La senatrice Liliana Segre ha recentemente fatto un’importante dichiarazione in un videomessaggio che ha accompagnato la proiezione del docufilm a lei dedicato, intitolato “Liliana“. L’evento, tenutosi presso la Citroniera della Reggia di Venaria, ha rappresentato un momento significativo per riflettere su temi di alta rilevanza sociale, legati alla memoria storica e alla lotta contro l’antisemitismo. Alla serata hanno partecipato importanti figure del panorama culturale e istituzionale, tutte unite dalla volontà di preservare la memoria delle atrocità storiche e di educare le nuove generazioni.
La proiezione del docufilm
Durante la serata, i presenti hanno potuto assistere al docufilm “Liliana“, che racconta in modo intimo e personale la storia di vita della senatrice. La Segre ha spiegato che il film è stato girato prima di alcuni eventi cruciali della sua vita, che hanno sicuramente influenzato la sua percezione del mondo. Le sue parole hanno toccato il cuore di tutti i partecipanti, invitando a riflettere non solo sulla sua esperienza personale, ma anche sull’importanza della memoria collettiva. Nel gergo di Liliana, il film rappresenta “una storia di una vita” che invita a una riflessione profonda sulle vicende storiche che hanno segnato il nostro passato.
Un dibattito significativo
Il dibattito che ha seguito la proiezione del docufilm è stato moderato dalla giornalista Claudia Conte e ha visto la partecipazione del regista Ruggero Gabbai e di altri esperti. Hanno preso parte alla discussione rappresentanti di diverse istituzioni, tra cui Michele Briamonte e Chiara Teolato del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, il presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia e la Comunità Ebraica di Torino. Un contributo speciale è arrivato dallo scrittore Ugo Foa, una voce significativa che ha vissuto in prima persona le conseguenze delle leggi razziali del 1938. Questi interventi hanno reso la serata un’occasione per approfondire il tema della persecuzione e della resistenza, evidenziando l’importanza di non dimenticare.
L’impegno per la memoria e la dignità umana
Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha espresso il suo ringraziamento a Liliana Segre non solo per la sua testimonianza personale, ma anche per il suo incessante impegno verso le nuove generazioni. Il messaggio centrale era chiaro: ciascuno ha la responsabilità di garantire che orrori come quelli dell’Olocausto non possano mai più ripetersi. Durante il dibattito, si è ribadito che la memoria è fondamentale per educare le future generazioni e per mantenere viva la luce della dignità umana.
L’importanza della commemorazione
Il presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, ha sottolineato che ascoltare la storia di Liliana Segre non è solo un atto di rispetto verso la sua esperienza, ma un gesto di responsabilità verso il futuro del paese. Le commemorazioni come il Giorno della Memoria devono servire da monito contro l’antisemitismo e le sue manifestazioni, che purtroppo continuano a manifestarsi in alcune aree della società. Il messaggio è quanto mai attuale e richiede l’impegno collettivo per costruire una società libera da odio e discriminazioni.
Un ponte tra passato e presente
Michele Briamonte, presidente del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, ha espresso il desiderio di creare un momento che collegasse il passato al presente, sottolineando il valore dell’iniziativa in un luogo patrimonio dell’umanità. L’evento ha dimostrato come i beni culturali possano contribuire in modo significativo a mantenere viva la memoria storica e a costruire consapevolezza nelle comunità. La Reggia di Venaria si afferma, così, come un luogo di riflessione e dialogo, testimoniando il potere della cultura nel promuovere l’educazione e la commemorazione.
Ultimo aggiornamento il 11 Gennaio 2025 da Laura Rossi