l’Italia di soncin agli europei femminili 2025: fiducia, gruppo unito e voglia di giocare in svizzera

l’Italia di soncin agli europei femminili 2025: fiducia, gruppo unito e voglia di giocare in svizzera

L’Italia femminile agli europei 2025 in Svizzera, guidata da Soncin e raccontata da Martina Lenzini, vive un clima di coesione e fiducia ritrovata, puntando a risultati importanti nel torneo.
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L'articolo racconta l’esperienza dell’Italia femminile agli Europei 2025 in Svizzera, attraverso le parole di Martina Lenzini, che descrive il clima di squadra, il ruolo del ct Soncin, le difficoltà iniziali e le ambizioni per il torneo. - Gaeta.it

L’edizione 2025 degli europei femminili di calcio si svolge in Svizzera e vede l’Italia guidata da Soncin affrontare un torneo cruciale. Martina Lenzini, difensore della Juventus e protagonista della nazionale, racconta il clima della squadra, le difficoltà iniziali e l’importanza della fiducia ritrovata. L’azzurra traccia un quadro dettagliato del percorso azzurro, da quando il nuovo ct ha preso in mano la squadra fino allo spirito vivo che accompagna le gare in questo torneo.

Come si vive il clima del gruppo italia durante euro women 2025

La spedizione italiana agli europei in Svizzera si svolge in un’atmosfera particolare, fatta di momenti di unione che vanno oltre il campo. Martina Lenzini, raccontando la nascita di un rito collettivo intorno alla canzone “unwritten” di Natasha Bedingfield, mostra quanto il gruppo si sostenga a vicenda. Questa semplice abitudine serve a scaricare tensione e trovare concentrazione prima di ogni partita. Il quartier generale a Weggis rappresenta, infatti, un punto di ritrovo dove si costruisce non solo la tattica ma anche la coesione tra le ragazze.

La musica come strumento di coesione

Lenzini sottolinea come la musica abbia un ruolo inusuale ma fondamentale nel tenere alta la fiducia del gruppo. Le ragazze si ritrovano a cantare e condividere momenti di leggerezza lontano dalla pressione del torneo. Già abituate a lavorare insieme dalla partecipazione alla Nations League, durante il ritiro in Svizzera si rafforza il senso di appartenenza e di comune obiettivo. Questo clima positivo si percepisce dalla serenità con cui la squadra affronta le sfide, mantenendo però la consapevolezza del valore e delle difficoltà.

dal cambio di guida tecnica alla fiducia ritrovata con soncin

Il passaggio alla guida tecnica affidata a Soncin ha rappresentato una svolta per l’Italia femminile. La motivazione e il rinnovato spirito che il ct ha trasmesso al gruppo hanno agito da catalizzatori. Martina Lenzini ricorda come Soncin abbia saputo riportare fiducia in un gruppo penalizzato da risultati non all’altezza negli anni precedenti. Il principio è stato semplice, ma efficace: “ricordare alle giocatrici il valore della maglia azzurra e la forza che deriva da quella responsabilità.”

Un gruppo speciale e variegato

Le parole del ct hanno avuto un impatto immediato su tutto l’ambiente, facendo emergere una mentalità nuova. Lenzini definisce questa nazionale come “speciale” proprio per la varietà e la diversità delle giocatrici, unite comunque da un forte legame e dalla voglia di raggiungere un obiettivo comune. Il percorso iniziato circa un anno fa ha consolidato l’intesa tra staff tecnico e atlete, portando a risultati già tangibili in campo. Questo legame si traduce in un gruppo coeso, in cui si riconoscono passioni condivise anche fuori dal calcio.

il percorso personale di lenzini e le difficoltà iniziali nel calcio femminile

Martina Lenzini ricorda con chiarezza quanto sia stato difficile iniziare a giocare a calcio anni fa, quando il movimento femminile era meno organizzato e le opportunità ridotte. Parla dei sacrifici da lei e dai suoi familiari, che hanno affrontato viaggi lunghi per permetterle di inseguire il sogno di una carriera sportiva. La disciplina e la fatica quotidiana hanno caratterizzato quegli anni, fatti di lunghe giornate divise tra scuola e allenamenti, spesso fino a tarda notte.

