A pochi giorni dalla conferma della conclusione del contratto tra Flex e Nokia, fissata per la fine del 2024, arrivano notizie preoccupanti per i lavoratori dello stabilimento di Trieste. Il contratto con Nokia è attualmente la principale fonte di occupazione per l’azienda, e il management ha rassicurato che non ci saranno effetti devastanti sull’occupazione. Tuttavia, recenti annunci da parte di Fiom e Filt Cgil mettono in luce la prima riduzione del personale legata alla filiera degli appalti. Le organizzazioni sindacali, rappresentate dai segretari provinciali Marco Relli e Stefano Mauro, esprimono una crescente preoccupazione per le conseguenze lavorative.
La situazione difficile dello stabilimento di Trieste
Nel contesto dello stabilimento triestino, il contratto con Nokia sostiene circa il 57% della forza lavoro, ovvero 200 dei 348 occupati. Questo dato mette in evidenza quanto sia critica la situazione occupazionale, considerato che l’azienda sta attraversando un periodo innegabilmente difficile. Le pressioni economiche e la concorrenza crescente nel settore hanno fatto sì che la ricerca di nuovi clienti e la diversificazione siano diventati obiettivi prioritari, ma finora senza risultati tangibili.
Secondo i sindacati, la situazione è aggravata dalla recente cessazione del contratto della Work Service, che impiegava 14 dipendenti all’interno dello stabilimento. Questa interruzione, avvenuta lo scorso 30 settembre, lascia un vuoto senza un’immediata sostituzione da parte di altre imprese appaltatrici. Ciò porta a un ulteriore incremento delle preoccupazioni rispetto al futuro occupazionale di molti lavoratori.
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I sindacalisti avvertono che i piani di diversificazione e acquisizione di nuovi clienti non sembrano fornire garanzie utili a mantenere stabili i posti di lavoro già esistenti. Questa incertezza si estende anche ai lavoratori della filiera degli appalti, i quali si trovano in una posizione particolarmente vulnerabile in caso di difficoltà aziendali, venendo generalmente colpiti per primi in queste circostanze.
Impegni sindacali per la salvaguardia dell’occupazione
Di fronte a questa situazione complessa e alla crescente minaccia di deindustrializzazione nel territorio, i sindacati hanno dichiarato di essere pronti a intraprendere tutti i percorsi istituzionali e sindacali necessari per proteggere l’occupazione. Questa iniziativa è fondamentale in un contesto economico che già vede il settore industriale in crisi.
L’obiettivo dei sindacati è chiaro: preservare l’occupazione dei lavoratori e garantire che aziende come Flex rimangano parte di una filiera strategica per il digitale a livello nazionale. Gli interlocutori istituzionali sono stati avvisati della necessità di un intervento immediato per evitare la perdita di posti di lavoro, nonché il deterioramento delle condizioni lavorative.
Al momento, i sindacati continuano a monitorare l’evolversi della situazione, facendo appello perché venga considerato l’impatto sociale ed economico che una perdita di personale avrà sul territorio. È essenziale trovare soluzioni a lungo termine per affrontare le sfide del mercato del lavoro, mantenendo al contempo la dignità e il diritto al lavoro dei cittadini.
Il futuro rimane incerto, ma le azioni sindacali e l’impegno della comunità possono fare la differenza.