L'associazione vivaisti italiani rinnova il consiglio direttivo e punta su comunicazione e sostenibilità

L’associazione vivaisti italiani rinnova il consiglio direttivo e punta su comunicazione e sostenibilità

L’associazione Vivaisti italiani rinnova il consiglio direttivo e affida a Nicolò Begliomini la comunicazione, puntando su innovazione, sostenibilità e progetti come Revive Pot per valorizzare il vivaio di Pistoia.
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L’associazione Vivaisti Italiani ha rinnovato il consiglio direttivo e affidato a Nicolò Begliomini la comunicazione, puntando su sostenibilità, innovazione e progetti come il riciclo della plastica nei vasi, per rafforzare il settore vivaistico di Pistoia. - Gaeta.it

L’associazione vivaisti italiani , che rappresenta più di 200 soci e coordina il Distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia, ha recentemente annunciato un rinnovamento nel suo consiglio direttivo e nella figura incaricata della comunicazione e del marketing. Tra le nuove nomine spicca quella di Nicolò Begliomini, professionista con una lunga esperienza nella promozione del verde, chiamato a guidare le strategie di comunicazione del settore. Questo cambio di assetto arriva in un momento in cui il comparto vivaistico si concentra su innovazioni e progetti sostenibili.

Nuove strategie di comunicazione affidate a nicolò begliomini

L’incarico di responsabile della comunicazione e marketing è stato affidato a Nicolò Begliomini, un professionista noto per la sua esperienza consolidata nel settore del verde. Il ruolo ricoperto da Begliomini prevede la definizione di strategie mirate a valorizzare le attività del vivaio italiano, puntando su canali di comunicazione innovativi e campagne di sensibilizzazione rivolte sia ai consumatori finali che agli operatori del settore.

Il verde ornamentale e produttivo è una realtà che necessita di una comunicazione efficace per difendere la propria immagine e per promuovere prodotti e tecniche più sostenibili. Begliomini dovrà coordinare anche il racconto dei progetti che utilizzano tecniche avanzate e materiali riciclati, adottando un linguaggio capace di coinvolgere i diversi pubblici, dagli addetti ai lavori ai cittadini interessati a pratiche più attente all’ambiente. Sarà una sfida importante, anche perché la buona comunicazione può ampliare l’interesse verso una produzione che custodisce il patrimonio botanico e rurale del territorio.

La nuova composizione del consiglio direttivo

Il rinnovamento del consiglio direttivo di Avi coinvolge l’ingresso di quattro nuovi membri: Simone Baldacci, Marco Romiti, Giorgio Innocenti e Vannino Vannucci. Questi nomi si affiancano ai consiglieri già confermati per il prossimo mandato: Andrea Baronti, Massimo Bartolini, Simone Ferroni, Mattia Lapini e Richard Pratesi. La composizione raggiunta è definita come una rappresentanza articolata e trasversale, che copre l’intero spettro della filiera vivaistica, abbracciando aziende leader, ma anche realtà di medie e piccole dimensioni. Questo assetto permette di mantenere un equilibrio tra diversi interessi e prospettive, rafforzando così la presenza dell’associazione sul territorio e nel settore.

Nei prossimi giorni il nuovo consiglio si riunirà per eleggere il presidente che guiderà l’associazione nel biennio 2025-2027. La scelta di un presidente capace di raccordare le varie anime del vivaio sarà fondamentale per indirizzare le attività verso obiettivi concreti, soprattutto in relazione alle sfide ambientali e di mercato che rendono il comparto vivaistico un settore chiave nel panorama agricolo italiano.

Impegno per tecniche sostenibili e progetti innovativi

Durante l’assemblea dei soci è stata ribadita la volontà del direttivo di rafforzare gli sforzi verso pratiche sostenibili e tecniche innovative nella coltivazione e gestione vivaistica. Tra gli strumenti adottati emergono la pacciamatura naturale, un metodo che contribuisce a limitare l’uso di pesticidi e a mantenere il terreno più sano; la gestione efficace delle risorse idriche, fondamentale in un ambito che deve fronteggiare i cambiamenti climatici e garantire continuità produttiva; e la lotta integrata contro i parassiti, una soluzione che riduce l’impiego di sostanze chimiche.

Questi approcci si inseriscono in un quadro più ampio di attenzione ambientale che l’associazione porta avanti con progetti specifici di rilievo. Un esempio evidente è Fitolab, un laboratorio dedicato all’autocontrollo sanitario delle piante, nato per garantire certificazioni di qualità e salute vegetale. Fitolab assicura che le produzioni vivaistiche rispettino standard rigorosi, tutelando sia le piante che gli agricoltori.

Il progetto revive pot e l’uso di plastica riciclata

Uno dei progetti più significativi illustrati dall’associazione è Revive Pot – Pop Revolution, un’iniziativa che affronta il problema degli scarti plastici attraverso il riciclo e la trasformazione in vasi per piante, partendo da rifiuti plastici post-consumo raccolti sul territorio. Tra ottobre 2024 e fine maggio 2025 sono state ritirate oltre 112 tonnellate di plastica, trasformate in circa 28 milioni di vasi 100% riciclabili. Questo impegno contribuisce a limitare l’impatto ambientale del settore e a creare un modello di economia circolare che punta alla riduzione degli sprechi.

Il progetto si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso azioni concrete per l’ambiente, che negli ultimi anni ha spinto molte aziende vivaistiche italiane a investire in tecnologie e procedure in grado di ridurre l’uso di materie prime vergini e di valorizzare i materiali di scarto. Questa iniziativa, seguita dall’associazione, rappresenta una delle risposte più significative all’esigenza di coniugare produzione vivaistica e rispetto dell’ambiente.

I cambiamenti nel consiglio direttivo di Avi e i progetti attivi dimostrano l’impegno di un settore chiamato a rispondere a nuove sfide ambientali e di mercato, confermando Pistoia come punto di riferimento nella produzione vivaistica ornamentale in Italia.

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