Le donne che stanno rivoluzionando il fumetto con nuove eroine a roma

Le donne che stanno rivoluzionando il fumetto con nuove eroine a roma

Due illustratrici, Belén Ortega e Mirka Andolfo, rivoluzionano la rappresentazione femminile nel fumetto con stili diversi ma complementari nella mostra “Ahora y para siempre heroínas” a Roma.
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La mostra "Ahora y para siempre heroínas" a Roma celebra il lavoro di Belén Ortega e Mirka Andolfo, due illustratrici che ridefiniscono la rappresentazione femminile nel fumetto con protagoniste complesse e moderne, sfidando stereotipi tradizionali. - Gaeta.it

Nel cuore di Roma, due illustratrici emergenti portano una ventata di cambiamento nel mondo del fumetto. La mostra “Ahora y para siempre heroínas”, ospitata nella sala Dalì dell’Istituto Cervantes a piazza Navona dal 15 maggio al 12 luglio, mette in luce il lavoro di Belén Ortega e Mirka Andolfo. Queste due artiste, rispettivamente spagnola e italiana, stanno contribuendo a riscrivere l’immagine delle figure femminili nei comics, offrendo una lettura più complessa e contemporanea delle protagoniste.

Due autrici, due approcci diversi ma un obiettivo comune

Belén Ortega, originaria dell’Andalusia, e Mirka Andolfo, nata in Piemonte con radici partenopee, emergono come punti di riferimento in un mercato ancora molto legato a rappresentazioni tradizionali, spesso influenzate da stereotipi e modelli maschili. Entrambe portano nelle loro opere una sensibilità moderna, che incide sul modo di raccontare la femminilità nei fumetti. Sebbene abbiano background artistici e strade narrative differenti, condividono la volontà di offrire personaggi femminili ricchi di sfumature, lontani dall’idealizzazione o dalla semplice bellezza estetica.

Supereroismo e complessità in belén ortega

Ortega si muove con sicurezza nel campo del supereroismo, lavorando su personaggi già iconici come Wonder Woman, Trinity, Catwoman o Punchline. Il suo tratto riesce a rappresentare queste figure come donne complete, capaci di essere sia eroine che villain, senza limitazioni di ruoli tradizionali. “Non si tratta solo di muscoli o poteri, quanto piuttosto di un modo nuovo di raccontare una femminilità complessa, che affronta conflitti interiori e mostra anche la vulnerabilità.”

Erotismo e trasformazione in mirka andolfo

Andolfo, invece, si distingue per un percorso che parte da un fumetto indie, dove l’erotismo e il surrealismo diventano strumenti per parlare di temi come il desiderio, l’identità e la libertà. Le sue protagoniste spesso mutano forme e pelle, rompendo con aspettative sociali e stereotipi. La sua narrazione si muove su un registro che mette in discussione ruoli imposti, esplorando il corpo non solo come elemento estetico ma come forma di espressione e resistenza.

La mostra a roma come punto di incontro e visibilità

L’allestimento nella sala Dalì non è solo una semplice esposizione di tavole originali, schizzi e riproduzioni. Qui, le opere di Ortega e Andolfo dialogano tra loro e con il pubblico, offrendo l’opportunità di riflettere sulle trasformazioni in atto nel fumetto. La scelta di Roma, città simbolo di cultura e arte, conferisce all’iniziativa una precisa valenza culturale. La mostra è anche un’anticipazione dell’Arf! Festival che si tiene nello stesso mese agli spazi del Mattatoio e della Città dell’Altra Economia, luoghi noti per iniziative dedicate ai nuovi linguaggi artistici.

In questo contesto emerge con chiarezza quanto il lavoro di queste autrici stia contribuendo a cambiare il percepito di cosa può essere una donna nel fumetto. L’esposizione permette di osservare da vicino le tecniche e lo stile di due fumettiste che, attraverso tratti e storie, espandono le possibilità dei personaggi femminili, allontanandoli dallo stereotipo della femme fatale o dell’eroina impenetrabile.

Il ruolo delle eroine nella nuova narrazione femminile

Il cambio di passo di queste autrici non riguarda solo il disegno o la sceneggiatura. Riguarda la rappresentazione politica del corpo femminile e della sua autonomia. Per Ortega e Andolfo, i personaggi femminili non sono semplici immagini, ma veicoli di messaggi che li trasformano in simboli di un confronto sociale con il patriarcato. “La lotta femminista si manifesta anche attraverso questi fumetti, in cui ogni gesto, ogni posa, ogni linea racconta di una volontà di rompere con ruoli definiti e oppressivi.”

Le eroine immerse nel mito supereroistico che disegna Ortega rivendicano la possibilità di essere complesse e contraddittorie, capaci di forza e fragilità insieme. Quelle di Andolfo, invece, con la loro trasformazione continua, restituiscono una visione del corpo come elemento fluido e in evoluzione, lontano da ogni schema fisso. Sono personaggi che sfidano i canoni e indicano un nuovo sentiero per il racconto femminile.

Un appuntamento per scoprire i nuovi volti del fumetto europeo

La mostra a Roma si presenta come un’occasione per avvicinarsi a una corrente artistica che si espande oltre i confini nazionali, coinvolgendo un pubblico interessato a capire come cambiano le storie al femminile in forme e contenuti. Ortega e Andolfo rappresentano un gruppo di giovani europee che sta trovando spazio su scala globale, contando tanto sulle nuove modalità narrative quanto sulla componente visiva.

Conservare e mostrare tavole originali, bozze e schizzi consente di leggere il processo creativo dietro alle storie. Si scopre così come nascono le idee, come si costruiscono le figure e si definiscono le atmosfere. Questa conoscenza diretta permette di capire meglio quanto siano instancabili artisti e autrici nel lavorare per proporre un fumetto che si fa spazio in una realtà intrisa di ruoli rigidi, sovvertendoli uno dopo l’altro.

La kermesse romana testimonia una stagione del fumetto in cui la femminilità non è più un’eco di modelli passati ma si presenta viva, nelle sue mille sfaccettature e complessità. Un racconto che affida alle donne, davanti e dietro la tavola, il compito di narrare storie che fino a poco tempo fa trovavano poche voci fuori dagli stereotipi.

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