l’installazione interattiva dedicata a sandro mazzola al manchester international festival

l’installazione interattiva dedicata a sandro mazzola al manchester international festival

una mostra al manchester international festival celebra sandro mazzola con l’installazione interattiva “the playmaker” di stefano boeri architetti, unendo arte e calcio negli aviva studios di factory international fino al 24 agosto 2025
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Una mostra al Manchester International Festival celebra Sandro Mazzola con l’installazione interattiva "The Playmaker" di Stefano Boeri Architetti, unendo arte e calcio in un’esperienza immersiva presso Factory International fino al 24 agosto 2025. - Gaeta.it

Una mostra al manchester international festival rende omaggio a sandro mazzola con un’installazione interattiva firmata da stefano boeri architetti. L’opera, intitolata “The Playmaker”, fa parte della rassegna “Football City, Art United”, che mette insieme arte e calcio in un percorso pensato per coinvolgere attivamente i visitatori. L’evento si svolge nei locali di factory international, spazio culturale noto per ospitare progetti artistici legati a esperienze immersive e di grande impatto visivo.

Celebrare sandro mazzola come architetto del calcio

L’installazione è un vero tributo a sandro mazzola, figura leggendaria del calcio italiano e pioniere del ruolo di “falso nove”. Secondo stefano boeri, che ha guidato il progetto insieme a pietro chiodi, anastasia kucherova e mohamed hassan, mazzola incarnava l’unione tra rapidità, creatività e precisione tecnica. Boeri lo definisce un “architetto del calcio”, capace di anticipare le mosse degli avversari e combinare la visione di regista con la grinta dell’attaccante. È proprio questa capacità di innovare sul campo che lo ha reso un punto di riferimento per gli appassionati e un modello di ispirazione per chi ha lavorato all’opera.

L’installazione vuole trasmettere esattamente questo: il gioco intelligente, strategico, e la capacità di reinventare il calcio con movimenti nuovi. La scelta di dedicare un’opera così complessa a mazzola sottolinea il legame tra arte e sport, evidenziando come il calcio possa essere visto anche come una forma di creazione artistica.

Struttura e funzionamento dell’installazione “the playmaker”

“The Playmaker” si compone di tre moduli cilindrici che ricordano campi da gioco in miniatura. Queste strutture interattive invitano i visitatori a rivivere i gol segnati da mazzola o a inventarne di nuovi, stimolando il movimento e la precisione in un gioco che unisce strategia e abilità fisica. Il progetto porta con sé anche elementi artistici, come i motivi grafici al suolo realizzati dall’artista messicano eduardo terrazas.

Le pareti sono caratterizzate da una serie di aperture circolari, veri e propri “buchi” che collegano gli spazi interni e offrono nuove prospettive durante il percorso. Queste aperture nascono dalla collaborazione con calciatori professionisti che hanno aiutato a progettare modalità di interazione che richiamano situazioni reali del gioco. Questo sistema modulare, costruito con legno lamellare e pannelli multistrato, si inserisce nel contesto industriale degli aviva studios, edificio che ospita la mostra.

Il contesto della mostra e il coinvolgimento artistico-sportivo

“The Playmaker” è al centro della mostra “Football City, Art United”, curata da hans ulrich obrist, regista e scrittore josh willdigg e il calciatore juan mata. Quest’ultimo è un doppio vincitore di trofei importanti come la coppa del mondo e la champions league, e ha dato il suo contributo sia artistico sia tematico all’evento.

L’allestimento espone altre dieci opere realizzate da artisti e calciatori di grande rilievo, tra cui eric cantona, edgar davids, alvaro barrington e ryan gander. L’intento è far vivere ai visitatori un’esperienza che unisca i ruoli del calcio con la creatività artistica, invitandoli a riflettere sulle somiglianze e le influenze reciproche tra i due ambiti. Il progetto non mette in secondo piano la componente sociale e culturale del calcio, e propone un dialogo aperto tra espressione estetica e movimento sportivo.

Location e impatto dell’opera negli aviva studios di factory international

L’installazione è stata realizzata all’interno degli aviva studios di factory international, spazio dedicato a eventi culturali e progetti d’arte immersivi di grande scala. La scelta della sede non è casuale: lo stile industriale e il design dell’edificio si sposano con il carattere modulare e materico dell’opera. Le pareti in legno lamellare e i pannelli multistrato richiamano la solidità degli ambienti produttivi e creano un’atmosfera unica per un’esperienza di gioco e arte.

La mostra resterà aperta al pubblico fino al 24 agosto 2025 e rappresenta una tappa significativa per chi vuole scoprire come il calcio possa dialogare con il linguaggio artistico contemporaneo in forma diretta e partecipata. Lo spazio modulare con aperture strategiche e gli elementi grafici contribuiscono a rendere il percorso immersivo e adatto a coinvolgere fasce diverse di pubblico, dagli appassionati di sport agli amanti dell’arte.

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