L’esordio azzurro tra attesa e emozione

Questo percorso personale aggiunge valore alla sua esperienza attuale nella nazionale. Lenzini parla anche dell’attesa e della pazienza necessarie per il primo esordio azzurro. Convocata per la prima volta nel 2018, è riuscita a entrare in campo solo nel 2020, proprio poco prima dello scoppio della pandemia. Quel debutto, arrivato durante la semifinale dell’Algarve Cup contro la Nuova Zelanda, rappresenta per lei “un momento di grande emozione e soddisfazione che mantiene vivo nella memoria.”

la vita nel ritiro in svizzera e l’attenzione alle avversarie

Durante gli europei, l’Italia si divide tra preparazione e momenti di svago. Martina Lenzini racconta come, pur mantenendo massima concentrazione, la squadra riesca a creare occasioni di socialità e relax. La passione per giochi di società, come lo Skyjo, prende piede nel gruppo, offrendo momenti di divertimento e spensieratezza nel ritiro di Weggis. Questi attimi di leggerezza aiutano a gestire l’intensità delle giornate da torneo.

Match da osservare con attenzione

Sul campo, invece, l’Italia osserva con attenzione le altre squadre del girone. Lenzini considera la Spagna il team più temibile, anche se la Francia ha mostrato grandi qualità nella partita contro l’Inghilterra. Questi incontri anticipati rappresentano un banco di prova per confrontarsi con diverse realtà e stili di gioco. L’esperienza in Svizzera, dunque, offre occasioni importanti per capire il livello del torneo e misurare la crescita delle azzurre.

L’accoglienza svizzera e il senso di appartenenza alla maglia azzurra

Il soggiorno in Svizzera ha accolto la nazionale italiana con grande calore, specialmente a Weggis, dove risiede la squadra per la durata degli europei. Lenzini descrive un’accoglienza calorosa da parte della comunità locale e degli italiani all’estero, che hanno partecipato agli eventi con gli azzurri. La presenza dell’ambasciatore italiano e dei rappresentanti dei cantoni ha rafforzato il legame tra squadra e territorio ospitante.

Responsabilità e orgoglio di rappresentare l’italia

Questa esperienza aumenta la consapevolezza del valore di rappresentare l’Italia, dimensione che va oltre il campo. Il senso di responsabilità e la presenza di connazionali all’estero spingono le giocatrici a dare il massimo e a sentirsi portavoce di una comunità più ampia. Lenzini nota come questo spirito sia diverso da quello che a volte manca nella nazionale maschile, pur evitando di paragonare direttamente i due mondi, concentrandosi invece sul percorso e sulle aspettative del movimento femminile.

Le ambizioni dell’italia femminile e la speranza per il torneo

Martina Lenzini parla con chiarezza della voglia di arrivare il più lontano possibile in questo europeo. L’obiettivo non si limita al risultato sportivo, ma coinvolge la volontà di emozionare il pubblico con prestazioni di qualità e una forte determinazione. Il gruppo è pronto a dare tutto in campo, consapevole di dover rappresentare un movimento in crescita e con sempre maggiore visibilità.

L’importanza del torneo per il calcio femminile

La presenza ai europei e il confronto con altre nazionali rappresentano un passo importante per la carriera delle protagoniste e per il calcio femminile italiano in generale. Lenzini sottolinea che ogni impresa, anche solo raggiungere fasi avanzate, può essere letta come una “vittoria” che sostiene e rafforza la squadra. Il torneo svizzero si trasforma così in un momento di prova e possibilità per tutto il movimento.

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