Liguria: estate 2025 senza crisi idrica nonostante caldo e siccità, ma serve intervento sul bacino del Roja

Liguria: estate 2025 senza crisi idrica nonostante caldo e siccità, ma serve intervento sul bacino del Roja

La Liguria affronta l’estate 2025 senza rischi di carenza d’acqua grazie alle piogge invernali, ma resta urgente la riparazione delle infrastrutture danneggiate dalla tempesta Alex nel bacino del fiume Roja.
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La Liguria si prepara all’estate 2025 senza rischi di carenza idrica grazie alle piogge invernali, ma resta urgente la riparazione dei danni causati dalla tempesta Alex nel bacino del fiume Roja, fondamentale per l’approvvigionamento locale e transfrontaliero. - Gaeta.it

La Liguria si prepara ad affrontare l’estate 2025 senza rischi seri di carenza d’acqua nonostante le alte temperature e la scarsità di piogge all’inizio della stagione. Gli usi domestici, le attività produttive e il turismo non subiranno interruzioni. Rimane però urgente la necessità di sistemare i danni persistenti causati dalla tempesta Alex del 2020, che ha messo a dura prova il sistema idrico nella zona del fiume Roja, punto nevralgico per l’approvvigionamento nel ponente ligure e oltreconfine.

Sicura idrica in liguria grazie alle precipitazioni invernali

Le precipitazioni registrate durante i mesi invernali e primaverili hanno mantenuto i livelli idrici in stato accettabile, evitando una crisi anticipata. Questo dettaglio ha contribuito a formare una base solida in vista dei mesi più caldi, mettendo la regione in condizioni meno critiche rispetto ad altre aree italiane colpite da siccità. Il segretario generale dell’Autorità di bacino dell’Appennino settentrionale, Gaia Checcucci, ha evidenziato che “nonostante la situazione non sia preoccupante, il monitoraggio resta costante per evitare problemi in futuro.” La Liguria potrà affrontare l’estate senza restrizioni né doppi turni nell’erogazione dell’acqua, un traguardo importante considerando i fattori climatici avversi.

Fragilità e necessità di interventi infrastrutturali

Tuttavia, questo equilibrio è fragile. Le risorse idriche dipendono molto dalla stabilità delle infrastrutture e dalla capacità di mantenere efficienti le reti di distribuzione. Dietro l’apparente serenità si nasconde un quadro che richiede lavori sul territorio, per garantire continuità e qualità al servizio, anche in caso di stagioni più siccitose.

Il bacino del fiume roja: le ferite della tempesta alex

Nel 2020 la tempesta Alex ha colpito duramente il bacino del fiume Roja, provocando dissesti che hanno danneggiato gravemente i campi dei pozzi acquiferi di Porra e Roverino. Queste due aree sono vitali per l’approvvigionamento idrico non solo della provincia di Imperia, ma anche di parte di quella di Savona. La portata del problema ha travalicato i confini nazionali, considerando che l’acqua estratta serve anche alcune zone della Costa Azzurra, grazie a un accordo internazionale.

I danni hanno minato la capacità di captazione e immagazzinamento, obbligando a limitazioni e interventi tampone. Ora gli esperti sottolineano che “non si può più rimandare una riparazione strutturale che metta in sicurezza l’intera rete di approvvigionamento in quel settore.” Un intervento mirato è fondamentale per evitare nuove emergenze idriche, soprattutto in zona Ponente, dove la scarsità stagionale potrebbe trasformarsi in crisi severa.

Risorse e tempo: la sfida per la riparazione

L’attenzione ora è rivolta a risorse e tempi di realizzazione, un tema di primaria importanza per enti locali e comunità locali, consapevoli della delicatezza della situazione.

Monitoraggio attivo con l’autorità di bacino e l’osservatorio permanente

L’Autorità di bacino dell’Appennino settentrionale, che controlla la situazione idrica in Liguria, Toscana e parte dell’Umbria, ha messo in atto un Osservatorio permanente dedicato agli utilizzi idrici in condizioni di siccità. Questa struttura ha lo scopo di mantenere allerta continua le zone più a rischio, raccogliendo dati e coordinando risposte rapide in caso di emergenze.

Gaia Checcucci, segretario generale dell’ente, ha partecipato a recenti incontri dove si è fatto il punto sulla situazione ligure. È stato ribadito che al momento non si profilano riduzioni nei prelievi o razionamenti, ma che si sta già lavorando a proposte per evitare problemi futuri. Tra queste figurano interventi di miglioramento della rete e di risistemazione, necessari per mitigare gli effetti di eventi meteorologici estremi come quelli del 2020.

Collaborazione fra enti per la gestione condivisa delle risorse

Il lavoro dell’osservatorio si concentra anche sul confronto con comuni, enti regionali e soggetti internazionali legati alla gestione delle risorse idriche condivise. Così si attiva una rete di collaborazione fondamentale per pianificare azioni preventive e contenere i possibili disagi per la popolazione e per i settori produttivi.

Acqua e sviluppo: il valore per turismo e economia del ponente ligure

Nel ponente ligure, il turismo rappresenta una parte fondamentale dell’economia. Per questo garantire la disponibilità di acqua anche nei mesi di picco delle presenze è una priorità. Non si segnalano per ora criticità, ma ciò dipende molto dalla tenuta quotidiana delle infrastrutture e dal mantenimento del sistema di distribuzione efficiente, per far fronte a eventuali picchi di domanda.

Le attività produttive, in particolare quelle agricole e artigianali, fanno affidamento su un approvvigionamento costante. Anche per questi settori un’interruzione potrebbe causare danni economici elevati. Perciò il controllo e il potenziamento delle fonti idriche stanno diventando un aspetto centrale nella programmazione locale.

La collaborazione tra enti locali italiani e quelli francesi si rivela cruciale, in particolare per la gestione condivisa delle acque del fiume Roja. Proprio questo fiume è il punto nodale che collega risorse e territori, una vera linea di confine idrica con implicazioni sia economiche che ambientali molto rilevanti.

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