Lavoratori Trasnova in lotta per il futuro: lettera al Presidente della Repubblica

Lavoratori Trasnova in lotta per il futuro: lettera al Presidente della Repubblica

I lavoratori della Trasnova chiedono aiuto al Presidente Mattarella per salvaguardare i loro posti di lavoro, minacciati dalla scadenza del contratto con Stellantis e da un futuro incerto.
Lavoratori Trasnova In Lotta P Lavoratori Trasnova In Lotta P
Lavoratori Trasnova in lotta per il futuro: lettera al Presidente della Repubblica - Gaeta.it

I lavoratori della Trasnova, azienda operante nel settore automotive, hanno deciso di rivolgersi direttamente al Presidente della Repubblica per esprimere la loro preoccupazione riguardo la loro situazione lavorativa. Con l’avvicinarsi della scadenza del contratto di commessa con Stellantis, il futuro di 54 operai penderebbe da un filo, e questa mattina hanno consegnato una lettera ufficiale chiedendo un intervento significativo per salvaguardare i posti di lavoro.

Situazione attuale: un presidio permanente

Da ben 14 giorni, i lavoratori sono in presidio permanente davanti ai sei ingressi dello stabilimento Stellantis Gianbattista Vico di Pomigliano d’Arco. La decisione di Stellantis di non rinnovare la commessa ha generato un clima di grande tensione e incertezza. Le lettere di licenziamento stanno già circolando e molti di loro si trovano a dover fare i conti con la possibilità di rimanere disoccupati a partire dal nuovo anno. Mauro Cristiani, segretario generale Fiom Napoli, e Mario Di Costanzo, responsabile del settore automotive, confermano la gravità della situazione. Durante un incontro previsto martedì al MIMIT, c’è l’auspicio che il Ministero possa presentare un piano che eviti tagli ai posti di lavoro e tuteli i livelli occupazionali.

La lettera indirizzata al Presidente Mattarella mette in luce le difficoltà che i lavoratori stanno affrontando. Questi 54 operai, legati da un forte senso di solidarietà, sottolineano come, con i loro stipendio, abbiano contribuito al benessere delle loro famiglie, realizzando sogni ma anche sacrificando alcuni desideri. La paura di restare senza lavoro si fa tangibile, soprattutto in una regione come il Sud Italia, dove le opportunità di impiego scarseggiano.

Il grido d’allerta dei lavoratori

Nel messaggio inviato al Presidente, i lavoratori evidenziano la loro frustrazione di fronte a una situazione che considerano ingiusta. “Siamo vittime di una grande ingiustizia”, scrivono, riferendosi al fatto che Stellantis ha deciso di impattare negativamente sulla loro vita lavorativa anche a causa dei debiti accumulati, come la buonuscita di 136 milioni di euro per il CEO Carlos Tavares. Per i lavoratori, le conseguenze sono reali e pesanti: dovranno affrontare la ricerca di un nuovo impiego in un contesto di mercato che non offre molte opportunità.

La lettera riflette anche un senso di rassegnazione e vulnerabilità. Alcuni di loro iniziano a pensare di emigrare verso il nord Italia in cerca di un lavoro. Una scelta difficile e dolorosa che testimonia la mancanza di prospettive nel loro territorio. Lavorare per vivere e mantenere le proprie famiglie è un diritto, e costringere i lavoratori a lasciare le loro radici è una situazione che nessuno dovrebbe vivere.

Appello al Presidente: un futuro da scrivere insieme

Il messaggio dei lavoratori si chiude con una forte richiesta di sostegno da parte del Presidente della Repubblica. “A te che rappresenti tutti gli italiani chiediamo di aiutarci,” affermano. La richiesta è chiara e diretta: vogliono poter lavorare, restituire dignità alle loro famiglie e riprendere la serenità che avevano fino a poco tempo fa.

La lettera è un appello accorato per un intervento che possa garantire loro un futuro migliore, una richiesta legittima da parte di chi, dopo anni di impegno, si trova a dover affrontare un futuro incerto. I lavoratori di Trasnova, con il loro presidio e la loro lettera, non chiedono solo un lavoro, ma un riconoscimento della loro dignità e del loro diritto a un’esistenza serena.

Change privacy settings
×