzione olivicola abruzzese
L’ottenimento dell’Indicazione Geografica Protetta per l’olio extravergine d’oliva abruzzese avrà effetti diretti su più fronti. Prima di tutto, per il consumatore sarà una garanzia tangibile della qualità e dell’origine del prodotto. Questo label certifica controlli rigorosi lungo tutto il percorso, dalla raccolta delle olive fino all’imbottigliamento. La trasparenza sulla provenienza contribuirà a proteggere l’olio da eventuali sofisticazioni o contraffazioni, migliorando la fiducia e la reputazione sul mercato.
Sul piano economico, gli olivicoltori avranno la possibilità di valorizzare maggiormente il loro lavoro e la loro produzione. Il marchio IGP permette di accedere a canali di vendita più importanti e di presentare il prodotto a prezzi più giustificati, riflettendo la qualità certificata. Significa, in pratica, una potenziale crescita del reddito per molte famiglie impegnate nell’olivicoltura abruzzese.
Tutela della biodiversità e sviluppo turistico
Un ulteriore aspetto riguarda la tutela della biodiversità locale. La valorizzazione dell’olio d’Abruzzo attraverso l’IGP favorisce pratiche agricole rispettose dell’ecosistema, contribuendo a mantenere il paesaggio olivicolo tradizionale che caratterizza molte aree della regione. Questa stessa cura si riflette anche nel settore turistico, dove la presenza di oliveti ben conservati può attrarre visitatori interessati a conoscere la cultura rurale e gastronomica abruzzese.
La riunione pubblica del 14 maggio 2025 per il completamento del percorso igp
Un momento determinante per il percorso verso l’ottenimento dell’Indicazione Geografica Protetta “Olio d’Abruzzo” sarà la riunione di pubblico accertamento convocata per il 14 maggio 2025, alle 11:00, nella sala Camplone della Camera di Commercio di Chieti Pescara, in via Conte di Ruvo 2, a Pescara. Sarà un’occasione in cui i vari soggetti coinvolti si incontreranno per discutere pubblicamente la proposta.
All’incontro parteciperanno rappresentanti del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, della Regione Abruzzo, delle amministrazioni locali e delle organizzazioni professionali. Saranno presenti anche produttori e operatori del settore olivicolo. Qui verrà letto il disciplinare di produzione, il documento che definisce con precisione ogni fase della lavorazione dell’olio, dalla coltivazione delle olive fino all’imbottigliamento.
Possibilità di modifiche e confronto pubblico
I partecipanti potranno avanzare osservazioni e proposte di modifica. Queste saranno valutate attentamente seguendo il Regolamento UE n. 2024/1143, che disciplina i criteri di concessione dell’IGP, assicurando che il disciplinare rispetti i metodi corretti e costanti per garantire la qualità e la correttezza dell’indicazione geografica. La riunione rappresenta l’ultimo passaggio pubblico prima del verdetto definitivo delle autorità competenti.
Il ruolo della cia agricoltori italiani abruzzo nella promozione del marchio igp
La Confederazione Italiana Agricoltori Abruzzo ha avuto un ruolo a dir poco centrale nella promozione e sviluppo del progetto legato all’Indicazione Geografica Protetta “Olio d’Abruzzo”. Da tempo impegnata nel sostegno agli agricoltori, la CIA ha accompagnato tutte le fasi burocratiche e di confronto con le istituzioni.
Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo, ha sottolineato l’importanza di questo percorso iniziato tempo fa e costruito sul dialogo tra produttori e istituzioni. Sichetti ha evidenziato come l’IGP rappresenti un modo per salvaguardare l’identità produttiva della regione, tutelare la qualità e dare respiro economico agli olivicoltori, che spesso affrontano difficoltà legate a mercati incerti e concorrenza estera.
Il lavoro della CIA si è concentrato anche nel far partecipare attivamente il territorio attraverso momenti di confronto e ascolto, come quello previsto per maggio 2025. L’associazione intende continuare a monitorare e supportare i produttori dopo il riconoscimento, seguendo gli sviluppi commerciali e aiutando a consolidare la posizione dell’olio abruzzese sul mercato nazionale ed europeo.