Legacoop Fvg conferma il ruolo guida con quasi 200 mila soci e sfide su energia e emergenza abitativa

Legacoop Fvg conferma il ruolo guida con quasi 200 mila soci e sfide su energia e emergenza abitativa

Legacoop Fvg, con quasi 200 mila soci e oltre 2 miliardi di euro di produzione, punta su energia sostenibile e un piano casa da 20 mila abitazioni per affrontare la crisi abitativa in Friuli Venezia Giulia.
Legacoop Fvg Conferma Il Ruolo Legacoop Fvg Conferma Il Ruolo
Legacoop Fvg, il più grande gruppo cooperativo del Friuli Venezia Giulia con 200 mila soci, si concentra su energia sostenibile e crisi abitativa, proponendo un piano per costruire 20 mila abitazioni accessibili in dieci anni. - Gaeta.it

Legacoop Fvg si presenta come il più grande gruppo associativo del Friuli Venezia Giulia, contando quasi 200 mila soci e un valore della produzione che supera i 2 miliardi di euro ogni anno. L’assemblea di metà mandato, ospitata al Kulturni Dom, ha offerto un quadro preciso sulle attività in corso e le priorità future. In primo piano i temi legati all’energia sostenibile, all’abitare e al peso delle cooperative nella vita economica e sociale regionale.

I numeri e il peso economico del sistema legacoop in friuli venezia giulia

La forza di Legacoop Fvg si misura soprattutto nella sua dimensione numerica e del valore generato. Quasi 200 mila soci rappresentano una platea ampia, la più grande aggregazione associativa della regione per questo parametro. Il valore complessivo della produzione consolidata supera i 2 miliardi di euro, una cifra significativa che racchiude realtà produttive, servizi, consumi e attività culturali.

Le cooperative sotto l’ombrello di Legacoop Fvg includono grandi aziende con un peso nazionale. Tra queste, spicca Camst, una cooperativa storica della ristorazione collettiva che raggiunge oltre 10 mila soci e celebra quest’anno gli 80 anni di attività. In parallelo, la piccola cooperativa di consumo di Torreano, con 390 soci, spegne ottanta candeline, mentre il CSS Teatro Stabile di Innovazione festeggia 40 anni di impegno culturale.

Una rete cooperativa articolata e variegata

Il panorama cooperativo in Friuli Venezia Giulia non è dunque solo esteso ma comprende realtà completamente diverse per dimensioni e funzioni. Questo contribuisce a dar vita a una rete che tocca molteplici aspetti della vita quotidiana, solidale e produttiva della regione.

Le nuove sfide sull’energia e le comunità energetiche rinnovabili

Il sistema cooperativo regionale mostra un interesse crescente verso il settore energetico, soprattutto in riferimento alle Comunità Energetiche Rinnovabili. Questa forma di produzione e distribuzione collettiva dell’energia rappresenta una risposta concreta alle esigenze di autonomia e partecipazione delle comunità locali. Legacoop Fvg, grazie all’impegno della cooperativa Part-energy, si colloca al primo posto in Italia nel mercato con una quota del 20%.

Nel corso dell’assemblea, è stato ricordato il primo esperimento italiano di comunità energetica balneare e idroelettrica, un progetto che dimostra quanto il Friuli Venezia Giulia sappia essere all’avanguardia nel recupero e nell’uso di fonti energetiche rinnovabili. Questi modelli di “democrazia energetica” non solo incidono sull’impatto ambientale, ma contribuiscono a mantenere un legame stretto fra produzione e ricadute positive sulle comunità territoriali.

Un settore in rapida crescita e sviluppo

Il settore dell’energia verde, dunque, si configura come uno degli ambiti più importanti per lo sviluppo futuro delle cooperative regionali. L’obiettivo è consolidare queste esperienze e migliorarle affinché possano diventare modelli ripetibili anche altrove.

L’abitare in friuli venezia giulia, emergenze e numeri di una crisi sociale

Uno dei temi centrali affrontati nell’assemblea è stato quello dell’abitare, cui è stata dedicata una tavola rotonda con la partecipazione di assessori regionali e esperti del settore. Cristina Amirante, assessora al territorio, e Alessia Rosolen, assessora al lavoro e famiglia, hanno portato il punto di vista delle istituzioni regionali. A fianco, si sono confrontati rappresentanti di Legacoop e l’accademico Giovanni La Varra.

Particolarmente rilevante è stato l’intervento in collegamento di Irene Tinagli, economista e presidente della commissione speciale sulla crisi abitativa del Parlamento europeo. Ha descritto la situazione come “una pentola a pressione destinata a scoppiare se non si realizzano interventi di lungo termine”.

Dati recenti indicano che il Friuli Venezia Giulia non è esonerato dal fenomeno della crisi abitativa. A dicembre, le richieste di alloggi popolari inevase ammontavano a 9.231. A livello nazionale, quasi 320 mila famiglie attendono una sistemazione di natura sociale, con un carico significativo anche nella nostra regione.

Il paradosso degli alloggi sfitti in regione

Questa emergenza convive con un paradosso: in Italia ci sono quasi 7 milioni di alloggi sfitti – circa il 30% del totale censito – percentuale analoga anche in Friuli Venezia Giulia. La sfida sta nel riuscire a riconvertire questi immobili per rispondere alle necessità di chi aspetta una casa.

La proposta di legacoop per un piano casa multidimensionale

Nel dibattito sulla crisi abitativa Legacoop Fvg ha avanzato una proposta precisa per rispondere all’urgenza. L’idea è quella di realizzare 20 mila abitazioni in dieci anni. Gli immobili sarebbero destinati a canoni accessibili, attraverso un modello che prevede il partenariato tra pubblico e privato.

Lo stanziamento previsto si aggira intorno a 4,9 miliardi di euro. Le risorse dovrebbero arrivare da fondi pubblici e privati, nazionali ed europei. A supporto del progetto si pensa alla creazione di una piattaforma in grado di gestire e aggregare finanziamenti e iniziative.

Un intervento che guarda oltre l’emergenza abitativa

Questa proposta riflette anche la consapevolezza che la crisi dell’abitare non si limita al problema economico ma coinvolge la qualità del contesto di vita, il lavoro e la coesione sociale. In particolare, negli ultimi 10 anni, oltre 30 mila giovani hanno lasciato il Friuli Venezia Giulia, attratti da condizioni più favorevoli altrove.

L’intervento sull’abitare vuole tenere insieme questi aspetti per fermare l’esodo e favorire un tessuto sociale stabile, a partire da un diritto fondamentale come quello alla casa.

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