La pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea della domanda di registrazione dell’Indicazione geografica protetta per la fragola della Basilicata segna un momento decisivo per l’agricoltura della regione. Questo riconoscimento rappresenta non solo la valorizzazione di un prodotto agricolo specifico, ma anche un segnale di rilancio in un periodo segnato da difficoltà, come la crisi idrica. Vediamo nel dettaglio cosa comporta questo traguardo e quali sono i passaggi da seguire.
La domanda di registrazione igp come tappa fondamentale per la fragola della basilicata
La pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea è l’atto formale con cui la domanda di registrazione dell’Indicazione geografica protetta viene resa ufficiale. Per la fragola della Basilicata, questo passaggio certifica il percorso di tutela e valorizzazione di un prodotto legato strettamente al territorio e alle sue caratteristiche uniche. L’Igp tutela infatti le specificità di località, metodi di coltivazione e qualità direttamente collegate all’area di produzione.
L’assessore all’Agricoltura della Basilicata, Carmine Cicala, ha definito questa notizia come un risultato storico per il comparto ortofrutticolo regionale, che può rafforzare la reputazione commerciale della fragola coltivata in quella zona. Il riconoscimento tutela la fragola lucana dalle imitazioni e può agevolare i canali di vendita, favorendo anche altre produzioni simili della regione.
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Il valore della fragola lucana tra tradizione e modernità
Carmine Cicala ha sottolineato come la fragola della Basilicata rappresenti un prodotto che combina qualità, tradizione e innovazione. Questo frutto, secondo l’assessore, riflette l’esperienza e la professionalità degli agricoltori locali che, negli anni, hanno sviluppato tecniche di coltivazione avanzate senza perdere il legame con la tradizione agricola regionale.
Il settore ortofrutticolo lucano si presenta così come un ambito di specializzazione concreta, dove la fragola diventa simbolo di un’agricoltura che punta a risultati di qualità elevata. Non solo, il prodotto in questione potrebbe agire da traino per altre produzioni simili, incentivando la crescita economica e commerciale degli operatori locali.
Il ruolo del comitato promotore e i tempi per eventuali opposizioni
Salvatore Pecchia, presidente del Comitato promotore Fragola della Basilicata Igp, ha ricordato che la pubblicazione della domanda da parte della Commissione europea rappresenta la conclusione della prima fase del procedimento. Ora, secondo il regolamento europeo 2024/1143, si apre un periodo di 90 giorni destinato a ricevere eventuali opposizioni al riconoscimento.
Questa fase è consueta nelle procedure di registrazione delle Igp e consente a chiunque ritenga che vi siano motivi validi di contestare la domanda di presentare osservazioni o opposizioni. Solo al termine di questo termine, se non verranno avanzate obiezioni fondate, la fragola della Basilicata otterrà ufficialmente il marchio Igp.
La rassicurazione dell’assessore in un momento di crisi agricola
L’annuncio arriva in un momento particolarmente delicato per l’agricoltura lucana, segnata da una grave emergenza idrica. Carmine Cicala ha rimarcato come questa notizia porti un segnale di speranza e sostegno per il sistema agricolo regionale. Il riconoscimento, infatti, dona nuovo valore alle colture locali e conferma la capacità del territorio di raccogliere risultati apprezzabili nonostante le difficoltà climatiche.
Le politiche regionali continueranno a sostenere il comparto, puntando a consolidare l’immagine della Basilicata come terra di prodotti agricoli di qualità. Il riconoscimento Igp alla fragola rappresenta una base concreta su cui costruire nuove strategie di sviluppo.
Il contributo del ministero e le prospettive future per la fragola della basilicata
L’assessore ha espresso particolare gratitudine per l’impegno profuso dal ministro Francesco Lollobrigida e dalla Direzione generale del Ministero per la promozione della qualità agroalimentare. Il supporto delle istituzioni nazionali ha permesso di dare impulso alle attività necessarie per ottenere la domanda di riconoscimento.
Questo intervento di coordinamento e sostegno potrà rappresentare un modello replicabile per altre produzioni regionali in cerca di tutela e valorizzazione. Attraverso questo percorso, la fragola della Basilicata si prepara a entrare stabilmente nel mercato europeo con un marchio riconosciuto e protetto, pronto a garantire trasparenza e qualità ai consumatori.